Angelica Musco Dicembre 4, 2017 Nessun commento

Differenza tra ditta individuale e impresa familiare

Ditta individuale e impresa familiare sono due tra le forme imprenditoriali piú diffuse all'interno del territorio nazionale. Si tratta infatti delle piú semplici forme di impresa: per la loro costituzione e per la loro gestione non sono previsti particolari procedimenti nè spese onerose. L'ordinamento giuridico italiano colloca, inoltre, l'impresa familiare nell'ambito dell'impresa individuale. L'unica differenza che intercorre tra questi due tipi di impresa è la presenza della collaborazione dei familiari dell'imprenditore nell'impresa familiare.

Da ditta individuale a impresa familiare

Come giá detto, ció che distingue un'impresa familiare da una ditta individuale è la presenza dei familiari dell'imprenditore. Questa forma giuridica di impresa è stata introdotta proprio per tutelare tutte quelle persone che prestano la propria attivitá lavorativa nelle imprese dei propri familiari. Dunque, nel momento in cui il titolare di una ditta individuale decida di servirsi dell'aiuto di parenti nella propria azienda, dovrá procedere regolamentando il rapporto lavorativo con i familiari partecipanti.

Innanzitutto occorre, peró, precisare che una delle caratteristiche dell'impresa familiare è il grado di parentela con il titolare. Nello specifico, con il termine "familiare" si fa riferimento al coniuge, ai parenti fino al terzo grado e agli affini fino al secondo. Inoltre, la loro prestazione lavorativa nell'impresa deve essere continua e abituale. Ció vuol dire che il lavoro nell'impresa non deve avvenire occasionalmente e deve prevalere su altre attivitá lavorative.



Ditta individuale e impresa familiare

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Costituire un'impresa familiare da una ditta individuale

I passaggi previsti per costituire un'impresa familiare a partire da una ditta individuale non sono affatto complessi. Le procedure necessarie per aprire una ditta individuale prevedono semplicemente l'apertura della partita Iva e l'iscrizione dell'impresa al Registro delle imprese.

Nel caso in cui, una volta costituita l'impresa individuale, l'imprenditore inizi a servirsi della prestazione lavorativa continua dei suoi familiari, allora l'impresa prenderá la forma di un'impresa familiare. In questo caso, occorrerá regolamentare il rapporto lavorativo, in modo tale che i familiari possano essere tutelati. Le procedure richieste sono poche e semplici. Nello specifico, il titolare dell'impresa dovrá firmare con i partecipanti un vero e proprio contratto. Si tratta di firmare in presenza di un notaio un Atto pubblico, che dovrá contenere:

  • I nominativi del titolare dell'impresa e dei familiari partecipanti
  • Il rapporto di parentela che intercorre tra l'imprenditore e i familiari
  • La sottoscrizione del titolare dell'impresa e di tutti i partecipanti

È importante render chiaro il fatto che il passaggio da impresa individuale a impresa familiare sará effettivo a partire dall'anno successivo alla firma del contratto. Se dunque l'Atto pubblico viene firmato nel settembre 2017, la costituzione dell'impresa familiare sará effettiva dal gennaio 2018.

Da ditta individuale a impresa familiare

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L'impresa individuale e l'impresa familiare

Nonostante i due tipi di impresa funzionino allo stesso modo, la trasformazione di un'impresa individuale in impresa familiare comporta una serie di cambiamenti. Questi sono relativi al fatto che i familiari che collaborano nell'impresa godono di certi diritti.

  • Innanzitutto, il titolare dovrá corrispondere ai familiari partecipanti un mantenimento in base al patrimonio dell'impresa
  • Essi hanno il diritto di partecipare agli utili dell'impresa familiare e a tutti i beni acquistati con questi
  • Se l'azienda migliora il proprio rendimento grazie alla partecipazione dei familiari, anche gli incrementi spetteranno a loro in base alla quantitá e qualitá del lavoro prestato.
  • I familiari hanno diritto di partecipazione alle decisioni riguardanti l'impiego degli utili e la gestione dell'impresa
  • Diritto di prelazione sull'azienda in caso di una sua cessazione

Occorre peró dire che in entrambi i casi la responsabilitá dell'impresa ricade unicamente sul titolare. Sará lui a rispondere delle obbligazioni che ne derivano e, nel caso di fallimento, tutte le relative procedure vedranno lui come unico soggetto. I creditori, dunque, potranno risarcirsi con il patrimonio personale dell'imprenditore.

Angelica Musco Novembre 17, 2017 Nessun commento

Chiudere un’impresa individuale

L'impresa individuale è una delle forme imprenditoriali piú diffuse soprattutto tra i giovani imprenditori che creano un'impresa. Si tratta infatti di un tipo di impresa semplice ed elementare. La sua costituzione avviene in pochi e semplici passaggi, non sono previste spese eccessive e la gestione è semplificata dal fatto che vi è un solo titolare. Sono tante infatti le imprese individuali che ogni giorno nascono.

Ma altrettante sono quelle che quotidianamente avviano le procedure per la chiusura. Le motivazioni per le quali il titolare di un'impresa decide di chiuderla possono essere tra le piú svariate. Potrebbero, ad esempio, essere insorte difficoltá a causa della crisi degli ultimi anni. Oppure semplicemente, potrebbe trattarsi di motivazioni personali legate all'etá, a particolari situazioni familiari o altro. Vediamo dunque quali sono le procedure necessarie e cosa occorre per chiudere un'impresa individuale.

Come chiudere un'impresa individuale

La chiusura di imprese individuali è diventata ormai prassi quotidiana. Ció che bisogna fare per avviare tutte le procedure e per muoversi correttamente è rivolgersi agli enti che hanno permesso l'apertura della ditta individuale. Per di piú, le procedure sono state enormemente alleggerite. Non servirá piú recarsi presso i piú svariati uffici né affrontare ingenti costi per la chiusura dell'impresa individuale. I passaggi previsti sono pochi, ma occorre ugualmente prestare attenzione ad ognuno di questi.

Chiudere un'impresa individuale

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1. Chiudere la partita Iva. La chiusura della partita Iva è il primo passaggio da affrontare per chiudere l'impresa individuale. La partita Iva è necessaria per lavorare in quanto, tra le altre cose, permette di generare ed emettere fatture. Per questo bisogna provvedere alla sua chiusura una volta cessata l'attivitá. Non sono previsti costi per la sua chiusura e la procedura puó essere svolta tranquillamente online compilando appositi modelli. In alternativa, occorre recarsi presso gli uffici della Camera di Commercio.



2. Recarsi alla Camera di Commercio. Una volta inviata la richiesta bisognerá presentarsi agli uffici della Camera di Commercio. Qui potrete ritirare la ricevuta di chiusura della partita Iva e  un modulo prestampato per la chiusura dell'impresa. Occorrerá inoltre provvedere al pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale.

3. Chiudere la posizione Inps. Il modulo dovrá essere compilato in tutte le sue parti e inviato all'INPS. Per maggiore sicurezza, è consigliabile recarsi presso gli uffici dell'Inps per verificare l'avvenuta ricezione del modulo. Nel caso in cui sia insorto qualche problema, si potrá tranquillamente effettuare l'operazione presso l'ufficio stesso.

Chiudere un'impresa individuale con debiti

Come diá detto, sono tanti i motivi per cui un'imprenditore decide di chiudere la propria impresa. In particolar modo, negli anni della crisi sono state tante le imprese che hanno chiuso i battenti a causa dei debiti. Occorre peró prestare attenzione al fatto che chiudere un'impresa in presenza di debiti non è sempre la scelta migliore. Effettivamente, chiudere un'impresa non vuol dire estinguere i debiti.

Chiudere un'impresa individuale

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Pertanto, il titolare dell'azienda deve provvedere ad una serie di procedure per fare in modo che la chiusura dell'impresa, seppur in queste condizioni, venga effettuata nel modo corretto. Nel caso in cui il titolare dell'impresa versi in ristrettezze economiche, è consigliabile cercare un accordo con gli istituti o enti creditori. Questi, infatti, potrebbero anche concedere la dilazione nel pagamento del debito. Ció vuol dire che potrebbe esservi concessa la possibilitá di estinguere i vostri debiti attraverso rate meno onerose.

Diversamente, chiudere l'impresa individuale senza aver provveduto al pagamento dei debiti implica una serie di pesanti conseguenze. Gli enti creditori infatti cominceranno a muoversi per estinguere i debiti. E lo faranno pignorando i beni personali del titolare dell'impresa, fino a coprire l'ammontare del debito. Case di proprietá, terreni, auto e quant'altro verranno dunque usati come indennizzo. Se invece il titolare risulta nullatenente, allora nulla verrá pignorato. In futuro, peró, l'imprenditore non potrá piú richiedere prestiti in quanto risulta essere un cattivo pagatore.

Angelica Musco Novembre 16, 2017 Nessun commento

Impresa individuale e partita Iva

Uno dei primi passaggi che qualsiasi imprenditore deve compiere per creare un'impresa, qualsiasi forma giuridica essa sia, è l'apertura della partita Iva. La partita Iva, infatti, permette di generare fatture e di fare i versamenti fiscali e previdenziali. Chiunque svolga un'attivitá economica in modo continuativo deve aprire la propria. E poichè un'impresa è un'attivitá economica, tutti i tipi di impresa devono essere in possesso di partita Iva, anche le imprese individualiImpresa individuale e partita Iva vanno di pari passo.

Impresa individuale con partita Iva

La partita Iva è un regime fiscale composto di un insieme di numeri che identificano una persona o una societá. Grazie a questa è, infatti, possibile identificare il titolare di un'impresa e la sua posizione fiscale. Tutti coloro i quali svolgono un'attivitá economica autonomamente devono necessariamente aprire la propria. Dunque sia i lavoratori autonomi che gli imprenditori devono averla. I lavoratori dipendenti, invece, con contratto di lavoro subordinato ne sono esenti. Ecco il motivo per cui il titolare di un'impresa individuale deve possedere la partita Iva. Tra le altre cose, per aprire una ditta individuale occorre, infatti, aprire la partita Iva e iscrivere l'impresa al Registro delle imprese. Questa infatti implica una serie di obblighi fiscali per il titolare della ditta:

  • Emissione di fatture
  • Compilare i registri contabili
  • Detrazioni, per le operazioni soggette a imposta e per quelle non imponibili
  • Liquidazione Iva, versamento e dichiarazione
  • Ammontare dell'Iva distinta per aliquota
Impresa individuale e partita Iva

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Aprire la partita Iva per l'impresa individuale

Anche un lavoratore autonomo, dunque, deve aprire la partita Iva. Ció vuol dire che tutti i liberi professionisti e quelli iscritti all'Albo devono possederla. La partita Iva è infatti uno dei requisiti fondamentali per costituire l'impresa. Nel caso delle ditte individuali, si prende in considerazione la partita Iva degli artigiani e dei commercianti. La sua apertura non necessita di particolari e complessi procedimenti e non implica spese. Innanzitutto bisogna comunicare l'inizio dell'attivitá all'Agenzia delle Entrate entro il limite di 30 giorni dal suo inizio. La richiesta deve essere fatta attraverso alcuni modelli, da presentare all'ente attraverso i seguenti modi:

  • Presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate, insieme ad un documento di riconoscimento
  • Con raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando la fotocopia del documento di riconoscimento
  • Online, attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate

Impresa individuale senza partita Iva

Come giá detto, la partita Iva è un vero e proprio requisito per esercitare attivitá economiche. Anche un lavoratore autonomo deve, infatti, aprire la partita Iva. Un'impresa senza partita Iva non è legalmente riconosciuta. Lo stesso vale anche per l'impresa individuale. Senza questa infatti è impossibile adempiere a tutti gli obblighi fiscali previsti per il titolare dell'impresa. Certamente, peró, esiste un caso in cui è possibile esercitare attivitá economiche anche senza partita Iva. Si tratta del lavoratore autonomo occasionale.



L'unico requisito per lavorare senza partita Iva è quello di lavorare occasionalmente. Il lavoratore autonomo occasionale è quel soggetto che presta la propria attivitá lavorativa ad un committente senza vincolo di subordinazione. Si parla dunque di prestazione occasionale, la quale presenta alcune caratteristiche. In primo luogo, la collaborazione deve rispettare il limite di 30 giorni in un anno. Nel caso contrario, infatti, il rapporto diventa abituale e continuativo. Inoltre, la somma percepita dal lavoratore da parte di un committente deve essere inferiore a 5000€ nello stesso anno.

Impresa individuale e partita Iva

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Per concludere, l'apertura della partita Iva si rivela necessaria nel momento in cui l'attivitá lavorativa abbia specifiche caratteristiche. La prestazione deve innanzitutto essere abituale. Ció implica dunque il carattere sistematico, regolare e stabile dell'attivitá svolta. In aggiunta, il servizio deve essere caratterizzato dalla professionalitá. Esercitare una professione in modo continuativo senza partita Iva, potrebbere risultare controproducente per il funzionamento dell'impresa.

Angelica Musco Novembre 16, 2017 Nessun commento

Differenze tra impresa individuale e societá

Una delle prime scelte da affrontare nel momento in cui si voglia creare un'impresa è senza dubbio quella riguardante la forma da dare all'impresa. A tal proposito, è di fondamentale importanza distinguere e conoscere le differenze tra i diversi tipi di impresa. È proprio a partire dalla forma giuridica scelta che l'impresa, infatti, dovrá seguire determinate norme e adempimenti.

In base ad alcune specifiche caratteristiche e considerando le risorse a disposizione, effettivamente, è piú conveniente optare per una forma giuridica di impresa rispetto ad un'altra. In particolare, una delle prime distinzioni da fare è quella tra l'impresa individuale e le forme societarie. Vediamo dunque quali sono le differenze tra impresa individuale e societá.

L'impresa individuale e le societá

La prima distinzione esistente tra impresa individuale e societá è nel numero dei titolari. L'impresa individuale infatti, come dice la parola stessa, fa capo ad una sola persona. Diversamente, nelle forme societarie, sono piú persone che gestiscono l'azienda. Ma le caratteristiche che distinguono questo tipo di impresa dall'altro, non finiscono di certo qui. Le differenze riguardano infatti la gestione dell'impresa, la sua costituzione, il rischio di impresa e tanti altri aspetti.

Ditta individuale e societá

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L'impresa individuale è una delle piú semplici forme di impresa. Le procedure per la sua costituzione sono ridotte al minimo. Bisognerá soltantanto aprire la partita Iva ed iscrivere l'impresa al Registro delle Imprese. Inoltre, attraverso la definizione di impresa individuale possiamo venire a conoscenza del fatto che si tratti di un tipo di impresa che presenta un solo titolare. È infatti lui a gestirne ogni aspetto: dalla contabilitá alla gestione delle risorse umane, dalla produzione alle vendite del prodotto o servizio. La ditta individuale, inoltre, non ha personalitá giuridica, detenuta invece dall'imprenditore. Proprio per questo motivo, la ragione sociale della ditta individuale deve contenere obbligatoriamente nome e cognome del titolare.



Altra caratteristica è il fatto che anche su di lui ricade il rischio dell'impresa. Infatti, il titolare è l'unico responsabile delle obbligazioni derivanti dall'impresa. Ció vuol dire che sará lui a risponderne anche personalmente. Infatti il patrimonio dell'impresa e quello personale del titolare sono giuridicamente collegati. 

Differenza tra impresa individuale e societá di persone

Si parla invece di societá di persone, quando due o piú persone tengono le redini di un'azienda. Ovviamente, dunque, le risorse disponibili per creare l'impresa saranno maggiori rispetto a quelle che una sola persona potrebbe fornire. Per costituire una societá di persone, oltre all'apertura della partita Iva e all'iscrizione al Registro delle imprese, occorre la presenza di un notaio: davanti a lui dovrá infatti essere firmato l'Atto costitutivo. Chiaramente dunque le spese da affrontare saranno piú onerose.

Anche nel caso delle societá di persone, la responsabilitá dell'impresa ricade illimitatamente sui titolari. Ció vuol dire che, in presenza di debiti, la societá dovrá rispondere non soltanto con il patrimonio aziendale ma anche con quello personale, fino alla loro totale copertura. Infatti, il patrimonio aziendale e quello personale dei soci sono giuridicamente uniti. Fa peró eccezione la Societá in accomandita semplice (S.a.s.): in questo caso i soci accomandanti hanno la responsabilitá limitata al capitale sociale.

Differenza tra impresa individuale e societá

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Differenze tra impresa individuale e societá di capitali

Le societá di capitali, a differenza delle altre, hanno personalitá giurida. Ció vuol dire che sono entitá distinte rispetto ai soci che la compongono. Per questo, la responsabilitá dell'impresa ricade sui soci limitatamente alla quantitá di capitale versato. Ecco perchè l'impresa risponde delle proprie obbligazioni con il proprio patrimonio: il patrimonio dei soci non viene toccato. Come conseguenza di ció, la denominazione sociale dell'impresa dovrá contenere obbligatoriamente il nome dell'impresa e non quello dei soci.

La sua costituzione richiede delle procedure leggermente piú complesse rispetto agli altri tipi di impresa. Tra le altre cose, è necessaria infatti la presenza di un notaio davanti il quale firmare un Atto pubblico. Anche le spese saranno piú onerose. I soci infatti devono versare un capitale sociale piú o meno elevato, in base alla forma giuridica scelta.

Angelica Musco Novembre 15, 2017 Nessun commento

Impresa individuale e dipendenti

L'impresa individuale è la forma giuridica piú semplice ed elementare. Si caratterizza per la presenza di un solo titolare il quale gestisce ogni aspetto dell'impresa. Inoltre, per la sua costituzione non sono previste spese ingenti nè procedure complesse. Proprio per questo, l'impresa individuale è il tipo di impresa piú diffuso. Viene inoltre preferito nei casi di attivitá che non richiedono grossi investimenti.

Tutto ció, peró, non esclude il fatto che un'impresa individuale possa avere dei dipendenti. Questi infatti possono essere regolarmente assunti da parte del titolare dell'impresa attraverso i comuni contratti di lavoro. Vediamo dunque come funziona il rapporto lavorativo tra impresa individuale e dipendenti.

Impresa individuale e lavoro dipendente

Per creare un'impresa è necessario conoscere ogni aspetto e caratteristica del tipo di impresa che si ha in mente. Nel caso dell'impresa individuale si da per scontato il fatto che vi sia un unico titolare che ne detenga le redini. Ció non esclude il fatto che egli possa servirsi di dipendenti per le attivitá dell'impresa. In questo modo si potrebbe anche incrementare la produzione e dunque il buon funzionamento dell'impresa. La legge infatti non prevede restrizioni riguardo l'assunzione di personale dipendente da parte di una ditta individuale.

Impresa individuale e dipendenti

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Un'impresa individuale puó infatti assumere quanti dipendenti abbia bisogno attraverso ogni tipo di contratto di lavoro, dal contratto a tempo indeterminato al contratto part-time. Come tutte le altre imprese, è scontato dire che anche l'impresa individuale deve attuare delle procedure per tutelare e regolamentare il rapporto lavorativo con i dipendenti. Per questo dunque, un'impresa individuale che assume del personale dipendente deve:

Impresa individuale con familiari dipendenti

Nel caso in cui il titolare di un'impresa individuale si avvalga dell'aiuto di familiari, il rapporto lavorativo presenta delle specifiche caratteristiche. Innanzitutto peró, è bene precisare il fatto che con il termine "familiare" si fa riferimento al coniuge, ai parenti fino al terzo grado di parentela e agli affini fino al secondo. Detto ció, una persona che presta il proprio servizio all'interno di questo tipo di impresa, viene riconosciuto dall'INPS come dipendente in determinate condizioni:

  • il familiare lavoratore non deve convivere con il titolare dell'azienda
  • il familiare dipendente presta il proprio lavoro in cambio di una retribuzione

È molto importante sottolineare il fatto che il rapporto lavorativo di subordinazione tra familiari deve essere oneroso. Per essere tale dunque, non deve esistere convivenza tra i soggetti coinvolti nel rapporto di lavoro. Al contrario, invece, in presenza del requisito di convivenza, il rapporto di lavoro si intende gratuito. In questo caso, peró, il familiare deve prestare il proprio servizio occasionalmente.

Impresa individuale e dipendenti

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L'impresa individuale con dipendenti e l'impresa familiare

Qualora, invece, il familiare presti la propria attivitá lavorativa in modo continuativo nell'impresa, allora il rapporto lavorativo prenderá una forma differente. Nello specifico, il familiare ha diritto al mantenimento e partecipa agli utili dell'azienda. In questo caso, dunque, si dará luogo ad una impresa familiare, nella quale non vi è rapporto di subordinazione ma di collaborazione tra i familiari. Occorre inoltre prestare attenzione al fatto che collaborare non vuol dire cogestire. La cogestione implica infatti la presenza di una societá. Una conseguenza di ció, ad esempio, potrebbe essere il fatto che in caso di fallimento, i familiari che gestiscono la societá ne saranno tutti coinvolti.

In queste condizioni, dunque, anche il reddito dell'impresa e gli oneri fiscali possono essere ripartiti tra i familiari. Nonostante ció, la responsabilitá delle obbligazioni derivanti dall'impresa continua a ricadere interamente ed unicamente sul titolare dell'azienda. Ció vuol dire che, in caso di fallimento o di debiti contratti dall'impresa, sará lui a risponderne con il proprio patrimonio personale.

Angelica Musco Novembre 14, 2017 Nessun commento

Definizione di impresa individuale

L'impresa individuale è una delle forme di impresa piú diffuse tra i giovani imprenditori. Per la sua costituzione, infatti, non occorrono procedure lunghe e complesse. Al contrario, in pochi e semplici passaggi è possibile creare un'impresa individuale. E non vi è neanche il bisogno di versare somme di capitale come deposito.

Ma bisogna fare attenzione al fatto che, nonostante l'estrema semplicitá che comporta questo tipo di impresa, è altrettanto semplice compiere passi falsi. Per questo si rivela necessario conoscere la corretta definizione di impresa individuale e quali siano le sue caratteristiche.

Cos'è l'impresa individuale

L'impresa individuale è quel tipo di impresa che fa capo ad un solo titolare. Tutta l'attivitá dell'impresa ricade dunque su di lui. La contabilitá, l'attivitá commerciale, la gestione delle risorse umane e tutti gli aspetti aziendali saranno di competenza dell'imprenditore. È lui l'unico responsabile e promotore della sua impresa. Inoltre, in quanto unico responsabile, tutte le obbligazioni derivanti dalla sua impresa ricadono su di lui.



La ditta individuale non ha personalitá giuridica. Ció vuol dire che il rischio dell'impresa ricade interamente ed unicamente sulla persona fisica, in quanto soggetto giuridico. Di fronte ad eventuali mancanze dell'impresa, sará dunque il titolare a risponderne con i propri beni. Infatti, l'impresa individuale non ha autonomia patrimoniale. Ció implica il fatto che se l'impresa dichiara il fallimento, anche l'imprenditore fallisce.

Definizione di impresa individuale

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Tipi di impresa individuale

Riassumendo, un'impresa individuale prevede la presenza di un unico titolare. È lui infatti ad occuparsi di tutti gli aspetti dell'impresa. Esistono inoltre alcune varianti che nascono tutte le volte che l'imprenditore si avvale dell'aiuto di familiari per il funzionamento dell'impresa. Si tratta dunque di varianti che regolano e tutelano quelle persone che prestano la propria attivitá lavorativa all'interno delle imprese di familiari.

  • Impresa familiare: si costituisce ogni qualvolta il titolare dell'impresa ricorre all'aiuto di familiari per svolgere l'attivitá lavorativa. L'unico requisito consiste nel grado di parentela: fino al terzo per i parenti e fino al secondo per gli affini. Nonostante ció, il titolare dell'impresa rimane l'unico responsabile
  • Impresa coniugale: si realizza quando l'imprenditore usufruisce dell'aiuto della moglie o del marito. In questo caso, esistono delle condizioni da rispettare: innanzitutto deve essere costituita dopo il matrimonio, deve esistere un regime di comunione dei beni tra i coniugi e non devono esserci subordinazioni tra loro

Aprire un'impresa individuale

L'impresa individuale è una delle forme giuridiche piú semplici e meno onerose. Per la sua costituzione, infatti, occorre semplicemente aprire la partita Iva e iscrivere l'impresa al Registro delle Imprese. Successivamente si potrá anche effettuare l'iscrizione all'INPS e all'INAIL. Il procedimento è stato, inoltre, reso ancora piú rapido grazie al fatto che entrambe le procedure, l'apertura della partita Iva e l'iscrizione al Registro delle Imprese, possono essere svolte in parte online.

Definizione di impresa individuale

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Vantaggi dell'impresa individuale

Come giá detto, la ditta individuale è una delle forme giuridiche di impresa piú diffuse. In primo luogo, ció è dovuto al fatto che per la sua costituzione non sono previste lunghe procedure. E non esiste nemmeno l'obbligo di deposito di capitale, dunque anche le spese sono contenute. Inoltre, il fatto che l'impresa faccia capo ad una sola persona comporta un suo maggiore e migliore potere decisionale. Ancora, data la semplicitá dell'impresa, anche la contabilitá risulterá alleggerita: i costi di gestione sono nettamente minori rispetto ad una qualsiasi altra forma di impresa.

Svantaggi dell'impresa individuale

Tuttavia, il fatto che l'impresa non ha autonomia patrimoniale nè personalitá giuridica comporta la responsabilitá illimitata del titolare delle obbligazioni aziendali. In caso di debiti, verrá infatti messo in gioco il suo patrimonio personale. Questa caratteristica dell'impresa individuale comporta anche una limitata fiducia creditizia da parte di banche ed enti creditori. Infine, l'assenza di soci implica l'assenza di confronto: tutte le risorse sono infatti fornite unicamente dal titolare.

Angelica Musco Novembre 13, 2017 Nessun commento

L’impresa individuale

L'impresa individuale è senza dubbio la prima forma giuridica da prendere in considerazione nel momento in cui si abbia intenzione di creare un'impresa.  Si tratta infatti del piú semplice modello imprenditoriale: non sono previsti eccessivi costi per la sua manutenzione nè particolari adempimenti. Occorre semplicemente la partita Iva. Il titolare dell'impresa è infatti un'unica persona, la quale si incaricherá di tutti gli aspetti del proprio business: l'attivitá commerciale, la contabilitá e la gestione delle risorse umane.

Cos'è l'impresa individuale

Dalla definizione di impresa individuale si evince che questo tipo di impresa prevede la presenza di un unico titolare. Si tratta dunque di un imprenditore che gestisce ogni aspetto della sua impresa: ne è dunque responsabile ed unico promotore. Peró, essendo l'unico titolare, egli è anche responsabile delle obbligazioni dell'azienda. L'impresa individuale, o ditta individuale,  infatti non ha personalitá giuridica. E ció vuol dire che è proprio il titolare della ditta che risponderá degli eventuali debiti contratti dalla propria impresa, non solo con il patrimonio aziendale, ma anche con quello personale. La ragione sociale della ditta individuale, infatti, deve presentare obbligatoriamente, oltre alla dicitura di ditta individuale, anche nome e cognome del titolare dell'azienda: il nome dell'azienda è facoltativo.



Il titolare di un'impresa individuale puó inoltre avvalersi dell'aiuto di familiari per svolgere l'attivitá lavorativa. In questo caso, si dará dunque vita ad una impresa familiare o impresa coniugale. Questa puó prevedere la collaborazione di familari fino al terzo grado di parentela, o affini fino al secondo grado. La responsabilitá dell'impresa rimane comunque interamente sul titolare dell'impresa stessa.

Cos'è la ditta individuale

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Come aprire un'impresa individuale

Aprire una ditta individuale implica una procedura semplice e snella. Qualsiasi imprenditore puó infatti farlo in pochi e rapidi passaggi. Innanzitutto occorre essere in possesso o aprire la partita Iva. Segue poi l'iscrizione dell'attivitá al Registro delle imprese e successivamente all'INPS ed, eventualmente, all'INAIL. A differenza di altre imprese, dunque, non occorre recarsi da un notaio, per firmare l'atto costitutivo, nè depositare somme di capitale. Per riassumere, dunque, occorre:

  • Aprire la partita Iva per creare un'impresa individuale
  • Iscrivere l'impresa al Registro delle imprese
  • Iscrizione all'INPS e all'INAIL

L'impresa individuale e il lavoratore autonomo

Occorre fare attenzione al fatto che tra impresa individuale e lavoratore autonomo intercorre una certa differenza. Si tratta infatti di due figure giuridiche differenti. Se in entrambi i casi si è in presenza di un'unica persona, le procedure per svolgere le due attivitá sono diverse. Infatti, il lavoratore autonomo deve semplicemente aprire la partita Iva per esercitare la propria attivitá. Addirittura è possibile, in caso di lavoro occasionale, lavorare senza partita Iva. Diversamente, un'impresa individuale deve essere iscritta al Registro delle imprese, oltre ad avere la partita Iva.

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Come chiudere un'impresa individuale

Anche in questo caso, le procedure per chiudere un'impresa individuale non sono affatto complicate. È addirittura possibile svolgere il procedimento online, anche se in parte. Come prima cosa, occorrerá chiudere la partita Iva. La chiusura della partita Iva puó avvenire sia online che presso gli uffici della Camera di commercio. Successivamente, occorrerá recarsi presso questo ente per ritirare un modulo da compilare e inviare all'INPS. Una volta ricevuto il modulo, l'INPS si occuperá di chiudere la vostra posizione contributiva.

I costi per la chiusura dell'impresa individuale, dunque, non sono onerosi né eccessivi. Si dovrá semplicemente provvedere al pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale. Una volta concluse tutte le procedure burocratiche per chiudere l'impresa, potrebbero poi rimanere altre spese da affrontare. Si dovranno infatti chiudere i rapporti con i fornitori e pagare i relativi conguagli. Inoltre, nel caso in cui l'impresa individuale abbia dipendenti, si dovranno rispettare le condizioni dei contratti di lavoro stipulati, e dunque provvedere al pagamento delle liquidazioni.

Angelica Musco Ottobre 24, 2017 Nessun commento

Quanto costa chiudere un’impresa individuale?

Senza dubbio, tra i vari tipi di impresa, la ditta individuale è quella che presenta piú vantaggi soprattutto a livello economico. Ecco il motivo per cui questo modello di azienda rappresenta una delle prime esperienze dei neo imprenditori. Ma, se numerose sono le imprese individuali che ogni giorno nascono, altrettante sono quelle che chiudono, in particolar modo, a causa della crisi economica che ha colpito l'intera economia mondiale.

La chiusura di un'impresa non deve peró esser vista come un'esperienza negativa che influenzerá negativamente le future scelte imprenditoriali. Al contrario, deve esser considerata come un'esperienza da cui acquisire nuove e importanti competenze riguardanti il business. Nel caso della chiusura della ditta individuale, inoltre, tutto si rivela piú semplice in quanto le spese sono nettamente inferiori rispetto ad altre realtá di impresa. Vediamo dunque, quanto costa chiudere un'impresa individuale.

Spese di chiusura di una ditta individuale

Chiudere una ditta individuale è davvero semplice: richiede tempi brevi e spese contenute. Innanzitutto peró occorre ricordare che la chiusura non puó avvenire da un giorno all'altro, ma deve rispettare i tempi e le procedure dei vari uffici di competenza. In particolar modo, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio e Comune sono gli enti a cui rivolgersi. Negli ultimi anni, peró, la procedura di chiusura è stata in gran misura alleggerita: gli adempimenti possono essere tranquillamenti svolti online.



Quanto costa chiudere una ditta individuale

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Chiudere la partita Iva

Il primo passo da compiere è chiudere la partita Iva. Questa procedura puó essere svolta recandosi presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate o per via telematica. Nel caso delle ditte individuali, la chiusura della partita Iva è gratuita e non comporta alcun costo. Serve soltanto la compilazione di un modulo prestampato, chiamato modulo AA9, che dovrá essere dunque spedito all'ufficio.

Cancellazione dal Registro delle Imprese

Una volta trasmesso il modulo, l'imprenditore dovrá inviare una copia di questo, insieme alla fotocopia di un documento d'identitá, presso la Camera di Commercio del territorio. La ditta individuale dovrá inoltre allegare tutte le autorizzazioni e concessioni da parte del Comune o di altri enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá sul territorio. Solo in questo caso sará richiesto il pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale. I moduli verranno poi inviati, dalla Camera di Commercio stessa, agli uffici dell'INPS e dell'INAIL per avviare le procedure di chiusura della posizione contributiva.

Spese aggiuntive

Una volta effettuate tutte le procedure burocratiche necessarie per chiudere l'impresa individuale, non rimarrá altro che rivolgere l'attenzione alle altre spese. L'imprenditore dovrá infatti comunicare la cessazione dell'attivitá a tutti gli enti che hanno permesso lo svolgimento dell'attivitá lavorativa ed effettuare i relativi conguagli (fornitura elettrica, gas, rifiuti, telefono). Infine, nel caso siano presenti dipendenti, anche i costi a loro relativi ai loro contratti di lavoro non dovranno essere trascurati. Infatti, in questo caso il titolare della ditta dovrá provvedere alla liquidazione del trattamento di fine rapporto per ciascun lavoratore.

I costi della chiusura di una ditta individuale con debiti

Nel caso in cui un'impresa individuale abbia maturato debiti, è necessario provvedere alla loro estinzione. Che si tratti di banche o di fornitori, il titolare dell'impresa, in quanto unico responsabile dell'impresa stessa, dovrá dunque rimediare saldando i debiti attraverso le rate mensili. Se il loro ammontare supera in gran misura le proprie risorse economiche, non esistono divieti nel richiedere la loro dilazione.

Costi per chiudere impresa individuale con debiti

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Nota bene! Chiudere un'impresa non comporta automaticamente l'estinzione dei debiti. Infatti, soprattutto nel caso delle ditte individuali, sará il titolare dell'azienda a rispondervi, non soltanto con il patrimonio dell'azienda. Gli istituti di credito potrebbero infatti provvedere al pignoramento dei beni personali dell'imprenditore (case, terreni, auto e qualsiasi altro bene di proprietá). Se invece, dovesse trattarsi di un nullatenente, entrerá dunque in gioco la reputazione di cattivo pagatore. Gli enti creditori, in futuro, non gli concederanno alcun tipo di prestito.

Angelica Musco Ottobre 13, 2017 Nessun commento

Come chiudere una ditta individuale

Le ditte individuali costituiscono la migliore soluzione per qualsiasi imprenditore che abbia intenzione di aprire un'impresa. I motivi riguardano soprattutto i vantaggi che questo tipo di impresa comporta, soprattutto a livello economico, in quanto i costi di un'azienda individuale non sono assolutamente onerosi. Inoltre, come dice il nome stesso, si tratta di imprese composte da un singolo individuo e dunque anche la loro gestione si rivela essere piú semplice.

Ma se sono tante le ditte individuali che vengono create, altrettante sono quelle che vengono chiuse, soprattutto negli ultimi anni. Le ragioni per cui si decide di chiudere un'impresa possono essere di varia natura: personali, etá delle pensione, trasferimento all'estero o debiti. Ad ogni modo, le procedure per attuare la chiusura non sono affatto complicate. Vediamo dunque come chiudere una ditta individuale. 

Quali sono le procedure per chiudere una ditta individuale?

Purtroppo, la chiusura di una ditta individuale è diventata ormai una prassi quotidiana. E proprio per la grande mole di imprese che quotidianamente fa richiesta di chiusura, il procedimento è stato alleggerito e reso piú semplice. Gli adempimenti possono infatti essere svolti in parte online e a modiche cifre. Vediamo i passaggi da seguire per chiudere un'impresa individuale.

1. Chiusura della partita IVA. Il primo passaggio da affrontare è la chiusura della partita IVA, richiesta in precedenza per aprire l'impresa e per generare fatture. Questa procedura puó tranquillamente essere svolta online dall'imprenditore stesso, oppure presso gli uffici della Camera di commercio. In alternativa, potrete delegare il vostro commercialista per attuare i vari adempimenti.

Chiudere una ditta individuale

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2. Recarsi alla Camera di Commercio. A questo punto, dovrete recarvi presso gli uffici della Camera di Commercio e ritirare un modulo di chiusura dell'impresa che dovrete compilare e inviare all'INPS, presso un ufficio postale. Il modulo va accompagnato dal pagamento di un bollettino, la cui cifra corrisponde a 14,62 €. Invece, nel caso in cui si trattasse di imprese artigiane, l'imprenditore dovrá recarsi all'ufficio comunale.

3. Chiudere la posizione INPS. Il modulo inviato dovrebbe arrivare senza alcun tipo di problema presso gli uffici dell'INPS. Peró, è consigliabile accertarsi dell'avvenuta ricezione del modulo recandosi in persona presso l'ente. Nel caso in cui il modulo non sia pervenuto, la richiesta puó essere fatta direttamente sul posto stesso.

Chiudere una ditta individuale con debiti

I motivi per cui un'imprenditore decide di chiudere la propria attivitá imprenditoriale possono essere tra i piú svariati. Ma negli ultimi anni soprattutto, sono state e continuano ad essere tante le imprese che ogni giorno chiudono i battenti. Questo è dovuto al periodo di crisi che ha colpito il mondo intero e che ha stravolto il panorama economico italiano e non solo. Sempre piú ditte individuali non riescono piú a reggere il peso delle tasse e dei debiti, tanto da chiudere definitivamente. Ed anche in questo caso, nonostante la drammatica situazione, occorre che il titolare dell'impresa attui una serie di passaggi.

Innanzitutto è bene ricordare che la chiusura dell'attivitá non comporta l'estinzione dei debiti. Infatti, gli istituti di credito valuteranno tutti i debiti accumulati per poi estinguerli. Come? In questo caso, enti come Equitalia, potranno avvalersi non solo del patrimonio dell'azienda, ma anche del patrimonio personale. Per questo, case di proprietá, terreni, auto e qualsiasi altro bene personale potrá essere pignorato, nel caso in cui il patrimonio dell'azienda non copra l'ammontare dei debiti accumulati. Questo tipo di operazione non viene peró effettuato in automatico e senza preavviso. Si tratta infatti di una procedura legale che rispetta tempi e modi determinati.

Chiudere una ditta individuale in debito

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Invece, nel caso in cui l'imprenditore sia nullatenente, nessun bene personale potrá essere pignorato in quanto inesistente. I creditori dunque non avranno niente su cui rivalersi ed il titolare dell'impresa ne uscirá incolume. Ma attenzione! Le conseguenze di ció si vedranno a lungo termine. In quanto cattivo pagatore, in futuro sará difficile, quasi impossibile, aprire nuovamente un'impresa. Le banche, i fornitori e qualsiasi altro ente potrá essere diffidente alle vostre richieste. Ecco perchè, è consigliabile cercare un accordo con i propri creditori, magari dilazionando il pagamento dei debiti.

Angelica Musco Settembre 14, 2017 Nessun commento

Il Business Model Canvas

Il primo documento che ti aiuterá nella formulazione della tua idea di impresa è il Business Model Canvas.  Questo è un vero e proprio strumento strategico che grazie al suo aspetto visivo ti permetterá di costruire una vera e propria strategia di business. Puó essere utilizzato per rendere l'impresa ancora piú competitiva o addirittura piú innovativa. Si presenta sottoforma di grafico e, sebbene sembri uno strumento utile solamente per le grandi aziende, in realtá offre una visuale schematica e chiara utile a chiunque sia intenzionato a creare un'impresa.

Il Business Model Canvas si compone di 9 blocchi che costituiscono gli elementi costitutivi di un'azienda. Inoltre per la sua semplicitá, favorisce sia la discussione e l'analisi del business che la condivisione e la creativitá.

I blocchi dei clienti nel modello Canvas

Il blocco Customer Segments o dei Segmenti di Clientela descrive i gruppi di persone a cui l'impresa si rivolge. Per meglio individuare i clienti, questi vengono suddivisi in gruppi o categorie in base alle esigenze e caratteristiche che questi hanno in comune. Possono infatti essere raggruppati per dati demografici, per interessi o per abitudini di consumo. Compilare questo blocco in modo corretto è di fondamentale importanza poichè identifica il mercato in cui l'azienda si posizionerá.

La Value Proposition o Proposta di Valore è il motivo per cui i clienti scelgono il tuo prodotto per soddisfare i proprio bisogni. In questo blocco, non occorre solo inserire il prodotto o servizio offerto ma anche tutti gli elementi di valore per il cliente. La proposta di valore puó infatti riguardare l'innovazione o l'accessibilitá del prodotto, un prezzo piú basso o addirittura una performance migliore.

I clienti nel business model canvas

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Il blocco Channels o dei Canali descrive come l'impresa raggiunge i segmenti di clienti per fornirgli la proposta di valore. Questo blocco dunque riguarda la fase della comunicazione, della distribuzione e della vendita. I canali possono essere diretti, come i punti vendita, e indiretti, ad esempio i fornitori dei negozi.



Le Customer Relationship o Relazioni con i Clienti riguardano i contatti con i clienti, ovvero il modo in cui l'azienda li acquisisce, come li fidelizza e il modo in cui fa aumentare le vendite. Un'azienda puó creare la relazione col cliente servendosi di diversi strumenti che dipendono dal tipo di azienda: tramite l'assistenza personale, il self service, i servizi automatici, la communtity e tanti altri.

L'attivitá dell'impresa nel Business Model Canvas

Il blocco Key Resources o delle Risorse Chiave comprende tutte le risorse necessarie affinchè l'impresa funzioni. Qui dunque concorrono le risorse umane o forza lavoro, le risorse fisiche o beni materiali, le risorse intellettuali e quelle finanziarie (calcola il tuo prestito). Lo scopo di questo blocco è quello di identificare le migliori tra queste per la creazione di uno specifico valore per uno specifico segmento di clienti.

Le Key Activities o Attivitá Chiave sono tutte le attivitá che l'impresa svolge per creare la proposta di valore. In base al tipo di azienda, queste possono essere produttive, come nel caso delle aziende manifatturiere, di problem solving come nel caso delle aziende di consulenza e di manutenzione e sviluppo come nel caso di Google.

I Key Partners o Partner chiave sono tutti quelli con cui l'azienda collabora per la creazione della proposta di valore da offrire al cliente. Infatti un'impresa non puó considerarsi autosufficiente ma ha sempre bisogno del supporto di attori esterni, come i fornitori.

Le uscite nel business model canvas

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Le entrate e le uscite modello Canvas

I Revenue Streams o Flussi di Ricavi sono gli incassi che l'azienda ottiene dalla vendita dei prodotti o servizi a un determinato segmento di clientela. In questo blocco occorre dunque tenere in considerazione due elementi: i prezzi e le modalitá di pagamento. I primi possono essere fissi o dinamici, in base all'andamento del mercato. I pagamenti invece possono avvenire in un'unica soluzione o essere ricorrenti.

Infine, il blocco della Costs Structure o Struttura dei Costi comprende tutti i costi che l'azienda affronta per rendere funzionante il proprio business. Di questo ovviamente fanno parte sia i costi fissi sia quelli variabili, così come le economie di scala e quelle di scopo.