Se il volume degli investimenti per creare un'impresa è ingente o se, semplicemente, si ha intenzione di espanderla, l'impresa collettiva puó risultare la scelta vincente. Infatti, nel momento in cui il fabbisogno finanziario di un'impresa aumenta, l'apporto di una sola persona non risulta piú sufficiente. Ecco che si prospetta davanti il bisogno di incorporare altri soggetti in capo all'azienza. Con l'impresa collettiva si avrá in effetti un maggior volume di capitali. Inoltre il rischio dell'impresa non ricadrá su un imprenditore ma verrá distribuito tra i soggetti coinvolti.

L'impresa collettiva

Un'impresa collettiva è un tipo di impresa che prevede la presenza di almeno due soggetti. Questi conferiscono beni e servizi svolgendo insieme un'attivitá economica. Il fine ultimo è dunque la divisione degli utili ed, eventualmente, delle perdite. Per la sua costituzione occorre la presenza di un notaio, davanti il quale firmare l'Atto costitutivo, e il deposito del Capitale sociale, quando previsto.

I motivi che portano alla scelta di costituire un'impresa collettiva sono molteplici. Innanzitutto, data la presenza di due o piú soggetti, le risorse economiche saranno maggiori. Inoltre, a rispondere delle obbligazioni dell'impresa saranno i soggetti coinvolti e non un unico imprenditore.

Impresa collettiva

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Impresa collettiva e impresa individuale

Parlando di impresa, la prima distinzione che viene fatta riguarda il numero di soggetti in capo all'azienda. L'impresa infatti puó essere esercitata in due forme: impresa individuale e impresa collettiva. Come giá detto, i proprietari di un'impresa collettiva sono almeno due. Invece l'impresa individuale è costituita da un solo soggetto, a prescindere dal numero di dipendenti e di collaboratori egli abbia.



Occorre fare una precisazione rispetto alle imprese familiari e a quelle coniugali. L'impresa familiare è costituita da un imprenditore che si avvale della collaborazione di familiari per far funzionare l'impresa. Similmente, nell'impresa coniugale, vi è la collaborazione del coniuge. In entrambi i casi, comunque, non si parla di impresa collettiva. Effettivamente, l'impresa familiare e quella coniugale sono delle varianti dell'impresa individuale. Il proprietario continua ad essere una sola persona: è il titolare che gestisce l'impresa, che ne è responsabile e che promuove la sua attivitá.

Le forme di impresa collettiva

Un'impresa collettiva puó essere esercitata in forme non societarie. Tra queste, vi sono le associazioni, i consorzi e le fondazioni. Si tratta cioé di tutte quelle imprese che svolgono la loro attivitá non come societá. In alternativa, l'impresa collettiva puó essere costituita anche in forma societaria. Tra i tipi di societá si distinguono innanzitutto le societá di persone e le societá di capitali.

Le prime non hanno personalitá giuridica, detenuta invece dai soggetti titolari dell'impresa. Sono loro infatti i responsabili delle obbligazioni derivanti dall'impresa. Ció vuol dire che se questo tipo di forma giuridica di impresa contrae debiti, questi dovranno essere sciolti con il patrimonio aziendale ed anche con il patrimonio personale di ciascun socio.

Vi sono poi le societá di capitali, le quali hanno una propria personalitá giuridica. Questo tipo di forma giuridica, inoltre gode di autonomia patrimoniale perfetta. Ció vuol dire che è l'impresa stessa a rispondere delle proprie obbligazioni. Il patrimonio personale dei soci non verrá dunque toccato. Questi risponderanno delle obbligazioni dell'impresa limitatamente alla quota di capitale versato.

Impresa collettiva

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Impresa collettiva e societá

La forma societaria è la forma tipica dell'impresa collettiva tanto che uno dei piú comuni errori è quello di considerare questo tipo di impresa solamente come tale. Ma impresa collettiva e societá non sono sinonimi. Esistono infatti le societá non collettive. Si tratta, cioé, di tutte quelle imprese che vengono costituite mediante atto unilaterale: in queste il rischio dell'impresa ricade solamente su un soggetto, nonostante la pluralitá delle parti.