Il contratto di lavoro part-time o a tempo parziale è un tipo di contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, la cui caratteristica principale è il numero ridotto di ore lavorative rispetto al tempo pieno (full-time di 40 ore). Possono essere inoltre concordate tra il lavoratore e il datore di lavoro, ore di lavoro supplementari che non superino il tempo pieno.

Il lavoratore part-time ha diritto a trattamenti quali la retribuzione e i giorni di ferie, proporzionati alla durata della prestazione lavorativa.

Il contratto di lavoro part-time deve necessariamente indicare la durata della prestazione lavorativa e la sua collocazione temporale. In base a questa infatti vengono distinti 3 tipi di contratto part-time:

  • Contratto di tipo orizzontale in cui le ore giornaliere di lavoro sono minori rispetto a una giornata lavorativa normale (40 ore) e sono spalmate per tutta la settimana;
  • Tipo verticale, quando l’attivitá lavorativa è svolta a tempo pieno ma durante alcuni periodi della settimana, del mese o dell’anno;
  • Tipo misto che prevede la combinazione delle due tipologie

Le caratteristiche del contratto di lavoro part-time

Il contratto di lavoro a tempo parziale deve sempre essere stipulato in forma scritta. In caso contrario il contratto di lavoro non sarebbe nullo ma mancherebbe la prova del rapporto lavorativo tra datore di lavoro e lavoratore. In special modo, bisogna specificare la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell’orario (giorni, mesi, anni).

Se nel contratto lavorativo manca la durata della prestazione lavorativa, il contratto potrebbe definirsi a tempo indeterminato.

L'orario del part-time

Le ore minime settimanali vengono indicate e concordate dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento. In genere, le ore minime del part-time corrispondono al 40% di una giornata di lavoro completa (16 ore settimanali). È consentito il lavoro supplementare, ovvero il lavoro prestato oltre l’orario di lavoro concordato ma che comunque rientra nei limiti del tempo pieno. Spetta ai CCNL stabilire il numero massimo di ore supplementari effettuabili. È consentito anche il lavoro straordinario, ovvero il lavoro svolto oltre le ore prestabilite e che supera le ore di lavoro del tempo pieno.



È possibile avere due contratti di lavoro part-time in due casi, previsti dalla legge. Nel primo caso, ovvero quello dei 2 contratti con diversi datori di lavoro, il lavoratore ha l’obbligo di fedeltá nei confronti dei datori di lavoro e di non concorrenza; nel secondo, ovvero il caso dei 2 contratti con lo stesso datore di lavoro, invece vi è la coesistenza di un rapporto di lavoro subordinato e uno di lavoro autonomo, con lo stesso datore di lavoro: le prestazioni devono essere differenti e caratterizzate da tempi di esecuzione diversi. In ogni caso, deve necessariamente essere rispettata la durata massima di ore settimanali prevista dalla legge a tutela del lavoratore (48 ore settimanali).

Le clausole elastiche

All’interno del contratto a tempo parziale possono essere inserite delle clausole elastiche che conferiscono una maggiore elasticitá e flessibilitá all’azienda e al datore di lavoro poichè consentono di modificare l’orario di lavoro e la durata.

Queste non possono essere introdotte nel contratto lavorativo se non sono previste dal CCNL del settore lavorativo. Inoltre, per essere valide, le clausole elastiche devono essere convalidate dalla DTL (Direzione Territoriale del Lavoro)dai sindacati e dai consulenti del lavoro.

La retribuzione e le ferie

Secondo il diritto di non discriminazione, il lavoratore part-time ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo dei lavoratori assunti a tempo pieno. La retribuzione è peró proporzionata alle ore lavorative svolte e previste nel contratto. Sono previsti anche gli assegni familiari per i quali, allo stesso modo, si fa riferimento alle ore lavorative settimanali.

Le ferie e i trattamenti economici per le malattie, indennitá e meternitá vengono pagate in modo proporzionato alle ore di lavoro prestate.

 

Come risolvere un contratto di lavoro part-time

Se il contratto lavorativo a tempo parziale si risolve per motivi di licenziamento o perchè era a tempo determinato, si ha diritto alla disoccupazione NASPI. I requisiti per ottenerla sono gli stessi che valgono per tutte le categorie di lavoratori, ovvero: disoccupazione involontaria, almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni prima della disoccupazione e almeno 30 giorni lavorativi negli ultimi 12 mesi prima della disoccupazione.

La trasformazione del contratto part-time

In generale un datore di lavoro non puó senza il consenso del dipendente trasformare un contratto di lavoro part-time in un contratto a tempo pieno, né viceversa. Esistono peró casi eccezionali in basi ai quali alcune categorie di lavoratori hanno il diritto a questa trasformazione, ovvero i lavoratori affetti da patologie oncologiche e cronico-degenerative e i lavoratori che la chiedono al posto del congedo parentale o entro i limiti dello stesso.