Angelica Musco Ottobre 30, 2017 Nessun commento

Come funziona un’impresa

Un'impresa consiste in un'attivitá economica organizzata professionalmente che ha come fine ultimo la produzione o lo scambio di beni e servizi. Si tratta dunque di attivitá che prevedono al loro interno una specifica struttura composta da piú fattori, sia interni che esterni, che lavorano in modo coordinato e interdipendente. Solo cosí l'azienda potrá raggiungere il suo obiettivo primario, ovvero quello di riuscire a coprire i costi con i ricavi e di raggiungere l'autosufficienza economica. Il tutto deve ovviamente essere guidato da una specifica strategia che ordina e regola le varie attivitá aziendali. Vediamo dunque nello specifico come funziona un'impresa.

Come far funzionare un'impresa

Ricercare i clienti, individuare i prodotti che possano soddisfare le loro richieste, studiare una strategia per raggiungerli, gestire il personale dell'azienda, la contabilitá... Sono tante le attivitá di cui un'impresa non puó fare a meno. Proprio per questo, rispondere alla domanda "Come funziona un'impresa?" non è affatto semplice. Qualsiasi imprenditore in procinto di creare un'impresa deve tener conto del fatto che per gestirla e per farla funzionare al meglio, occorre in primis una buona strategia di fondo. Questa deve considerare tutti i fattori determinanti dell'azienda, organizzandoli tra loro: solo cosí l'impresa potrá dirsi redditizia e di successo.

Gli elementi dell'impresa

Una buona strategia deve tenere in considerazione tutti gli elementi e le caratteristiche che compongono un'azienda. Sulla base di questi, l'imprenditore attuerá delle scelte a livello organizzativo, produttivo, commerciale e amministrativo che guideranno l'impresa verso il successo. Uno degli strumenti piú utili ed efficaci per pianificare le attivitá aziendali e gestirle al meglio è, senza dubbio, il piano d'impresa. Si tratta di un vero e proprio documento di programmazione, in quanto contiene al suo interno tutti gli elementi dell'impresa. Il piano aziendale o Business plan tiene infatti conto dell'idea imprenditoriale, del prodotto offerto e del mercato a cui questo è destinato.

Altro elemento imprescindibile nel funzionamento dell'impresa è il teamwork, ovvero la squadra di lavoro. Fattore spesso sottovalutato, il gruppo di lavoro si rivela invece fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Ecco perchè è fondamentale scegliere collaboratori affidabili, con voglia di lavorare e che amino il loro lavoro. Creare un clima sereno e tranquillo in azienda permette infatti di lavorare nel migliore dei modi e con maggiore rendimento.



Come funziona un'impresa

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Un ulteriore importante elemento nel funzionamento dell'impresa è la contabilitá. Questa rappresenta una vera e propria biografia dell'impresa e perció deve essere tenuta in modo corretto. Serve infatti per verificare e controllare ed avere una visione generale dell'impresa. Le fatture, ad esempio, sia di vendita che di acquisto, devono essere tutte correttamente registrate così da monitorare, tra le altre cose, le entrate e le uscite dell'azienda.

Le attivitá dell'impresa

Tenendo conto dei diversi elementi da prendere in considerazione per far funzionare un'impresa, si sviluppano poi una serie di attivitá per gestirle al meglio. Ecco perchè una qualsiasi azienda di successo presenta al suo interno un organigramma ben definito in cui si distinguono attivitá diverse all'interno dell'impresa. All'interno di una buona organizzazione aziendale distinguiamo infatti vari dipartimenti, coordinati tra loro ma interdipendenti.

  • Il dipartimento amministrativo si occupa di tutte le operazioni economiche dell'azienda: fatturazione, gestione dei libri contabili e della documentazione del personale (contratti di lavoro, buste paga, contributi previdenziali)
  • Il dipartimento delle risorse umane tratta invece dell'organizzazione del personale: stabilire i compiti di ogni soggetto in azienda, definire l'attivitá lavorativa, attivitá di formazione, reclutamento del personale e colloqui di lavoro
  • L'ufficio marketing consiste invece nella commercializzazione del prodotto: nello specifico si occupa di studiare ed elaborare strategie per fare in modo che il prodotto/servizio raggiunga il mercato, e di pianificare le azioni
  • L'area di produzione riguarda invece tutti i processi per la creazione del prodotto o servizio
Come funziona un'impresa

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Come funziona un'impresa di successo

Solo pianificando e studiando una buona strategia un'impresa potrá definirsi redditizia. Un'impresa di successo funziona infatti solo se tutti gli aspetti del proprio business siano gestiti in modo efficiente: coordinati tra loro e, allo stesso tempo, interdipendenti. Inoltre, una buona strategia aziendale prevede non solo l'analisi preventiva di tutti gli elementi, ma anche una successiva all'immissione del prodotto sul mercato. Infatti, solo analizzando i risultati ottenuti sará possibile migliorare ulteriormente la strategia o addirittura modificarla da cima a fondo.

Angelica Musco Ottobre 25, 2017 Nessun commento

Dove aprire un’impresa all’estero?

Sono sempre piú le persone che decidono di abbandonare la propria terra in cerca di un business migliore. In particolar modo, a causa della crisi economica degli ultimi anni, un elevato numero di italiani ha deciso di fare impresa all'estero. E non è un caso il fatto che le caratteristiche piú ricercate nei paesi di destinazione sono una legislazione e una tassazione meno rigide rispetto all'Italia.

Le piccole imprese sono quelle che piú di tutte hanno subito gli effetti della crisi e, a dispetto di ció che la politica afferma, sono anche quelle che tra tutte stentano a riprendersi. È questo uno dei motivi principali che spinge ad emigrare. È bene peró tenere in considerazione alcuni fattori chiave prima di fare le valigie: scegliere con attenzione il paese di destinazione è uno di questi. Vediamo dunque dove conviene aprire un'impresa all'estero.

I migliori paesi dove aprire un'attivitá

Creare una startup o qualsiasi altra idea di business all'estero, comporta in primo luogo una selezione diligente del paese in cui investire. I criteri da analizzare sono soprattutto la burocrazia, la tassazione e la legalitá. Questo infatti è ció che differenzia un business di successo da uno fallimentare. Dunque, se hai intenzione di metterti in proprio ma non hai alcuna voglia di sostenere tutte le difficoltá che comporta il fare impresa in Italia, allora potrebbe risultarti utile questa lista dei migliori paesi dove aprire un'attivitá.

Australia

A dispetto delle difficoltá che l'Australia presenta riguardanti il visto per accedervi e per lavorare, questo paese è una delle mete piú agognate dagli italiani e non solo. Si tratta di uno dei paesi piú ricchi al mondo e che offre tantissime possibilitá di fare reddito. L'economia e il mercato australiano offrono infatti grandiosi scenari per chiunque voglia creare un'impresa sul territorio. I costi salariali sono alti, è vero, ma la trasparenza e la velocitá della burocrazia rendono questa terra perfetta per qualsiasi imprenditore.



Dove aprire un'impresa all'estero

Stati Uniti

Luogo natale e sede della Silicon Valley, gli Stati Uniti sono l'emblema del capitalismo nel mondo. Si tratta di un paese con un forte potere attraente verso chiunque abbia intenzione di fare business, soprattutto nel caso delle startup innovative. Prima economia del mondo, gli Stati Uniti presentano uno dei mercati piú ampi a livello mondiale. Inoltre, investire negli Stati Uniti potrebbe risultare una mossa vincente grazie alla facilitá di accesso ai mercati internazionali.

Regno Unito

Parlare del Regno Unito vuol dire fare riferimento al cuore dell'economia europea, soprattutto per quanto riguarda la cittá di Londra. Secondo numerose classifiche, il Regno Unito è una delle migliori destinazioni per investire. Ció è favorito non solo dalla bassa imposizione fiscale, ma soprattutto dalla velocitá della burocrazia: è infatti possibile creare un'impresa in meno di 15 giorni. Inoltre, questo paese garantisce la paritá di diritti per tutte le imprese, sia locali che straniere.

Svizzera

La Svizzera è senza dubbio uno dei paesi preferiti dagli italiani per fare business, data la sua posizione geografica. Inoltre, vanta un tasso di benessere tra i piú alti al mondo. Si tratta di un paese sviluppato e con un regime fiscale che non incombe ingentemente sulle attivitá imprenditoriali nate in loco. Le tasse sono infatti contenute e soprattutto non ostacolano i primi passi per la creazione di un'impresa. Inoltre, l'accesso ai mercati è reso molto piú semplice da una burocrazia piú snella rispetto a quella italiana.

Canada

Il Canada è un paese le cui infrastrutture sono tra le piú sviluppate al mondo. Vanta inoltre un livello di educazione altissimo, tanto che la forza lavoro canadese è una delle piú richieste in ogni ambito lavorativo. Si tratta di uno luoghi privilegiati per avviare una startup sul web: tutto il materiale per aprire un'impresa è disponibile online ed in poco piú di un giorno il gioco è fatto.

Dove aprire un'impresa all'estero

Aprire un'impresa all'estero potrebbe essere la soluzione migliore per creare un business vincente. D'altro canto, la globalizzazione ci ha insegnato proprio questo: abbattere i confini e pensare sempre in grande. Dunque perchè limitarci al nostro singolo Paese? Ricorda peró di non lasciarti trasportare dalla novitá: analizza con cura ogni aspetto del tuo business in un determinato paese. Le abitudini, gli usi e i costumi di un popolo straniero potrebbero infatti non essere adeguati al tuo modello di business. Agisci sempre con cautela ed investi con parsimonia.

Angelica Musco Ottobre 24, 2017 Nessun commento

Quanto costa chiudere un’impresa individuale?

Senza dubbio, tra i vari tipi di impresa, la ditta individuale è quella che presenta piú vantaggi soprattutto a livello economico. Ecco il motivo per cui questo modello di azienda rappresenta una delle prime esperienze dei neo imprenditori. Ma, se numerose sono le imprese individuali che ogni giorno nascono, altrettante sono quelle che chiudono, in particolar modo, a causa della crisi economica che ha colpito l'intera economia mondiale.

La chiusura di un'impresa non deve peró esser vista come un'esperienza negativa che influenzerá negativamente le future scelte imprenditoriali. Al contrario, deve esser considerata come un'esperienza da cui acquisire nuove e importanti competenze riguardanti il business. Nel caso della chiusura della ditta individuale, inoltre, tutto si rivela piú semplice in quanto le spese sono nettamente inferiori rispetto ad altre realtá di impresa. Vediamo dunque, quanto costa chiudere un'impresa individuale.

Spese di chiusura di una ditta individuale

Chiudere una ditta individuale è davvero semplice: richiede tempi brevi e spese contenute. Innanzitutto peró occorre ricordare che la chiusura non puó avvenire da un giorno all'altro, ma deve rispettare i tempi e le procedure dei vari uffici di competenza. In particolar modo, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio e Comune sono gli enti a cui rivolgersi. Negli ultimi anni, peró, la procedura di chiusura è stata in gran misura alleggerita: gli adempimenti possono essere tranquillamenti svolti online.



Quanto costa chiudere una ditta individuale

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Chiudere la partita Iva

Il primo passo da compiere è chiudere la partita Iva. Questa procedura puó essere svolta recandosi presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate o per via telematica. Nel caso delle ditte individuali, la chiusura della partita Iva è gratuita e non comporta alcun costo. Serve soltanto la compilazione di un modulo prestampato, chiamato modulo AA9, che dovrá essere dunque spedito all'ufficio.

Cancellazione dal Registro delle Imprese

Una volta trasmesso il modulo, l'imprenditore dovrá inviare una copia di questo, insieme alla fotocopia di un documento d'identitá, presso la Camera di Commercio del territorio. La ditta individuale dovrá inoltre allegare tutte le autorizzazioni e concessioni da parte del Comune o di altri enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá sul territorio. Solo in questo caso sará richiesto il pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale. I moduli verranno poi inviati, dalla Camera di Commercio stessa, agli uffici dell'INPS e dell'INAIL per avviare le procedure di chiusura della posizione contributiva.

Spese aggiuntive

Una volta effettuate tutte le procedure burocratiche necessarie per chiudere l'impresa individuale, non rimarrá altro che rivolgere l'attenzione alle altre spese. L'imprenditore dovrá infatti comunicare la cessazione dell'attivitá a tutti gli enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá lavorativa ed effettuare i relativi conguagli (fornitura elettrica, gas, rifiuti, telefono). Infine, nel caso siano presenti dipendenti, anche i costi a loro relativi ai loro contratti di lavoro non dovranno essere trascurati. Infatti, in questo caso il titolare della ditta dovrá provvedere alla liquidazione del trattamento di fine rapporto per ciascun lavoratore.

I costi della chiusura di una ditta individuale con debiti

Nel caso in cui un'impresa individuale abbia maturato debiti, è necessario provvedere alla loro estinzione. Che si tratti di banche o di fornitori, il titolare dell'impresa, in quanto unico responsabile dell'impresa stessa, dovrá dunque rimediare saldando i debiti attraverso le rate mensili. Se il loro ammontare supera in gran misura le proprie risorse economiche, non esistono divieti nel richiedere la loro dilazione.

Costi per chiudere impresa individuale con debiti

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Nota bene! Chiudere un'impresa non comporta automaticamente l'estinzione dei debiti. Infatti, soprattutto nel caso delle ditte individuali, sará il titolare dell'azienda a rispondervi, non soltanto con il patrimonio dell'azienda. Gli istituti di credito potrebbero infatti provvedere al pignoramento dei beni personali dell'imprenditore (case, terreni, auto e qualsiasi altro bene di proprietá). Se invece, dovesse trattarsi di un nullatenente, entrerá dunque in gioco la reputazione di cattivo pagatore. Gli enti creditori, in futuro, non gli concederanno alcun tipo di prestito.

Angelica Musco Ottobre 23, 2017 Nessun commento

Qual è la differenza tra startup e spin-off?

I termini relativi al mondo dell'impresa aumentano di giorno in giorno. Se il concetto di startup suscita ancora dubbi riguardo il suo corretto significato, il concetto di spin-off fa altrettanto. Molti tendono a confodere i due termini tanto da usarli come sinonimi. In realtá peró, se da un alto è vero che si tratta di due termini riguardanti la creazione di una nuova impresa, dall'altro lato fanno riferimento a due tipi di impresa diversi. Vediamo dunque, nello specifico, qual è la differenza tra startup e spin-off.

Cosa sono startup e spin-off?

Nel momento in cui un imprenditore decide di fare impresa, sono tante le possibilitá che gli si prospettano davanti. E tra queste, oltre alla creazione di una normale impresa, si trovano anche le possibilitá di costituire una startup o una spin-off. In entrambi i casi infatti si tratta di neo imprese. Ció che accomuna una startup ad una spin-off è il fatto che entrambe solitamente presentano la stessa forma giuridica, ovvero quella della societá di capitali in tutte le sue forme. Sono dunque tipi di impresa aventi una propria personalitá giuridica e che si costituiscono mediante l'iscrizione al Registro delle imprese. Seguono poi una serie di caratteristiche che differenziano una startup da una spin-off.

Cos'è una startup?

Una startup è un'impresa caratterizzata da un business model scalabile e ripetibile. A differenza di una normale impresa, una startup è un'azienda che si sviluppa rapidamente e punta a mercati ampi. Inoltre, si tratta di un'impresa il cui titolare è proprio colui che l'ha fondata, che puó essere un imprenditore o una societá. Nasce dunque da iniziativa autonoma e non dalla fusione, scissione o cessione di azienda o rami di azienda. In sintesi, una startup è un'attivitá imprenditoriale che percorrerá una strada autonoma.



Ció che caratterizza una startup è il fatto che si tratta di una societá nata dall'idea imprenditoriale di una o piú persone, che investe nella ricerca e che vanta al suo interno personale qualificato. Inoltre gode di numerose agevolazioni proprio durante la prima fase di avvio. Attraverso l'aiuto degli incubatori di impresa, le startup possono infatti beneficiare di numerosi aiuti che vanno dalla fornitura di uno spazio di lavoro all'incontro con possibili finanziatori.

Qual è la differenza tra startup e spin-off?

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Cos'è uno spin-off?

Uno spin-off è invece un tipo di impresa che ha l'obiettivo di dare forma ad un'idea nata nel contesto di un'altra impresa o di un'universitá. Si tratta cioé di un'impresa nata dalla scissione di una societá in due o piú parti. Di fondamentale importanza è il fatto che uno spin-off mantiene un solido legame con l'impresa da cui si è formata. Il principio di base di uno spin-off è dunque quello di dare vita ad una nuova realtá imprenditoriale, il cui piano aziendale prevede l'uso del know-how dell'impresa madre. Inoltre, in base all'organizzazione preesistente, si distinguono due tipi di spin-off:

  • Spin-off aziendale. È un'attivitá imprenditoriale nata da un'impresa esistente. Alla base della della scissione possono esserci svariati motivi: potrebbe trattarsi di un'economia di specializzazione, di self-employment dei dipendenti o di utilizzo di innovazioni e conoscenze non utilizzabili nell'impresa esistente
  • Spin-off universitario. La figura imprenditoriale - rappresentata da professori, enti di ricerca, ricercatori o dottorandi - si distacca dall'impresa/organizzazione di cui fa parte ed avvia un proprio business sfruttando peró le competenze e le attivitá di ricerca dell'organizzazione di cui faceva parte. Gli spin-off universitari sono considerati dei validissimi strumenti per trasferire competenze e tecnologie sul mercato
Qual è la differenza tra startup e spin-off?

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Startup e Spin-off

Per concludere, i due termini, startup e spin-off, fanno riferimento a due modelli di impresa completamente diversi tra loro. Se è vero che si tratta in entrambi i casi di nuove imprese, queste presentano peró caratteristiche diverse. Le startup nascono da iniziativa autonoma e prevedono un business model che non dipende da nessun'altra organizzazione, se non dalla volontá della societá titolare. Al contrario, gli spin-off nascono dalla scissione di un'impresa, la quale mantiene dei legami con le nuove imprese che si sono generate, in termini di know-how e quote.

Angelica Musco Ottobre 20, 2017 Nessun commento

Incubatore di impresa

Hai intenzione di creare un'impresa, ma se un neofita in materia? Rivolgiti dunque ad un incubatore di impresa, il quale ti permetterá di muovere i primi passi per creare il tuo business. Si tratta infatti di organizzazioni che offrono servizi di supporto alle imprese o startup nascenti, in modo che il modello imprenditoriale diventi concreto.

Negli ultimi anni sono state tantissime le aziende che hanno richiesto ed usufruito del supporto dell'incubatore aziendale. E data la loro grande e importante utilitá, queste sono andate sviluppandosi tanto da distinguersi in piú varietá. Il sostegno di organizzazioni e strutture competenti puó infatti essere di grande aiuto per la vita ed il successo di una start up. La fase iniziale dell'impresa è il momento piú delicato e per questo occorre procedere con calma e optare per le scelte piú convenienti.

Cos'è un incubatore d'impresa

Un incubatore di impresa è un'organizzazione che attua e accelera il processo di creazione delle nuove imprese che richiedono il loro aiuto. I loro servizi includono la fornitura di uno spazio fisico alle nuove imprese o startup, supportano lo sviluppo del loro business e offrono opportunitá di integrazione e network. L'obiettivo primario degli incubatori aziendali è dunque quello di aiutare la creazione di nuove imprese. Di conseguenza, la loro attivitá ha un grande impatto sullo sviluppo economico di un territorio e sulla creazione di lavoro.



Cos'è l'incubatore d'impresa

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Data la grande mole di lavoro, gli incubatori di imprese si servono di strumenti digitali avanzati per supportare le startup nel modo piú efficiente possibile. Nello specifico, gli incubatori aziendali fanno uso di risorse hardware come server, database e connessioni di qualitá per, ad esempio, creare un sito web all'impresa. Ovviamente anche le risorse software sono incluse, soprattutto le piattaforme di lavoro e i servizi cloud. L'accesso alle informazioni è reso possibile grazie alle grandi banche dati ed alle biblioteche a loro disponibili. Infine, grazie al loro network, gli incubatori di impresa permettono anche la fruizione di consulenze da parte di specialisti ed esperti del settore.

I tipi di incubatore di impresa

Innanzitutto occorre precisare che non tutte le imprese vengono ammesse dagli incubatori aziendali. Non sempre infatti una start up innovativa puó usufruire dell'aiuto degli incubatori per le imprese: questi gestiscono solo le imprese le cui idee imprenditoriali siano concrete e realizzabili. Inoltre, tanti giovani imprenditori richiedono l'aiuto degli incubatori aziendali. E poichè ciascuna impresa ha proprie necessitá, gli incubatori di impresa hanno sviluppato metodi di lavoro differenti in base alle fasi dell'incubazione:

  • Incubatori aziendali di prima generazione: offrono spazi di lavoro consentendo alle giovani imprese l'abbattimento dei costi relativi al mantenimento della struttura fisica dell'azienda stessa
  • Incubatori aziendali di seconda generazione: oltre ad offrire spazi di lavoro, supportano lo sviluppo economico dell'impresa. Possono finanziare direttamente le idee e proporre delle consulenze sul Business plan e sulle strategie di marketing per promuovere la startup
  • Incubatori aziendali di terza generazione: aggiungono ai servizi precedenti, il supporto per raggiungere il mercato e i clienti. Anche i servizi per l'internazionalizzazione possono essere offerti

Incubatore d'impresa

Qual è la differenza tra incubatore e acceleratore d'impresa?

L'incubatore d'impresa facilita la creazione di nuove realtá imprenditoriali. Fornisce una serie di servizi che supportano le aziende durante la loro fase iniziale: uno spazio dove lavorare, finanziamenti inziali e consulenze. Solitamente la fase di incubazione ha una durata determinata, 2-3 anni circa. In Italia, la maggior parte degli incubatori di imprese è di matrice universitaria e utilizza fondi sia pubblici che privati.

L'acceleratore di impresa aiuta il progetto imprenditoriale a svilupparsi rapidamente. Il suo obiettivo è quello di supportare la start up nella traformazione da impresa emergente a impresa matura e di successo, attraverso finanziamenti e incontri con possibili partners. Si tratta infatti del momento successivo alla creazione della start up e proprio per questo, la sua durata è piu lunga rispetto all'incubazione.

Melania Armento Ottobre 18, 2017 Nessun commento

Startup

Ormai le startup sono diventate di moda anche in Italia. Molti giovani imprenditori decidono di mettersi in proprio partendo da zero, buttandosi a capofitto in questo nuovo modello imprenditoriale. Si tratta di una nuova possibilitá di impresa che si distingue dalle normali perchè presenta specifiche caratteristiche. Chiunque puó creare una startup ma sono le aspirazioni e gli obiettivi dell'impresa che devono essere grandiosi. Non basta dunque soltanto l'innovazione: qualsiasi impresa puó presentare caratteristiche innovative. Occorre che il modello di business sia scalabile e ripetibile.

Cos'è una startup?

Se ne sente parlare da ormai tanto tempo, ma cosa sono le startup? Si scrive start up o startup? Qui si apre il dibattito. Una delle domande piú diffuse in termini di impresa, nasce dall'utilizzo dei tue termini senza distinzione alcuna. Ormai molti vocaboli inglesi sono entrati a far parte del nostro quotidiano, ma occorre prestare attenzione al loro corretto impiego per non generare malintesi ed equivoci. I due termini infatti non sono sinonimi ma connotano due concetti diversi riguardanti l'impresa.

  • Il termine start up fa riferimento all'avvio dell' impresa. Precisiamo il fatto che la parola "start up" è stata italianizzata. Il termine corretto per riferirsi ai primi passi dell'impresa, sarebbe infatti "start-up". Si tratta di un verbo, ricavato dalla frase "to start-up a company", ovvero avviare un'impresa
  • Startup è un'impresa con un business model scalabile e ripetibile. Dunque un tipo di impresa con proprie caratteristiche, che la rendono diversa dalle normali
Si scrive start up o startup?

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Nonostante siano tante le startup che negli ultimi anni sono nate e continuano a nascere, in Italia, ancora si fa fatica a capire cosa realmente sia una startup. Se non si tratta delle fase di avvio di un'impresa, allora cos'è una startup? La confusione ha generato innumerevoli incomprensioni, tanto che al giorno d'oggi si fa riferimento alla definizione data da Steve Blank, famoso imprenditore, per definire questo concetto.



Una startup è dunque un'organizzazione temporanea che persegue lo scopo di crearsi un business model scalabile e ripetibile. Ecco dunque cosa distingue una startup da una normale impresa, il modello di business. Si tratta dunque di aziende che si sviluppano velocemente e che raggiungono mercati ampi. Individuano le richieste piú diffuse del mercato e creano prodotti ah hoc per soddisfarle.

Le caratteristiche di una Startup

Tra i giovani imprenditori che vogliono fare impresa, esiste la convinzione che una startup, per essere definita tale, debba presentare l'innovazione e la tecnologia come requisiti fondamentali. In realtá, sono ben altre le caratteristiche che una startup deve avere e che permettono di distinguerla da imprese di altro genere. Innanzitutto deve sostenere spese di ricerca e di sviluppo, deve poi possedere dei diritti riguardanti dei programmi per elaboratore ed il personale impiegato deve essere altamente qualificato. Seguono poi altre caratteristiche meno specifiche, ma che permettono di distinguere una startup da una comune impresa:

  • L'obiettivo della startup è quello di diventare una grande impresa
  • Devono essere sperimentati vari modelli di business: occorrono vari tentativi per individuare la formula vincente
  • Il business model deve essere scalabile e ripetibile. Ció vuol dire che si opererá alla ricerca di mercati sempre piú ampi attraverso processi di vendita e distribuzione ripetibili

Ti ritrovi nella descrizione? Allora sei pronto per cominciare a muovere i primi passi nel mondo delle startup.

Cos'è una startup

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Creare una startup di successo

Alla base della buona riuscita di una startup innovativa, e di qualsiasi altra impresa, vi è la sua pianificazione. Non occorre semplicemente avere delle idee grandiose: devi verificare che il tuo progetto imprenditoriale sia concreto e realizzabile, magari usando un piano aziendale. Tieni dunque in considerazione tutti i fattori esistenti: devono essere valutati tanto i punti di forza quanto i punti di debolezza e le criticitá del tuo business. Solo in questo modo potrai, eventualmente, modificare la tua rotta cosí da raggiungere grandi risultati.

Inoltre, ricorda sempre di misurare i risultati ottenuti. Nel caso siano positivi, allora la tua strategia di marketing sta funzionando. Al contrario, l'analisi dei risultati ti permetterá di individuare ció che non sta lavorando correttamente e dunque, avrai la possibilitá di agire direttamente sul problema per eliminarlo. Risparmi tempo e raggiungerai con piú facilitá i tuoi obiettivi!

Melania Armento Ottobre 18, 2017 Nessun commento

Piano aziendale

Se stai per creare un'impresa, il piano aziendale si rivelerá utile durante i primi passi della creazione del tuo business. Si tratta di un documento che racchiude al suo interno e sintetizza tutte le caratteristiche di un'impresa. Proprio per questo viene utilizzato per molteplici scopi. Innanzitutto permette di pianificare e gestire le attivitá che ruotano intorno alla tua attivitá imprenditoriale, ma funge anche da mezzo per far conoscere la propria impresa a futuri investitori.  Vediamo nello specifico dunque, cos'è un piano aziendale e a cosa serve.

Cos'è il piano aziendale?

Il piano aziendale, anche conosciuto come Business plan, è un utilissimo strumento per la gestione di un'impresa, sia durante la fase di start up che quando giá avviata. Pensi che la tua idea di impresa sia infallibile e vincente? Prova a metterla nero su bianco, formulando il piano d'impresa. Solo in questo modo avrai una visione chiara del tuo business. Potrai infatti definire, ed eventualmente modificare, la tua strategia e i tuoi obiettivi, oltre a pianificare l'economia, il patrimonio e la finanza dell'azienda.

Cos'è il business plan

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Com'è strutturato?

Il piano aziendale racchiude al suo interno tutte le caratteristiche di un'impresa. Poichè puó essere utilizzato sia per gestire al meglio un'impresa che per ottenere possibili finanziamenti per la start-up, è necessario che la sua redazione venga fatta diligentemente. Non servono doti da maestro per scrivere un Business Plan, basta che il documento sia chiaro, facendo in modo che il proprio business risulti interessante e coinvolgente a chi lo stia leggendo. E per ottenere questo risultato, tutti i tratti e i requisiti dell'impresa devono essere stesi su carta. Nello specifico, il piano aziendale è così strutturato:

  • Descrizione dell'impresa e del prodotto. È la prima parte del piano aziendale e quella che presenta il tuo business. Parla del tuo progetto imprenditoriale, del tipo di impresa e quali sono gli obiettivi da raggiungere. Descrivi la tua impresa e il prodotto offerto quanto piú concretamente possibile, includendo anche punti di forza e di debolezza: solo in questo modo potrai attirare l'attenzione di possibili investitori
  • Analisi del mercato e strategia di marketing. Analizza e studia il mercato a cui è destinato il prodotto/servizio offerto dalla tua impresa. Lo studio dei possibili clienti e della futura concorrenza ti permetterá di elaborare e pianificare una strategia di marketing vincente
  • Analisi finanziaria. Inserisci nel tuo piano d'impresa tutto ció che riguarda l'economia aziendale, ovvero il capitale necessario per avviare l'impresa e per fare in modo che questa possa funzionare. È importantissimo chiarire la capacitá finanziaria disponibile per eventualmente richiedere finanziamenti (calcola il tuo prestito). Sono da includere tanto le entrate della futura impresa, quanto le uscite, compresi gli stipendi dei dipendenti. Trattandosi di una sezione delicata del Business plan, è bene affidarla al lavoro di un commercialista

A cosa serve il piano aziendale

Redigere un piano aziendale vuol dire dunque disporre di un documento che ti permetterá di programmare l'attivitá aziendale per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Questi possono essere sia interni all'impresa che esterni. Ancor prima di avviare le procedure per creare l'impresa, come l'iscrizione al Registro delle imprese, il piano aziendale puó essere un valido aiuto all'imprenditore. Solo mettendo il tutto nero su bianco, potrá comprendere se l'attuazione dell'idea risulterá fattibile e vincente. Inoltre, una volta avviata l'azienda, il piano aziendale si rivela di ottima utilitá per monitorare l'attivitá dell'impresa.



A livello esterno, invece, il piano aziendale è il documento che le banche presuppongono nel momento in cui un'impresa deve richiedere un prestito. Ogni tipo di agevolazione e finanziamento puó essere ottenuto anche grazie al Business Plan. È anche possibile partecipare a concorsi per l'ottenimento di certificati e atribuzioni, cosí come si possono promuovere nuovi rapporti commerciali tra aziende.

A cosa serve il Business Plan

Antonio Guillem || Shutterstock

Per concludere, ricorda che un buon piano aziendale incide in gran misura sulla buona riuscita di un'impresa: non trascurare dunque la sua utilitá. Inoltre, è consigliabile rivolgersi ad un consulente esperto in materia affinchè vengano presi in considerazione tutti gli aspetti aziendali, necessari per redigere un piano d'impresa convincente e concreto.

Angelica Musco Ottobre 16, 2017 Nessun commento

Aprire un’impresa all’estero

Sempre piú italiani decidono di aprire un'impresa all'estero: abbandonare il proprio paese e sviluppare altrove il proprio business. Certamente, creare un'impresa non è cosa facile, se poi la procedura si sviluppa al di fuori dei confini italiani il tutto potrebbe risultare arduo.

In realtá, qualsiasi persona dotata di personalitá imprenditoriale non dovrebbe aver problemi che possano ostacolare i primi passi della nuova impresa, anche trovandosi all'estero. Occorre infatti seguire dei semplici accorgimenti e saper cogliere tutte le opportunitá che potrebbero aiutare la nuova impresa.

Conosci il paese in cui aprire l'impresa e le tasse

Hai deciso di trasferirti all'estero ed investire? Per prima cosa, impara la lingua! Senza questa non sarai infatti in grado di redigere nessun tipo di documento nè riuscirai a parlare con i tuoi fornitori. Qualsiasi imprenditore che abbia intenzione di fare business all'estero deve assolutamente conoscere il paese in questione. La lingua non è di certo l'unico fattore rilevante: ogni paese possiede infatti determinate abitudini e modi di pensare. Conoscere la cultura del paese in cui aprire l'impresa è di fondamentale importanza. Solo in questo modo saprai individuare le necessitá del cliente e di conseguenza offrire loro un prodotto/servizio di cui hanno bisogno. La tua impresa sará cosí vincente.

Aprire un'impresa in un altro paese

Silatip || Shutterstock

Ma non è tutto! Conoscere il regime fiscale e le tasse puó aiutarti ad indirizzarti verso il paese che ti è maggiormente conveniente. È risaputo, alcuni paesi dispongono di tasse piú elevate, altri sono definiti veri e propri paradisi fiscali. Alcuni addirittura presentano delle agevolazioni in termini di tassazione per aprire delle Start up. Individua dunque il paese, le cui tasse non si sovrappongano o superino le tue future entrate. Se uno dei motivi per cui tu abbia deciso di fare business fuori dall'Italia è proprio la sua tassazione, non rischiare dunque di incorrere nello stesso problema.

Impara dalla concorrenza per un'impresa all'estero vincente

La scelta del paese su cui operare deve essere fatta sulla base della conoscenza del territorio. Ancor prima di trasferirsi puó essere utile viaggiare piú di una volta verso il paese prescelto. In questo modo riuscirai a conoscere non solo la cultura locale, ma anche la futura concorrenza. Studia e analizza l'attivitá di imprenditori o aziende che giá operano sul territorio e nel tuo settore di interesse. In questo modo avrai l'opportunitá di studiare strategie di marketing a te completamente nuove. Potrai anche entrare a conoscenza di nuovi e diversi processi produttivi e di altri canali per arrivare al cliente. Infine potresti anche avere la possibilitá di conoscere nuovi metodi per finanziare la tua Start up.



Una volta acquisite queste nuove competenze, sarai in grado di migliorare il tuo progetto imprenditoriale per renderlo vincente. Al contrario, potresti anche modificare completamente la tua idea imprenditoriale, in quanto non adatta alla realtá a cui fa riferimento, per renderla piú produttiva.

Il progetto imprenditoriale all'estero

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Definisci la tua idea di impresa all'estero

Affinchè il tuo business risulti vincente, non è assolutamente consigliabile fare le valigie e avventurarsi senza aver prima chiarito la tua idea di impresa. Anche nel caso dell'impresa all'estero è infatti necessario redigere un piano d'impresa tenendo soprattutto conto dei suoi aspetti pratici ed economici. Il Business Plan ed il Business Model Canvas potranno infatti esserti d'aiuto soprattutto per individuare i bisogni e le uscite dell'impresa nascente, che ti si presenteranno in determinate e nuove circostanze.

Questa è una delicata fase che, se sviluppata con cura e attenzione, potrebbe portare a risultati piú che positivi per l'azienda. Al contrario, trascurare questa fase e decidere di intraprendere questa nuova "avventura" senza aver prima consolidato un'idea imprenditoriale, potrebbe risultare fatale. Ecco perchè si raccomanda il consiglio di professionisti ed esperti del settore.

 

Angelica Musco Ottobre 10, 2017 Nessun commento

Il Registro delle Imprese

Chiunque stia per avviare una nuova attivitá imprenditoriale è tenuto a seguire alcune procedure che regolano la normale vita di un'impresa. Una volta redatto il Business Plan, pensato al tipo di impresa ed alla sua forma giuridica, non resta che aprire ufficialmente la propria attivitá e registrarla.

Il registro delle imprese è un registro virtuale che rappresenta l'anagrafe delle imprese. L'iscrizione della propria attivitá presso questo registro è ormai diventata una pratica obbligatoria per qualsiasi azienda.

Cos'è il Registro delle imprese?

Il registro delle imprese è un registro informatico in cui vengono inserite tutte le imprese, di qualsiasi tipo e forma giuridica, di un determinato territorio. Per questo ha un carattere provinciale: ogni territorio provinciale ha un proprio registro legato alla corrispondente Camera di Commercio. Il Registro delle imprese è pubblico ed è diretto da un Conservatore, il quale viene vigilato da un Giudice delegato, nominato dal Tribunale del capoluogo di provincia. Il suo compito è quello di fornire un quadro completo di una determinata impresa, ma allo stesso permette l'analisi dello sviluppo economico e imprenditoriale del territorio. Inoltre, facilita la reperibilitá delle informazioni sulle imprese a livello nazionale.



Registro delle imprese

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La funzione del registro non è solo quella di iscrizione delle imprese, ma a partire da questa, sono poi possibili anche altre attivitá. Grazie alle tecniche informatiche, è infatti possibile la conservazione e l'esibizione dei documenti e degli atti. Inoltre, previa presentazione di una richiesta, è previsto il rilascio del certificato di iscrizione o di deposito degli atti. Infine, l'imprenditore puó anche richiedere una copia integrale degli atti depositati.

Chi puó iscriversi al Registro delle imprese?

Il Registro delle imprese prevede l'iscrizione di tutte quelle attivitá imprenditoriali presenti sul territorio a cui il registro fa riferimento. Fanno eccezione i liberi professionisti o lavoratori autonomi, non titolari di un'impresa costituita. Scendendo nel dettaglio, il Registro delle imprese prevede due sezioni comprendenti i soggetti tenuti all'iscrizione. Inoltre, nonostante il registro sia unico, queste due sezioni comportano anche funzioni diverse.

  • Sezione ordinaria: le societá di persone e di capitali, le societá cooperative, i consorzi, le societá costituite all'estero ma con una sede sul territorio italiano, gli enti pubblici che operano in attivitá commerciali e gli imprenditori commerciali individuali. Per le imprese della sezione ordinaria, l'iscrizione al registro ha funzione di pubblicitá dichiarativa, poichè consente di opporre a terzi i fatti registrati.
  • Sezione speciale: i piccoli imprenditori, le imprese agricole, le societá semplici, le imprese artigiane e le start-up innovative. Per le imprese della sezione speciale, il registro ha funzione di pubblicitá notizia poichè rende esclusivamente conoscibili i fatti e le dichiarazioni del registro. Serve dunque a rendere visibile a terzi la vita dell'impresa.
Registro delle imprese

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Come iscriversi al Registro delle imprese

Tra i primi passi per la creazione di un'impresa, la sua registrazione permette che l'attivitá imprenditoriale abbia inizio. È dunque un passaggio fondamentale. L'imprenditore è tenuto per legge a presentare la comunicazione unica. Si tratta di una pratica informatica che contiene al suo interno diversi modelli. Con questa è infatti possibile iscriversi simultaneamente non solo al registro delle imprese, ma anche all'Agenzia delle Entrate, all'Inps e all'Inail. Pertanto, grazie a questo documento si potrá richiedere l'iscrizione al registro delle imprese, il codice fiscale e la partita Iva, l'iscrizione all'Inps dei dipendenti e l'apertura della posizione assicurativa presso l'Inail.

Specificatamente al registro delle imprese, si dovrá accedere al portale della Camera di Commercio del territorio di appartenenza e seguire le semplici procedure. Gli unici requisiti obbligatori per l'iscrizione dell'impresa riguardano la firma digitale e la casella di posta elettronica (PEC). Nel caso non si fosse in presenza di questi elementi è necessario provvedere, pena l'interruzione della pratica di iscrizione.

Angelica Musco Ottobre 4, 2017 Nessun commento

La forma giuridica dell’impresa

Proprio nel momento in cui un'impresa si costituisce, la scelta della forma giuridica diventa una questione imprescindibile. Per forma giuridica si intende proprio la forma che l'impresa prenderá e tutte le norme conseguenti a questa. Spesso accade che i nuovi imprenditori non sappiano scegliere tra le varie forme giuridiche esistenti, soprattutto perchè non conoscono i rischi legati ad una o ad un'altra forma. Proprio per questo si rivela necessario affidarsi ad una persona competente, un notaio, per scegliere la corretta forma giuridica dell'impresa.

Come scegliere la forma giuridica dell'impresa

È importantissimo conoscere le caratteristiche di ciascuna forma giuridica per attuare la giusta scelta. Ogni forma giuridica comporta infatti una serie di vantaggi e di svantaggi, che se non valutati bene, potrebbero portare anche al fallimento dell'impresa. Per questo, altrettanto importante è essere realisti. Bisogna attentamente analizzare le caratteristiche dell'impresa nascente per poter effettuare la scelta piú conveniente. Nello specifico, i fattori da tenere in considerazione sono:

  • La dimensione dell'impresa: se un imprenditore o piú soci
  • Il grado di rischio
  • Il capitale disponibile e quello necessario
  • La convenienza fiscale
La forma giuridica dell'impresa

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L'impresa individuale

Una volta analizzati  e valutati tutti i piú importanti fattori, la scelta del tipo di impresa e della sua forma giuridica dovrebbe risultare piú semplice. L'impresa individuale è la forma piú semplice e meno onerosa: per la sua costituzione occorre semplicemente l'apertura della partita IVA. L'impresa familiare è una variante dell'impresa individuale: si manifesta quando il titolare usufruisce dell'aiuto dei suoi familiari per l'attivita di impresa.



La ditta individuale implica la scelta di un unico imprenditore di mettersi in proprio. Dunque la persona giuridica è il titolare stesso, il quale cura in prima persona ogni aspetto dell'impresa. Di conseguenza, anche il rischio dell'impresa ricade interamente su di lui. Ció vuol dire che in caso di circostanze negative, la responsabilitá patrimoniale sará sia dell'azienda che personale. Per questo motivo, la ditta individuale viene scelta quando non vi sono grandi investimenti e i richi sono abbastanza limitati.

La Societá di persone

La societá di persone prevede, invece, la presenza di piú soci e tra i primi passi per creare l'impresa, l'atto costitutivo di fronte ad un notaio è necessario. Così come accade per la ditta individuale, anche qui i soci rispondono illimitatamente e solidalmente alle obbligazioni verso terzi derivanti dall'impresa. Dunque è in ballo non solo il patrimonio dell'impresa, ma anche quello personale di ciascun socio. Per questo, la societá di persone è ideale per le imprese di piccole dimensioni, quando i costi non sono eccessivi.  Esistono 3 tipi di societá di persone:

  • Societá SempliceS.s.: per le attivitá economiche non commerciali
  • Societá in Nome CollettivoS.n.c.: per le attivitá che producono e scambiano prodotti o servizi
  • Societá in Accomandita Semplice o S.a.s. prevede la presenza di due tipi di soci. I soci accomandanti affidano i loro capitali e la gestione dell'impresa ad altri soci, chiamati soci accomandatari
La forma giuridica dell'impresa

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La Societá di capitali

La costituzione della societá di capitali avviene davanti la presenza di un notaio, tramite atto costitutivo e Statuto. A differenza delle due forme giuridiche precedenti, la societá di capitali ha capacitá giuridica: è quindi considerata distinta dalle persone che la compongono. Vi è dunque una distinzione e separazione tra il patrimonio dell'impresa e quello personale dei soci. Questi rispondono alle obbligazioni verso terzi derivanti dall'impresa solo limitatamente al capitale versato. Esistono 3 tipi di societá di capitali:

  • S.r.l. o Societá a Responsabilitá Limitata: con capitale sociale minimo di almeno 10.000 €
  • S.p.a. o Societá per Azioni: il patrimonio versato dai soci avviene attraverso quote di partecipazione, azioni. Il capitale sociale minimo è di almeno 120.000 €
  • S.a.p.a. o Societá in Accomandita per Azioni: il capitale sociale è rappresentato da azioni e vi sono due tipi di soci, gli accomandanti e gli accomandatari

La Societá cooperativa

La societá cooperativa non ha scopo di lucro. Ogni socio partecipa all'attivitá dell'impresa con il fine di ottenere beni di consumo e servizi a condizioni piú vantaggiose rispetto a quelle del mercato. Il rischio patrimoniale è limitato alla quantitá di capitale versato. Inoltre, ogni socio partecipa alle decisioni con un solo voto, indipendentemente dal capitale versato. Esistono le cooperative agricole, le cooperative di consumo e servizi e quelle di produzione e lavoro.