Chiudere impresa individuale

L'impresa individuale è una delle forme imprenditoriali piú diffuse soprattutto tra i giovani imprenditori che creano un'impresa. Si tratta infatti di un tipo di impresa semplice ed elementare. La sua costituzione avviene in pochi e semplici passaggi, non sono previste spese eccessive e la gestione è semplificata dal fatto che vi è un solo titolare. Sono tante infatti le imprese individuali che ogni giorno nascono.

Ma altrettante sono quelle che quotidianamente avviano le procedure per la chiusura. Le motivazioni per le quali il titolare di un'impresa decide di chiuderla possono essere tra le piú svariate. Potrebbero, ad esempio, essere insorte difficoltá a causa della crisi degli ultimi anni. Oppure semplicemente, potrebbe trattarsi di motivazioni personali legate all'etá, a particolari situazioni familiari o altro. Vediamo dunque quali sono le procedure necessarie e cosa occorre per chiudere un'impresa individuale.

Come chiudere un'impresa individuale

La chiusura di imprese individuali è diventata ormai prassi quotidiana. Ció che bisogna fare per avviare tutte le procedure e per muoversi correttamente è rivolgersi agli enti che hanno permesso l'apertura della ditta individuale. Per di piú, le procedure sono state enormemente alleggerite. Non servirá piú recarsi presso i piú svariati uffici né affrontare ingenti costi per la chiusura dell'impresa individuale. I passaggi previsti sono pochi, ma occorre ugualmente prestare attenzione ad ognuno di questi.

Chiudere un'impresa individuale

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1. Chiudere la partita Iva. La chiusura della partita Iva è il primo passaggio da affrontare per chiudere l'impresa individuale. La partita Iva è necessaria per lavorare in quanto, tra le altre cose, permette di generare ed emettere fatture. Per questo bisogna provvedere alla sua chiusura una volta cessata l'attivitá. Non sono previsti costi per la sua chiusura e la procedura puó essere svolta tranquillamente online compilando appositi modelli. In alternativa, occorre recarsi presso gli uffici della Camera di Commercio.



2. Recarsi alla Camera di Commercio. Una volta inviata la richiesta bisognerá presentarsi agli uffici della Camera di Commercio. Qui potrete ritirare la ricevuta di chiusura della partita Iva e  un modulo prestampato per la chiusura dell'impresa. Occorrerá inoltre provvedere al pagamento di un bollettino di circa 15€ presso l'ufficio postale.

3. Chiudere la posizione Inps. Il modulo dovrá essere compilato in tutte le sue parti e inviato all'INPS. Per maggiore sicurezza, è consigliabile recarsi presso gli uffici dell'Inps per verificare l'avvenuta ricezione del modulo. Nel caso in cui sia insorto qualche problema, si potrá tranquillamente effettuare l'operazione presso l'ufficio stesso.

Chiudere un'impresa individuale con debiti

Come diá detto, sono tanti i motivi per cui un'imprenditore decide di chiudere la propria impresa. In particolar modo, negli anni della crisi sono state tante le imprese che hanno chiuso i battenti a causa dei debiti. Occorre peró prestare attenzione al fatto che chiudere un'impresa in presenza di debiti non è sempre la scelta migliore. Effettivamente, chiudere un'impresa non vuol dire estinguere i debiti.

Chiudere un'impresa individuale

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Pertanto, il titolare dell'azienda deve provvedere ad una serie di procedure per fare in modo che la chiusura dell'impresa, seppur in queste condizioni, venga effettuata nel modo corretto. Nel caso in cui il titolare dell'impresa versi in ristrettezze economiche, è consigliabile cercare un accordo con gli istituti o enti creditori. Questi, infatti, potrebbero anche concedere la dilazione nel pagamento del debito. Ció vuol dire che potrebbe esservi concessa la possibilitá di estinguere i vostri debiti attraverso rate meno onerose.

Diversamente, chiudere l'impresa individuale senza aver provveduto al pagamento dei debiti implica una serie di pesanti conseguenze. Gli enti creditori infatti cominceranno a muoversi per estinguere i debiti. E lo faranno pignorando i beni personali del titolare dell'impresa, fino a coprire l'ammontare del debito. Case di proprietá, terreni, auto e quant'altro verranno dunque usati come indennizzo. Se invece il titolare risulta nullatenente, allora nulla verrá pignorato. In futuro, peró, l'imprenditore non potrá piú richiedere prestiti in quanto risulta essere un cattivo pagatore.