Da ditta individuale a impresa familiare

Ditta individuale e impresa familiare sono due tra le forme imprenditoriali piú diffuse all'interno del territorio nazionale. Si tratta infatti delle piú semplici forme di impresa: per la loro costituzione e per la loro gestione non sono previsti particolari procedimenti nè spese onerose. L'ordinamento giuridico italiano colloca, inoltre, l'impresa familiare nell'ambito dell'impresa individuale. L'unica differenza che intercorre tra questi due tipi di impresa è la presenza della collaborazione dei familiari dell'imprenditore nell'impresa familiare.

Da ditta individuale a impresa familiare

Come giá detto, ció che distingue un'impresa familiare da una ditta individuale è la presenza dei familiari dell'imprenditore. Questa forma giuridica di impresa è stata introdotta proprio per tutelare tutte quelle persone che prestano la propria attivitá lavorativa nelle imprese dei propri familiari. Dunque, nel momento in cui il titolare di una ditta individuale decida di servirsi dell'aiuto di parenti nella propria azienda, dovrá procedere regolamentando il rapporto lavorativo con i familiari partecipanti.

Innanzitutto occorre, peró, precisare che una delle caratteristiche dell'impresa familiare è il grado di parentela con il titolare. Nello specifico, con il termine "familiare" si fa riferimento al coniuge, ai parenti fino al terzo grado e agli affini fino al secondo. Inoltre, la loro prestazione lavorativa nell'impresa deve essere continua e abituale. Ció vuol dire che il lavoro nell'impresa non deve avvenire occasionalmente e deve prevalere su altre attivitá lavorative.



Ditta individuale e impresa familiare

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Costituire un'impresa familiare da una ditta individuale

I passaggi previsti per costituire un'impresa familiare a partire da una ditta individuale non sono affatto complessi. Le procedure necessarie per aprire una ditta individuale prevedono semplicemente l'apertura della partita Iva e l'iscrizione dell'impresa al Registro delle imprese.

Nel caso in cui, una volta costituita l'impresa individuale, l'imprenditore inizi a servirsi della prestazione lavorativa continua dei suoi familiari, allora l'impresa prenderá la forma di un'impresa familiare. In questo caso, occorrerá regolamentare il rapporto lavorativo, in modo tale che i familiari possano essere tutelati. Le procedure richieste sono poche e semplici. Nello specifico, il titolare dell'impresa dovrá firmare con i partecipanti un vero e proprio contratto. Si tratta di firmare in presenza di un notaio un Atto pubblico, che dovrá contenere:

  • I nominativi del titolare dell'impresa e dei familiari partecipanti
  • Il rapporto di parentela che intercorre tra l'imprenditore e i familiari
  • La sottoscrizione del titolare dell'impresa e di tutti i partecipanti

È importante render chiaro il fatto che il passaggio da impresa individuale a impresa familiare sará effettivo a partire dall'anno successivo alla firma del contratto. Se dunque l'Atto pubblico viene firmato nel settembre 2017, la costituzione dell'impresa familiare sará effettiva dal gennaio 2018.

Da ditta individuale a impresa familiare

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L'impresa individuale e l'impresa familiare

Nonostante i due tipi di impresa funzionino allo stesso modo, la trasformazione di un'impresa individuale in impresa familiare comporta una serie di cambiamenti. Questi sono relativi al fatto che i familiari che collaborano nell'impresa godono di certi diritti.

  • Innanzitutto, il titolare dovrá corrispondere ai familiari partecipanti un mantenimento in base al patrimonio dell'impresa
  • Essi hanno il diritto di partecipare agli utili dell'impresa familiare e a tutti i beni acquistati con questi
  • Se l'azienda migliora il proprio rendimento grazie alla partecipazione dei familiari, anche gli incrementi spetteranno a loro in base alla quantitá e qualitá del lavoro prestato.
  • I familiari hanno diritto di partecipazione alle decisioni riguardanti l'impiego degli utili e la gestione dell'impresa
  • Diritto di prelazione sull'azienda in caso di una sua cessazione

Occorre peró dire che in entrambi i casi la responsabilitá dell'impresa ricade unicamente sul titolare. Sará lui a rispondere delle obbligazioni che ne derivano e, nel caso di fallimento, tutte le relative procedure vedranno lui come unico soggetto. I creditori, dunque, potranno risarcirsi con il patrimonio personale dell'imprenditore.