Angelica Musco Ottobre 3, 2017 Nessun commento

Come far conoscere la propria start up?

Hai appena creato una start Up e pensi che il prodotto o servizio da te offerto sia il migliore al mondo. Ma perchè allora non riesci ad incrementare le vendite? Che la tua impresa sia la migliore puó anche esser vero, ma se non la promuovi, questa non ti porterá grossi risultati. Apporta allora quella spinta in piú alla tua start up. Vorresti fare in modo che la tua impresa raggiunga un piú grande numero di clienti? Fatti conoscere!

Esistono tanti e svariati modi per promuovere una start up, dalla classica pubblicitá a metodi piú moderni ed innovativi. Senza dubbio, con l'avvento e lo sviluppo del digitale le cose sono un po' cambiate. La vecchia pubblicitá invasiva ha ormai lasciato il posto a metodi di promozione meno invadenti ma molto piú efficienti. Vediamo dunque come far conoscere una start up.

Studia una strategia per far conoscere la tua start up

Ancora prima di immettere sul mercato il prodotto o servizio creato, è necessario individuare il potenziale cliente a cui questo è rivolto. Questa analisi si rivela di fondamentale importanza poichè rappresenta la base di una buona strategia di marketing. Compilare un Business Plan o il modello Canvas in questo momento ti sará di grande aiuto. In questa fase iniziale, pensare di dominare l'intero mercato consisterebbe in un grosso errore. Al contrario infatti, assicurarsi una piccola porzione di clienti durante la fase iniziale, ti permetterá di aspirare concretamente ad un mercato piú ampio.

Far conoscere una start up ai clienti

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Una volta individuato il mercato, trova dunque il modo di arrivare a questo. Dire che il tuo prodotto sia eccezionale non comporta nessun incremento delle vendite. Inizia dunque studiando i tuoi competitors! Analizza i loro punti forti e i punti deboli e cerca di costruire un servizio che sia effettivamente superiore. Le start up innovative ne sono un ottimo esempio. Inoltre, sai che un ottimo modo per invogliare il cliente a comprare il prodotto è quello di parlarne ancor prima di venderlo? Creare aspettativa porta il cliente a comprare perché incuriosito.

Promuovi la tua start up online

Nel momento in cui decidi di usare il web per creare il tuo personal branding, puoi tenere in conto anche piú strategie da utilizzare contemporaneamente. Per prima cosa, creare un sito porta un gran numero di visitatori e dunque avvicina alla tua impresa un numero piú grande di potenziali clienti. Peró, per fare in modo che i risultati siano concreti è necessario lavorare su alcuni punti:

  • Crea una Home page chiara: da questa il visitatore deve capire di cosa tratta il tuo sito
  • Inserisci una Call to Action: dai la possibilitá all'utente di agire contattandoti o cercandoti sulla mappa
  • Ottimizza il sito per i motori di ricerca o SEO
  • Sfrutta le campagne di promozione online o SEM

Fai anche attenzione a quello che introduci nel tuo sito. Cerca di inserire contenuti per i tuoi clienti: le testimonianze del prodotto sono ben gradite, così come i tutorial. Immagini e video comunicano anche piú delle parole. Attenzione peró a non esagerare: tieni conto della visualizzazione del sito anche su mobile. Usa un linguaggio semplice o comunque di facile comprensione: non mostrarti superiore, altrimenti allontanerai il potenziale cliente.

Infine, utilizza i social network! Ormai questi fanno parte della strategia di marketing di molte aziende: il bacino di utenza è praticamente immenso. Qui puoi aggiornare i tuoi clienti, cercare il tuo target, diffondere i tuoi articoli e perchè no, potresti anche catturare l'attenzione di qualcuno che voglia finanziare la tua start up.

Fai conoscere la start-up online

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Analizza la strategia di promozione della start up

Una buona strategia di marketing deve comprendere sempre l'analisi dei risultati ottenuti. Questo è infatti il miglior modo per attuare delle corrette strategie. Dall'analisi potrebbero venir fuori tantissimi dati. Se la strategia utilizzata ha portato risultati positivi, allora analizzando i punti forti potremmo migliorare ulteriormente le nostre campagne di promozione. Al contrario, se i risultati sono stati negativi, avremmo dunque la possibilitá di capire quali siano stati gli errori e di conseguenza modificare la strategia.

Angelica Musco Settembre 21, 2017 Nessun commento

Avviare una start up sul web

Creare una start-up adesso è ancora piú semplice. Non occorrono piú ingenti somme di denaro nè lunghe attese prima che un'impresa venga costituita. È stato infatti introdotto un portale online su cui qualsiasi imprenditore in procinto di mettere in piedi un proprio business, possa registrare la propria impresa in poche e semplici mosse.

Ultimamente le start up innovative funzionano: creano valore, posti di lavoro e fatturato. Perchè dunque ostacolare la loro nascita? La burocrazia, molte volte, ha fatto retrocedere molti giovani imprenditori. Non possedendo ingenti capitali, questi hanno preferito abbandonare la loro idea imprenditoriale, seppur valida. Da qui la necessitá di agevolare tutto l'iter burocratico: adesso è infatti possibile avviare una start up sul web.

Perchè avviare una start-up sul web?

Sono tanti i motivi per cui un imprenditore sceglie di costituire la propria start-up sul web. Primo tra tutti, la ridotta possibilitá economica iniziale. Non sono infatti soltanto i ricchi che creano imprese, ma sono anche tanti i casi di chi ce l'ha fatta partendo da zero. Nel momento in cui si decide di creare una nuova impresa, occorre tener conto di tutte quelle che saranno le spese da affrontare. Apertura della partita IVA, atto costitutivo dell'impresa e firma del notaio, da un lato. Dall'altro vi sono tutte le spese riguardanti proprio i bisogni del progetto imprenditoriale: licenze, attrezzatura, fornitori, uffici, impiegati. Se dunque è vero che esistono tanti modi per finanziare una start-up, esiste anche la possibilitá di alleggerire le spese iniziali scegliendo di costituire la start-up online. Infatti, la procedura è completamente gratuita.

Inoltre, non è piú necessario recarsi da un notaio per compilare e firmare il documento di costituzione della nuova impresa. È l'imprenditore stesso colui che attua il tutto. Semplicemente, si dovranno riempire dei modelli standard con le proprie informazioni.

Perchè avviare una start-up sul web

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Tutto puó essere fatto online, sia su desktop che sul cellulare. Inoltre, grazie alla piattaforma dedicata, l'imprenditore potrá decidere di salvare i dati inseriti per poi confermarli in un secondo momento. Non vi sono dunque tempi di attesa e vige il principio della volontarietá.

Quali sono le procedure per avviare una start up online?

Costituire una start-up sul web è davvero semplice. Per prima cosa, è necessario possedere alcuni requisiti, ovvero una firma digitale per poter firmare il documento e la posta elettronica certificata (PEC). A questo punto occorre solamente collegarsi alla sezione dedicata alle startup del sito Registro imprese. Quindi, attraverso la voce di entrata "Crea la tua Start up" si dovrá accedere alla pagina "Atti Start up". Adesso bisogna soltanto seguire i passi che la piattaforma stessa illustra:

  • Il neo imprenditore o startupper deve inserire tutte le informazioni necessarie per la registrazione dell'Atto, compilando il modello e firmandolo digitalmente
  • La piattaforma trasmetterá al rispettivo ufficio delle entrate, tramite pec, i documenti
  • Il Registro imprese integra automaticamente nella pratica gli estremi della registrazione

La digitalizzazione e le start up online

Innanzitutto, poichè non occorre lo spostamento fisico verso una determinata sede, i soci fondatori di una start up, provenienti da diverse parti d'Italia non dovranno affrontare lunghi viaggi solamente per apporre una firma. Ció comporta dunque la possibilitá di continuare a mantenere e di stabilire rapporti societari anche da varie parti d'Italia.

L'apertura della forma digitale per la costituzione di una start-up ha avuto come diretta conseguenza anche l'aumento di start up innovative. Questo si è convertito in entusiasmo da parte di tutti quegli investitori che credono nelle potenzialitá di queste giovani imprese. Il grado di innovazione da loro apportata è tale che sempre piú investitori puntano sulla loro crescita, facendo dunque aumentare gli investimenti alle start up. 

La digitalizzazione e avviare una start up sul web

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Buona notizia dunque per tutti i giovani imprenditori o aspiranti tali che hanno voglia di fare business innovativo e di successo. Basta dunque armarsi di una buona idea, circondarsi di un team qualificato e competente, ed il gioco è fatto!

Angelica Musco Settembre 20, 2017 Nessun commento

Start up innovativa

Avviare una start-up potrebbe anche voler dire creare ed offrire qualcosa di innovativo. Alla base del concetto di Start up innovativa vi è infatti la volontá di promuovere l'innovazione e di creare e sviluppare una nuova cultura imprenditoriale. È anche possibile incitare alla mobilitá sociale ed attrarre talenti e capitali dall'estero.



Una Start up innovativa è una societá di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni non sono quotate in un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Deve inoltre avere come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi, ad alto valore tecnologico.

I requisiti di una start up innovativa

Considerando l'oggetto sociale della start-up, e dunque il contenuto innovativo, occorre sottolineare il fatto che l'impresa deve possedere determinati criteri per essere innovativa. Ne basta anche uno. Una quota pari al 15% del valore maggiore tra fatturato e costi annui deve essere speso per sostenere attivitá di ricerca e sviluppo. Altrimenti, occorrerá che almeno 1/3 del personale sia composto da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori; oppure che i 2/3 del personale siano in possesso di laurea magistrale. Ultimo criterio: l'impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato, oppure di un programma per elaboratore originario registrato. Inoltre, la start-up deve possedere tutti i seguenti requisiti:

  • Essere di nuova costituzione o comunque, svolgere l'attivitá da non piú di 5 anni
  • Importante è il fatto che non deve derivare da scissione, fusione o cessione d'azienda
  • Deve avere avere sede principale in Italia o in altri paesi membri dell'Unione Europea, a patto peró che abbia almeno una filiale o sede produttiva in Italia
  • Il valore annuo della produzione deve essere inferiore a 5 milioni di euro, a partire dal secondo anno di attivitá
  • Non deve distribuire nè aver distribuito utili
I requisiti delle start-up innovative

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Le agevolazioni di cui gode una start-up innovativa

Proprio per favorire la nascita e la diffusione delle start up innovative, sono state introdotte alcune misure che hanno lo scopo di agevolare soprattutto i primi passi dell'impresa nascente. Queste sono valide per un periodo di 5 anni a partire dalla costituzione della nuova impresa e consistono in:

  • Costituzione dell'impresa in modalitá digitale e gratuita: è previsto dunque l'uso della firma digitale per l'atto costitutivo e non esistono costi relativi alle creazione dell'impresa, in quanto tutto si svolge su una piattaforma online
  • Esonero dal diritto camerale e dall'imposta di bollo: esenzione dal diritto dovuto in favore della Camera di Commercio e dall'imposta di bollo
  • Deroga alla disciplina sulle societá in perdita sistematica: ció vuol dire che se l'impresa è in perdita fiscale sistematica, non vengono applicate le stesse penalizzazioni previste per le normali imprese
  • Disciplina del lavoro su misura: i contratti a tempo determinato possono essere stipulati per un periodo di massimo 36 mesi, prorogabili per altri 12 mesi, al termine dei quali il rapporto lavorativo prende la forma del contratto a tempo indeterminato
  • Flessibilitá di remunerazione del personale: la parte fissa e variabile della remunerazione del personale è a discapito della nuova impresa
  • Possibilitá di raccogliere capitali derivanti dall'equity crowfunding su portali online autorizzati, necessari per finanziare la start-up
  • Fail fast, ovvero procedure piú rapide e meno gravose per concludere l'attivitá
  • Trasformazione in PMI innovativa nel caso di successo
Agevolazione per start-up innovative

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L'incubatore certificato per le start up innovative

Accanto l'introduzione del concetto di start up innovativa, è stato anche introdotto quello di incubatore certificato. Si tratta di una struttura che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo delle start up innovative. Questo non soltanto deve possedere degli spazi adeguati ad accogliere le start-up innovative, ma deve anche disporre di attrezzature adeguate alle loro attivitá. Inoltre, il suo personale deve essere qualificato e con esperienza nel settore dimostrando anche di avere regolari rapporti con universitá, centri di ricerca e istituzioni pubbliche.

Melania Armento Settembre 19, 2017 Nessun commento

Come finanziare una Startup

Sei un giovane imprenditore e hai intenzione di creare una start-up? Allora armati di carta e penna e redigi innanzitutto un buon Business Plan. Solo grazie a questo documento avrai chiara la situazione di partenza: quali sono i punti di forza della tua idea imprenditoriale e soprattutto, considerando le risorse a disposizione, ti renderai conto della necessitá di finanziamenti e agevolazioni per la tua impresa. Ma nulla vieta il fatto che anche una start-up giá avviata possa richiedere ed usufruire di finanziamenti per poter crescere e sviluppare l'attivitá.

Sono molte e diverse le possibilità per finanziare una startup: ognuna ha i propri svantaggi e i propri vantaggi. A seconda del tipo di progetto imprenditoriale, conviene puntare sull’una piuttosto che sull’altra.

Un aiuto dallo Stato per finanziare la start-up

Negli ultimi anni le banche e lo Stato italiano hanno cercato di agevolare i finanziamenti  alle start up. Con questo scopo è stato istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico un Fondo di Garanzia, con cui lo Stato si fa garante di una quota per il prestito erogato dalle banche alle neo-imprese.

Una volta calcolato il prestito di cui si ha bisogno, la banca è la prima fonte da cui spesso si attinge. Questo aiuto è stato creato una volta constatata la difficoltá da parte delle nuove imprese di richiedere crediti bancari, non disponendo di sufficienti garanzie. Ció nonostante, la start-up e l'imprenditore devono essere valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito sulla base dei piani previsionali che vengono fatti.

Aiuto dello stato per finanziare le start-up

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Il bootstrapping che finanzia la start up

C’è poi l’autofinanziamento, detto bootstrapping, le cui variabili dipendono unicamente dal soggetto privato. Si tratta di affidarsi interamente ai propri risparmi e alle proprie capacitá per poter crescere cercando di raggiungere il piú velocemente possibile il Break Even Point.



Gli obiettivi dell'impresa devono essere quelli primari: i clienti e la liquiditá. Concentrandosi unicamente su questi, l'imprenditore svilupperá dunque la capacitá di problem solving e l'impresa acquisterá quella flessibilitá che gli permetterá di cambiare facilmente strategia in base alle dinamiche del mercato.

Finanziamenti alla portata di tutte le start up

Appena oltre l’autofinanziamento, andando a coinvolgere più persone, c’è la formula 3F, abbreviazione gergale che riassume friends, family & fools. Consiste in un metodo valido per ottenere un finanziamento evitando compromessi onerosi con i finanziatori. Si tratta infatti di servirsi di "finanziatori" appartenenti alla cerchia delle proprie conoscenze personali. Occorre solamente che l'idea di business sia buona, che appassioni e che sia realista. Grazie a questo è nato per esempio Whatsapp.

Anche il crowdfunding puo’ rivelarsi un modo soprendentemente prolifico per raggiungere l’obiettivo. Si tratta principalmente di fondi provenienti dalla "folla". Il microfinanziamento proviene dunque da quei benefattori che liberamente scelgono di investire. Per fare appello a un più vasto bacino di utenza, il web è il canale ideale proprio grazie alla rapiditá con cui si diffondono le informazioni.

Il crowfunding per finanziare una start up

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Gli investitori delle start up

Andando invece a cercare altri metodi di finanziamento là dove i rapporti tra beneficiario e finanziatore possono farsi più vincolanti, oltre ai già citati finanziamenti bancari e pubblici, troviamo i venture capitalist, investitori che, generalmente in cambio di quote di partecipazione dell’impresa finanziata, scommettono su imprese con un elevato potenziale di sviluppo in ambito tecnologico e in aree ad alto contenuto di innovazione. Fu in questo modo che Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell’Università di Stanford, finanziarono Google.

Le vie per concretizzare un’idea ritenuta valida, sviluppargli attorno un progetto, e far nascere una startup, sono molte. Ognuna di esse può apportare contributi e benefici considerevoli, e per questo meritevoli di una certa considerazione. Ciò detto, vi sono poi tutta una serie di fattori determinanti per il successo di un’impresa che si possono trovare solo nella persona, non altrove. Tra questi, ad esempio, la determinazione, la visionarietà, l’originalità e la temerarietà, tutti elementi imprescindibili per il buon esito di una startup.

Melania Armento Settembre 14, 2017 Nessun commento

Come aprire una Startup

Credi di avere un’idea di business e hai deciso di puntare tutto sulla realizzazione del tuo progetto imprenditoriale? Ecco le principali tappe da affrontare per la creazione di una startup.

Innanzitutto, occorre precisare, brevemente, quale sia la natura di una Startup innovativa. Si tratta di un’impresa, per la precisione: di una società di capitali avendo per finalità “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico” (art.25, Decreto Crescita 2.0). In quanto tale, per essere fondata deve seguire, così come ogni impresa, la procedura prevista dal regolamento e dalla legislazione vigenti in un dato paese – l’Italia per il nostro caso.

I passi per creare una Startup

È necessario iscriversi nelle camere di commercio italiane al Registro delle Imprese, compilare l’Atto e lo Statuto di Fondazione, scegliere il tipo di impresa e dunque la forma giuridica dell’impresa e aprire una partita IVA. Tutti procedimenti inevitabili, senza i quali non sarebbe possibile la nascita di una Startup.

Tutto ciò può avvenire tramite la mediazione di un notaio, con tutti i vantaggi che conseguono dall’affidare questa delicata fase di fondazione della startup a un professionista. Il solo svantaggio proprio a questo modo di procedere, è di natura economica.  Tuttavia, non è questo l’unico modo per fondare una startup.

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Esiste un metodo alternativo al passaggio dal notaio, in grado di ridurre le spese. A partire dal 20 luglio 2016, per chiunque volesse costituire in Italia una società innovativa in forma giuridica di Srl, Spa e Sapa sono escluse, è possibile farlo online, senza tirare in ballo i servigi di un notaio. Basta andare sul sito della Camera di Commercio d’Italia e seguire la prassi indicata.

Prima però di arrivare a questa fase del progetto, la strada da percorrere è ancora lunga, ed è necessario pensare ad alcuni fattori essenziali per la costituzione e la realizzazione della tua startup. Quello che segue, è un breve resoconto delle tappe fondamentali per l’ideazione di una startup.

Un'idea innovativa

Una startup, in quanto impresa, deve essere pensata in relazione alla struttura di un mercato del quale entrerà a far parte. Va da sé che il suo successo dipende in buona parte dalle varianti innovative che sarà in grado di apportare al mare magnum di un sistema economico. Ecco che ideare un prodotto innovativo sfruttando modi di produzione anch’essi innovativi, si rivela decisivo. A questo fine, investire il proprio tempo e le proprie risorse in analisi finanziarie, prospettive e previsioni sui mercati, riveste un’importanza non trascurabile.

Un team vincente

Costruire un team solido ed efficiente è di vitale importazione nella costituzione di una startup. Si rivelerà determinante per il successo di una giovane impresa. Generalmente, la squadra di partenza è composta da un numero limitato di persone con competenze specializzate. In breve tempo però, a seconda anche del successo del progetto e, talvolta, dal contributo di certi finanziatori, si possono verificare nuove assunzioni.

Va da sé che le nuove risorse dell’impresa, non solo dovranno essere all’altezza della sfida, ma anche aderire alla filosofia che caratterizza una determinata startup. Dunque occorre essere pronti a trovare soluzioni, a volte non convenzionali, aguzzando ingegno e creatività. Da qui l’importanza capitale della comunicazione all’interno di un team ben strutturato. Ogni membro troverá il suo posto e riuscirá ad esprimere a pieno il proprio ponteziale, avendo per fine gli obiettivi della squadra.

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Timing del progetto

A volte, il successo di un progetto, non dipende unicamente dal suo valore.

Un progetto imprenditoriale di alta qualità può fallire per il semplice fatto che il mercato, e quindi il pubblico, non sia in grado di apprezzarlo e di comprenderne il valore. Quest’evenienza si presenta quando un prodotto si rivela essere all’avanguardia, quando i tempi non sono ancora maturi per un certo tipo d’idee. Per evitare questo genere di equivoco, una buona conoscenza delle dinamiche di mercato si rivela essere indispensabile. Ogni progetto ha il suo momento propizio per vedere la luce.

Scegliere una sede

Rimanere in Italia o vivere da espatriati? Questo il dilemma. Per quanto il nostro Paese sia una culla di creatività, nulla vieta un giovane imprenditore di scegliere di andare a lavorare in un altro paese. Ogni paese ha una diversa legislazione in materia economica e serve quindi informarsi bene su dove aprire la propria impresa. A volte, a seconda del progetto, verificare quali siano le condizioni più favorevoli per la nascita e lo sviluppo di un’impresa in differenti paesi, puo’ essere una mossa vincente. Ció potrebbe anche favorire la possibilitá di collaborazione con investitori esteri, oppure di attingere a finanziamenti più consistenti.

Angelica Musco Settembre 14, 2017 Nessun commento

Il Business Model Canvas

Il primo documento che ti aiuterá nella formulazione della tua idea di impresa è il Business Model Canvas.  Questo è un vero e proprio strumento strategico che grazie al suo aspetto visivo ti permetterá di costruire una vera e propria strategia di business. Puó essere utilizzato per rendere l'impresa ancora piú competitiva o addirittura piú innovativa. Si presenta sottoforma di grafico e, sebbene sembri uno strumento utile solamente per le grandi aziende, in realtá offre una visuale schematica e chiara utile a chiunque sia intenzionato a creare un'impresa.

Il Business Model Canvas si compone di 9 blocchi che costituiscono gli elementi costitutivi di un'azienda. Inoltre per la sua semplicitá, favorisce sia la discussione e l'analisi del business che la condivisione e la creativitá.

I blocchi dei clienti nel modello Canvas

Il blocco Customer Segments o dei Segmenti di Clientela descrive i gruppi di persone a cui l'impresa si rivolge. Per meglio individuare i clienti, questi vengono suddivisi in gruppi o categorie in base alle esigenze e caratteristiche che questi hanno in comune. Possono infatti essere raggruppati per dati demografici, per interessi o per abitudini di consumo. Compilare questo blocco in modo corretto è di fondamentale importanza poichè identifica il mercato in cui l'azienda si posizionerá.

La Value Proposition o Proposta di Valore è il motivo per cui i clienti scelgono il tuo prodotto per soddisfare i proprio bisogni. In questo blocco, non occorre solo inserire il prodotto o servizio offerto ma anche tutti gli elementi di valore per il cliente. La proposta di valore puó infatti riguardare l'innovazione o l'accessibilitá del prodotto, un prezzo piú basso o addirittura una performance migliore.

I clienti nel business model canvas

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Il blocco Channels o dei Canali descrive come l'impresa raggiunge i segmenti di clienti per fornirgli la proposta di valore. Questo blocco dunque riguarda la fase della comunicazione, della distribuzione e della vendita. I canali possono essere diretti, come i punti vendita, e indiretti, ad esempio i fornitori dei negozi.



Le Customer Relationship o Relazioni con i Clienti riguardano i contatti con i clienti, ovvero il modo in cui l'azienda li acquisisce, come li fidelizza e il modo in cui fa aumentare le vendite. Un'azienda puó creare la relazione col cliente servendosi di diversi strumenti che dipendono dal tipo di azienda: tramite l'assistenza personale, il self service, i servizi automatici, la communtity e tanti altri.

L'attivitá dell'impresa nel Business Model Canvas

Il blocco Key Resources o delle Risorse Chiave comprende tutte le risorse necessarie affinchè l'impresa funzioni. Qui dunque concorrono le risorse umane o forza lavoro, le risorse fisiche o beni materiali, le risorse intellettuali e quelle finanziarie (calcola il tuo prestito). Lo scopo di questo blocco è quello di identificare le migliori tra queste per la creazione di uno specifico valore per uno specifico segmento di clienti.

Le Key Activities o Attivitá Chiave sono tutte le attivitá che l'impresa svolge per creare la proposta di valore. In base al tipo di azienda, queste possono essere produttive, come nel caso delle aziende manifatturiere, di problem solving come nel caso delle aziende di consulenza e di manutenzione e sviluppo come nel caso di Google.

I Key Partners o Partner chiave sono tutti quelli con cui l'azienda collabora per la creazione della proposta di valore da offrire al cliente. Infatti un'impresa non puó considerarsi autosufficiente ma ha sempre bisogno del supporto di attori esterni, come i fornitori.

Le uscite nel business model canvas

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Le entrate e le uscite modello Canvas

I Revenue Streams o Flussi di Ricavi sono gli incassi che l'azienda ottiene dalla vendita dei prodotti o servizi a un determinato segmento di clientela. In questo blocco occorre dunque tenere in considerazione due elementi: i prezzi e le modalitá di pagamento. I primi possono essere fissi o dinamici, in base all'andamento del mercato. I pagamenti invece possono avvenire in un'unica soluzione o essere ricorrenti.

Infine, il blocco della Costs Structure o Struttura dei Costi comprende tutti i costi che l'azienda affronta per rendere funzionante il proprio business. Di questo ovviamente fanno parte sia i costi fissi sia quelli variabili, così come le economie di scala e quelle di scopo.

Angelica Musco Settembre 14, 2017 Nessun commento

La struttura del Business Plan

Il Business Plan è uno strumento fondamentale per la gestione di un'impresa, sia durante la sua fase iniziale di Start up sia quando giá avviata. Questo infatti fornisce una guida strategica utile per evidenziare gli obiettivi. Inoltre, identificando i punti di forza e di debolezza del progetto puó anche essere un punto di riferimento per valutare la propria performance nel tempo. Costituisce inoltre la base per la creazione di una struttura finanziaria ed è un valido mezzo per reperire finanziamenti.

Per la sua redazione è indispensabile che tu abbia ben chiara la finalitá, ovvero il motivo per cui stai per redigerlo, se lo userai a livello interno o esterno, cercando di attrarre potenziali investitori. La scelta infatti condiziona la sua stesura. Non esiste un modello unico di piano di impresa, data la vastitá delle variabili da considerare. Vediamo peró qual è la struttura del Business Plan e gli elementi che non devono mancare.

Descrivi l'impresa nella composizione del Business plan

La parte piú importante del Business Plan è l'Executive Summary, ovvero la sintesi che precede l'intero documento. Questo costituirá la prima pagina che il potenziale investitore leggerá e dunque il suo valore è fondamentale. Per questo, deve contenere tutte le informazioni e le caratteristiche necessarie, permettendo a chi legge di farsi un'idea ben chiara del progetto.

Segue poi la descrizione dell'impresa. Occorre specificare il settore di lavoro dell'impresa, il suo budget e i suoi obiettivi, compresi quelli finanziari  Anche le criticitá, i punti di forza e di debolezza devono essere messi nero su bianco: questi infatti saranno indispensabili per elaborare la strategia. Tutto ovviamente deve essere concreto e realizzabile in modo tale da attrarre l'attenzione degli investitori.

La descrizione dell'impresa nel Business Planº

Monkey Business Images || Shutterstock



Anche la descrizione del prodotto o servizio offerto dall'impresa deve essere dettagliata e chiara. In questa sezione, l'imprenditore deve evidenziare le caratteristiche del prodotto e i suoi possibili impieghi. In special modo si dovrá puntare agli elementi che caratterizzano e distinguono il prodotto offerto rispetto alla concorrenza.

Includi la tua strategia nella struttura del piano d'impresa

Le analisi di settore e di mercato costituiscono il punto cardine di ogni impresa. Queste infatti sono necessarie per decidere lo scenario e l'ambiente in cui l'impresa nascente opererá, definendo i vantaggi del proprio prodotto rispetto alla competitivitá e le eventuali minacce che ne derivano. In questa fase parla dunque dei vari mercati che potrebbero interagire col tuo, sia positivamente che negativamente. Usa fonti quanto piú concrete e affidabili! Queste conferiranno ancora piú forza ai tuoi dati.

Dunque, in base a quanto emerso dalle analisi, occorre adesso pianificare una strategia di marketing. Questa, altro non è che l'insieme delle linee guida che l'impresa dovrá seguire per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Dovranno dunque essere definiti tutti gli elementi fondamentali del marketing, ovvero il prodotto, il prezzo, la distribuzione e il punto vendita e tutte le attivitá di promozione.

L'economia dell'impresa nell'organizzazione del Business plan

Non dimenticare che qualsiasi idea di business potrebbe risultare fallimentare se gestita da persone non all'altezza. Il team è di fondamentale importanza anche per i possibili investitori che spesso valutano il progetto in base al suo management. Dunque, all'interno del Business Plan dovrai anche inserire  proprio la struttura del team: le funzioni aziendali, le caratteristiche e competenze di ciascuna di queste funzioni e anche una presentazione delle persone con i tipi di contratto stipulati.

Il team dell'impresa nel Business Plan

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Passando poi dalla teoria alla pratica, occorre dimostrare di avere le competenze per portare l'idea alla sua realizzazione. È per questo che viene inserito il piano operativo, ovvero la descrizione dello sviluppo del prodotto, della sua produzione, dell'assistenza dopo la vendita e delle possibili influenze esterne provenienti dai clienti, dalle innovazioni o dalle normative.

Ultima, ma non in ordine di importanza è l'analisi finanziaria, ovvero tutto ciò che riguarda l'economia aziendale. Se non si possiede una copertura finanziaria per svolgere il lavoro, allora si rischia di avviare l'impresa con grandi e reali probabilitá di fallimento. Poichè si tratta di un'analisi che richiede delle competenze specifiche, è bene affidarla al lavoro di un consulente.

Melania Armento Settembre 14, 2017 Nessun commento

Business Plan

Il Business Plan o piano aziendale è il documento che sintetizza le caratteristiche di un'impresa. Viene utilizzato sia a scopo interno per pianificare e gestire l'azienda che a scopo esterno per attirare possibili investitori. Questo documento permette dunque di definire il progetto di impresa, le sue strategie e gli obiettivi, ma anche la sua pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria. Nel momento in cui decidi di aprire un'impresa, il Business Plan funge da documento di programmazione utile per non sbagliare e raggiungere gli obiettivi stabiliti. Attenzione peró a non cadere nell'errore di considerarlo un documento assoluto. Infatti il piano d'impresa è soggetto a cambiamenti man mano che l'impresa stessa si sviluppa.

Come si scrive un Business Plan?

Prima di esaminare gli elementi che compongono un Business Plan, vediamo come si redige un Business Plan. Non è semplice prepararlo. Oltre a competenze specifiche, quali marketing e finanza aziendale, occorre immaginazione, previsione e soprattutto capacitá di analisi. E c'è di piú! Tutto questo deve essere accompagnato dalla capacitá di scrivere bene: piú chiaro e leggibile è il tuo BP, piú sará facile per chi lo legge capire la tua idea di impresa e magari finanziarla! Scrivi dunque pensando al potenziale lettore, facendo in modo che il tuo progetto di impresa sia chiaro, interessante e coinvolgente con prospettive a medio e lungo termine. Per la sua redazione, generalmente si tiene conto di due parti:

  • Una parte descrittiva in cui vengono presi in considerazione gli aspetti fondamentali del progetto di impresa: analisi di mercato, indagini statistiche, fattibilitá dell'idea e possibile successo di mercato
  • Una parte numerica in cui si individuano i risultati attesi e il loro impatto sulla struttura dell'impresa. Nello specifico, l'imprenditore deve mettere in evidenza che il business intrapreso è redditizio tanto da poter garantire sia la restituzione di un eventuale finanziamento (calcola il tuo prestito) che i margini di profitto
Come scrivere un business plan

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Perchè redigere un Business Plan

La struttura del Business Plan dipende molto dalla finalitá per cui viene redatto. Dal punto di vista interno, serve all'imprenditore soprattutto per capire se l'idea di impresa sia fattibile. Per analizzare al meglio questo aspetto è necessario dunque capire se l'impresa sia capace di superare gli eventuali rischi a livello di copertura finanziaria: eventualmente si passa alla pianificazione di nuovi programmi di investimento. Inoltre l'imprenditore potrá seguire passo passo e monitorare lo sviluppo dell'azienda e le sue dinamiche, cogliendo anche l'opportunitá di utilizzare il BP come strumento di approfondimento e apprendimento.

Una volta verificate tutte queste funzioni, l'imprenditore puó anche redigere il piano di impresa per l'esterno. Infatti il Business Plan puó anche essere utilizzato come mezzo per raggiungere determinati obiettivi esterni. Attraverso questo si possono richiedere finanziamenti e agevolazioni, si possono promuovere nuovi rapporti commerciali e addirittura si puó concorrere per il conferimento di certificazioni.

Quando preparare un Business Plan

Solitamente, un imprenditore si imbatte in due momenti critici che necessitano della redazione di un Business Plan. Il primo è senza dubbio la nascita di una nuova impresa o la fase di Start-up. Durante i primi passi dell'impresa il piano d'impresa si rivela di fondamentale importanza per verificare la fattibilitá dell'idea e pianificare ogni momento della sua realizzazione. Il Business Plan rappresenta infatti uno dei primi passi e la prima pianificazione strategica di un'impresa. Questa, non soltanto è fondamentale, ma è addirittura vitale per le piccole imprese, le quali in questa fase non sono pronte ad affrontare errori di qualsiasi genere. In special modo, attraverso il piano è possibile anche prevedere i problemi e, nel caso, le misure per risolverli.



Quando redigere il business plan

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Anche nel caso di un'impresa giá avviata e funzionante, non è mai tardi per redigere un Business Plan. Infatti, questo si rivela utile per controllare ció che è stato pianificato e se i risultati siano stati raggiunti. Nel caso in cui si presenti un'incongruenza allora il documento dovrá essere adattato alle nuove esigenze. Dunque, in questo caso il Business Plan si comporta come strumento di verifica per valutare lo sviluppo e il lavoro dell'azienda

Angelica Musco Agosto 28, 2017 Nessun commento

I primi passi per creare un’impresa

Nei primi passi per creare un'impresa occorre sapere che il centro dell’impresa è l’imprenditore: sono le sue attitudini a svolgere un’attivitá che incidono in modo determinante sul successo dell’impresa. Infatti queste sono fondamentali sia per favorire la creazione dell’impresa sia per consentire la sua sopravvivenza e il consolidamento.

In special modo, chiunque voglia avviare un'attivitá imprenditoriale deve valutare il proprio profilo imprenditoriale sia dal punto di vista psicologico, cioè se si possiede o meno la personalitá imprenditoriale, sia dal punto di vista tecnico, ovvero il mestiere. Indubbiamente, esistono svariate fonti di formazione per chiunque abbia la consapevolezza di non essere ancora pronto a mettersi in proprio.

Una volta accertate queste caratteristiche, si passa quindi ai primi passi per la creazione di un’impresa.

L’idea imprenditoriale

L’idea di impresa è il primo passo da seguire: senza idea non vi è impresa. Un’idea imprenditoriale non deve necessariamente essere geniale o originale. Infatti non sono questi gli elementi che vengono messi in discussione. Un’idea imprenditoriale deve essere realizzabile e coerente.



L'idea di impresa

 

Inoltre, possiamo provare a verificare l’idea di impresa ponendoci delle domande e provando a dare una risposta reale e concreta a ciascuna di queste, tenendo conto delle risorse a disposizione. Queste riguardano:

  • Il prodotto o servizio che si vuole vendere
  • I clienti ai quali è destinato
  • Le risorse necessarie per la produzione e la vendita

Il Business plan

Fermarsi un attimo e valutare tutte le informazioni riguardanti l’idea di impresa che abbiamo in mente non è tempo perso. Stilare un piano d’impresa non è di per sè fondamentale ma permette di ridurre il rischio di un fallimento. In special modo, il piano di impresa fa in modo che l’imprenditore possa determinare il grado di convenienza e di rischio dell’iniziativa, dando risposta a due domande basilari: Conviene dar vita all’impresa? Qual è il modo migliore per realizzarla? Quindi, trascrivere su carta il proprio progetto di impresa o business plan permette di:

  • Verificare la fattibilitá dell’iniziativa dal punto di vista tecnico, commerciale, economico e finanziario
  • Avere nero su bianco una reale guida operativa per i primi periodi di attivitá
  • Avere un vero e proprio biglietto da visita per i contatti con i finanziatori

Il piano d'impresa

 

Tipi di impresa

Le imprese che muovono l’economia sono tutte diverse tra loro. Ognuna di queste ha delle proprie caratteristiche che fanno sí che ciascuna sia unica rispetto alle altre. Esistono diversi modi per classificare le imprese. Tutto dipende infatti dalle caratteristiche che si prendono in esame. I tipi di impresa si distinguono per le seguenti caratteristiche:

  • In base alla forma giuridica distinguiamo le ditte individuali, di cui fanno parte anche le imprese familiari, e le imprese collettive. Queste ultime possono essere societá di persone o societá di capitali
  • In base alle dimensioni dell’impresa, tenendo conto cioè del numero dei lavoratori al suo interno e del fatturato. Esistono infatti le microimprese, le piccole imprese, le medie imprese e le grandi imprese
  • In base al settore di attivitá: le imprese del settore primario dedite allo sfruttamento delle risorse naturali, del settore secondario comprendente tutte le attivitá legate all’industria e del settore terziario che producono e forniscono servizi
  • In base al soggetto giuridico dell’impresa, possiamo distinguere le imprese private, le imprese pubbliche.

La finanza aziendale

La finanza aziendale raggruppa tutte le scelte e le decisioni di un’impresa in merito agli investimenti, ai finanziamenti e alla politica aziendale dei dividendi. In poche parole, la finanza aziendale si occupa delle scelte e delle decisioni finanziarie di un’impresa. Il suo obiettivo è il miglioramento del valore aziendale. Generalmente si raggiunge questo risultato abbassando il piú possibile il tasso di interesse sul debito aziendale e migliorando gli investimenti.

Angelica Musco Agosto 25, 2017 Nessun commento

I tipi di impresa

All’interno del panorama dell’economia possiamo scorgere diversi tipi di impresa. Alcune imprese hanno delle peculiaritá, altre determinate caratteristiche. Quindi, nel momento in cui un imprenditore decide di creare un’impresa, in base a determinati fattori, la sua attivitá imprenditoriale verrá classificata. Nello specifico, le imprese si distinguono in base al settore di attivitá, alle dimensioni, al soggetto economico ed alla forma giuridica.

Tipi di impresa in base al settore di attivitá e alle dimensioni

Una prima distinzione delle imprese riguarda il settore di attivitá. Esistono infatti le imprese del settore primario riguardanti le attivitá economiche tradizionali, ovvero le aziende agricole e di allevamento, di pesca, di estrazione di materiali dal sottosuolo e dedite alle silvicoltura; invece, le imprese del settore secondario sono le imprese industriali, dedite cioè alla trasformazione delle risorse naturali in beni per il consumo; infine, le imprese del settore terziario producono servizi, come le attivitá commerciali, di trasporto, bancarie, ecc.

Proseguendo poi con le dimensioni dell’impresa, distinguiamo:

  • La microimpresa con meno di 10 occupati e con un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro
  • La piccola impresa con meno di 50 occupati e con fatturato annuo non superiore ai 10 milioni
  • Le medie imprese con meno di 250 occupati e con un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro
  • Le grandi imprese con piú di 250 occupati e con un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro

Tipi di impresa in base al settore lavorativo e la dimensione dell'impresa



 

Tipi di impresa in base al soggetto economico e alla forma giuridica

Anche in base al soggetto economico vi è un’ulteriore distinzione. Le imprese pubbliche sono finanziate da Enti pubblici come lo Stato o altri minori che esercitino un’attivitá diretta alla produzione e allo scambio di beni e servizi. Il loro unico scopo è il conseguimento di interessi pubblici. Invece, le imprese private sono finanziate da privati, quindi sia singoli che associazioni. Generalmente, queste hanno un orientamento al profitto e il vincolo di economicitá.

La forma giuridica dell’impresa è una delle prime decisioni che l’imprenditore deve prendere. Infatti, da questa dipendono una serie di conseguenze che determinano il patrimonio dell’azienda. La scelta infatti dipende dal numero di soci o dalla presenza di un solo titolare, dalla responsabilitá patrimoniale, dal capitale disponibile e ovviamente dalla convenienza fiscale.

L’impresa individuale

L’impresa individuale si costituisce con l’iscrizione alla Camera di Commercio e la successiva richiesta della partita IVA.  Il rischio d’impresa ricade solo sul titolare non esistendo inoltre separazione tra il suo patrimonio personale e quello dell’impresa. Solitamente, l’impresa individuale viene preferita quando sono in gioco piccoli investimenti e quindi quando il rischio è limitato.

Nell’impresa familiare è previsto l’aiuto dei familiari. Viene anche chiamata infatti impresa coniugale ed è comunque una forma di impresa individuale. Tutti i partecipanti hanno diritto alla ripartizione degli utili anche se è il titolare che resta l’unico responsabile.

La societá di persone

Nella societá di persone tutti i soci rispondono per tutti i debiti contratti dall’attivitá. Dunque anche qui vale il principio della responsabilitá patrimoniale dei soci. La costituzione della societá di persone avviene per atto pubblico, di fronte un notaio. Inoltre possiamo distinguere diversi tipi di societá di persone:

  • La societá semplice SS è indicata per le attivitá agricole, di tempo libero e per quelle professionali in forma associata; il reddito viene diviso tra i soci in base alle quote di partecipazione
  • Societá in nome collettivo SNC: è utilizzata per le imprese che svolgono attivitá commerciale; la sua costituzione deve avvenire per atto pubblico davanti un notaio
  • Societá in accomandita semplice SAS: prevede la presenza di soci finanziatori/accomandanti che affidano i loro capitali e la gestione dell’attivitá ad altri soci/soci accomandatari. I soci accomandanti non possono concludere affari per proprio conto e rispondono alle obbligazioni sociali in misura della quota di capitale versato. Invece, gli accomandatari amministrano la societá e ne hanno rappresentanza legale

Le societá di persone

La societá di capitali

La societá di capitali presenta capacitá giuridica, ovvero viene considerata distinta dagli individui che la compongono: i soci rispondono alle obbligazioni della societá limitatamente alla quota di capitale versato. All'interno di questo tipo di societá distinguiamo:

  • La societá a responsabilitá limitata SRL gode di autonomia patrimoniale perfetta cioé risponde alle obbligazioni dell’attivitá solamente con il proprio patrimonio. Il capitale sociale minimo previsto è di 10.000 euro. Questo tipo di societá viene consigliata quando vi è la presenza di molti soci e si vuole mantenere una responsabilitá limitata al capitale investito
  • La societá per azioni SPA si utilizza per imprese in fase di crescita ed espansione. Il suo patrimonio è formato dalle quote di partecipazione dei soci rappresentate attraverso azioni. Il capitale sociale non puó essere inferiore a 120.000 euro. Ogni socio partecipa e riceve utili in base al numero di azioni che possiede. Anche qui vale l’autonomia patrimoniale perfetta
  • La societá in accomandita per azioni SAPA è una societá sia per azioni che in accomandita semplice. Il suo capitale sociale è rappresentato da azioni e anche qui è prevista la presenza di due categorie di soci: i soci accomandanti e i soci accomandatari

La societá cooperativa

La societá cooperativa non ha scopo di lucro, ma mutualistico: la societá conferisce ai soci beni, servizi e possibilitá di lavoro a condizioni favorevoli e gli utili non vengono loro ripartiti. I soci indipendentemente dall’ammontare di capitale conferito partecipano alle decisioni dando un solo voto. Le cooperative si distinguono in base alla responsabilitá: nelle cooperative a responsabilitá illimitata tutti i soci rispondono alle obbligazioni illimitatamente; invece, in quelle a responsabilitá limitata, tutti i soci rispondono alle obbligazioni in misura delle quote conferite.