Costi per chiudere un'impresa individuale

Senza dubbio, tra i vari tipi di impresa, la ditta individuale è quella che presenta piú vantaggi soprattutto a livello economico. Ecco il motivo per cui questo modello di azienda rappresenta una delle prime esperienze dei neo imprenditori. Ma, se numerose sono le imprese individuali che ogni giorno nascono, altrettante sono quelle che chiudono, in particolar modo, a causa della crisi economica che ha colpito l'intera economia mondiale.

La chiusura di un'impresa non deve peró esser vista come un'esperienza negativa che influenzerá negativamente le future scelte imprenditoriali. Al contrario, deve esser considerata come un'esperienza da cui acquisire nuove e importanti competenze riguardanti il business. Nel caso della chiusura della ditta individuale, inoltre, tutto si rivela piú semplice in quanto le spese sono nettamente inferiori rispetto ad altre realtá di impresa. Vediamo dunque, quanto costa chiudere un'impresa individuale.

Spese di chiusura di una ditta individuale

Chiudere una ditta individuale è davvero semplice: richiede tempi brevi e spese contenute. Innanzitutto peró occorre ricordare che la chiusura non puó avvenire da un giorno all'altro, ma deve rispettare i tempi e le procedure dei vari uffici di competenza. In particolar modo, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio e Comune sono gli enti a cui rivolgersi. Negli ultimi anni, peró, la procedura di chiusura è stata in gran misura alleggerita: gli adempimenti possono essere tranquillamenti svolti online.



Quanto costa chiudere una ditta individuale

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Chiudere la partita Iva

Il primo passo da compiere è chiudere la partita Iva. Questa procedura puó essere svolta recandosi presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate o per via telematica. Nel caso delle ditte individuali, la chiusura della partita Iva è gratuita e non comporta alcun costo. Serve soltanto la compilazione di un modulo prestampato, chiamato modulo AA9, che dovrá essere dunque spedito all'ufficio.

Cancellazione dal Registro delle Imprese

Una volta trasmesso il modulo, l'imprenditore dovrá inviare una copia di questo, insieme alla fotocopia di un documento d'identitá, presso la Camera di Commercio del territorio. La ditta individuale dovrá inoltre allegare tutte le autorizzazioni e concessioni da parte del Comune o di altri enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá sul territorio. Solo in questo caso sará richiesto il pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale. I moduli verranno poi inviati, dalla Camera di Commercio stessa, agli uffici dell'INPS e dell'INAIL per avviare le procedure di chiusura della posizione contributiva.

Spese aggiuntive

Una volta effettuate tutte le procedure burocratiche necessarie per chiudere l'impresa individuale, non rimarrá altro che rivolgere l'attenzione alle altre spese. L'imprenditore dovrá infatti comunicare la cessazione dell'attivitá a tutti gli enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá lavorativa ed effettuare i relativi conguagli (fornitura elettrica, gas, rifiuti, telefono). Infine, nel caso siano presenti dipendenti, anche i costi a loro relativi ai loro contratti di lavoro non dovranno essere trascurati. Infatti, in questo caso il titolare della ditta dovrá provvedere alla liquidazione del trattamento di fine rapporto per ciascun lavoratore.

I costi della chiusura di una ditta individuale con debiti

Nel caso in cui un'impresa individuale abbia maturato debiti, è necessario provvedere alla loro estinzione. Che si tratti di banche o di fornitori, il titolare dell'impresa, in quanto unico responsabile dell'impresa stessa, dovrá dunque rimediare saldando i debiti attraverso le rate mensili. Se il loro ammontare supera in gran misura le proprie risorse economiche, non esistono divieti nel richiedere la loro dilazione.

Costi per chiudere impresa individuale con debiti

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Nota bene! Chiudere un'impresa non comporta automaticamente l'estinzione dei debiti. Infatti, soprattutto nel caso delle ditte individuali, sará il titolare dell'azienda a rispondervi, non soltanto con il patrimonio dell'azienda. Gli istituti di credito potrebbero infatti provvedere al pignoramento dei beni personali dell'imprenditore (case, terreni, auto e qualsiasi altro bene di proprietá). Se invece, dovesse trattarsi di un nullatenente, entrerá dunque in gioco la reputazione di cattivo pagatore. Gli enti creditori, in futuro, non gli concederanno alcun tipo di prestito.