Andrea Pagliaccia Marzo 4, 2016 Nessun commento

Definizione di fattura immediata

Conoscere la definizione della fattura immediata è importante perchè ci permette di conoscere meglio la natura di questo documento importantissimo documento fiscale, che rappresenta il modello di riferimento quando si parla di fatturazione. Vediamo dunque quali sono i riferimenti normativi principali in materia.

La natura della fattura immediata

La fattura è il documento che deve comprovare l'avennuta vendita di beni o prestazione di servizi. L'ordinamento poi, stabilisce varie tipologie di fatture, che possono essere usate in maniere differente a seconda dei casi, come ad esempio la fattura differita. Tra queste ovviamente rientra la fattura immediata; ovvero il modello base di riferimento quando si parla genericamente di fatture.

La fattura immediata, come indica il nome stesso, deve essere emessa e consegnata o spedita al cliente, anche mediante modalità elettroniche; ad ogni modo, sempre entro il giorno in cui si è effettuata la vendita o la prestazione del servizio. Quello che quindi si desume da tutto ciò è che la fattura immediata non ha valenza accompagnatorio: come conseguenza i beni possono viaggiare soli, senza necessità di Ddt.

Cosa dice la legge in merito alla fattura immediata

La legge non si esprime direttamente attraverso una definizione che definisca precisamente cos'è la fattura immediata, ma bensì circoscrive l'ambito di funzionamento della stessa, in relazione agli obblighi fiscali di calcolo e liquidazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA).



Questo è definito dall'articolo 3, comma 2 del DPR 21 dicembre 1996 n° 696 che - nello specifico - si occupa di definire il momento dell'emissione della fattura immediata. In breve, quanto viene stabilito da questo articolo afferma che l'emissione della fattura immediata per la cessione di beni e/o servizi garantisce la possibilità di evitare il rilascio della relativa ricevuta fiscale piuttosto che del classico scontrino.

Come bisogna agire per ottere questo esonero? La suddetta legge stabilisce che la fattura dovrà essere rilasciata contestualmente alla consegna dei beni o all’ultimazione dei servizi, ovvero entro i termini in cui sarebbe divenuto obbligatoria la certificazione fiscale, rappresentata per l'appunto dallo scontrino o dalla ricevuta fiscale.

Andrea Pagliaccia Gennaio 20, 2016 Nessun commento

Fattura accompagnatoria e Ddt

Che dire; due termini che spesso vanno per mano: fattura accompagnatoria e Ddt. Il motivo te lo sei mai chiesto? Nei paragrafi che seguono cercheremo di dare una risposta all'annoso quesito. Inoltre, per comprendere bene la natura e le funzioni di questo documento fiscale, vedremo meglio le sue particolarità nonchè gli usi principali.

La fattura accompagnatoria sostituisce il ddt?

Tagliamo subito la testa al toro, affermando che il documento della fattura accompagnatoria sostituisce il documento di trasporto nella sua funzione di regolarizzare il trasferimento della merce venduta durante il momento della consegna al cliente/destinatario.

Questa specificità tuttavia, non ci deve portare a trarre conclusioni affrettate, poichè le funzioni della fattura in questione non si limitano ad accompagnare la merce - al contrario di come avviene per il documento di trasporto che, ricordiamo, non ha alcun valore dal punto di vista fiscale.



Ad ogni modo, al pari di quanto viene stabilito dalla legge per il Ddt, la legge provvede a stabilire il contenuto obbligatorio della fattura accompagnatoria; composto di tutti quegli elementi necessari alla normalizzazione della consegna:

  • numerazione progressiva
  • data di consegna o spedizione
  • generalità dei soggetti tra cui avviene l’operazione
  • generalità del soggetto responsabile del trasporto
  • descrizione dei beni venduti e della quantità

fattura accompagnatoria ddt

La fattura accompagnatoria è una fattura

Sembra un'ovvietà vero? In effetti si, lo è, ma rappresenta il modo migliore per parlare della seconda delle caratteristiche della fattura accompagnatoria: ovvero che si tratta di un documento fiscale a tutti gli effetti, e che - di conseguenza - produrrà tutte le conseguenze del caso in termini di contenuto da inserire obbligatoriamente.

In concreto ciò significa che si dovranno includere gli elementi previsti dalla normativa IVA con i relativi riepiloghi per aliquota.

Fattura accompagnatoria esempio

A seguire questa breve rassegna sulla natura del documento, niente di meglio che un esempio di fattura accompagnatoria per dissipare gli eventuali dubbi che ancora rimangono. Speriamo ti sia d'aiuto.

Andrea Pagliaccia Gennaio 20, 2016 Nessun commento

Fattura accompagnatoria: cos’è

Per rispondere alla domanda cos'è una fattura accompagnatoria si è soliti ricorrere alla seguente formula: è un documento ibrido, a metà strada tra la fattura immediata e il documento di trasporto. Il che, anche se magari può non essere il termine più adatto per parlare di una fattura, è sostanzialmente vero. Vediamo dunque di capire meglio la natura della fattura accompagnatoria, spiegando meglio le sue caratteristiche e le finalità per cui viene emesso.

Definizione di fattura accompagnatoria

La legge fiscale non offre direttamente una definizione di fattura accompagnatoria; al contrario, l'aspetto che viene direttamente trattato dalla legge è quello relativo alle regole di fatturazione, attraverso l'art. 21 comma 4 lett. a) del D.P.R. 633/1972. La norma in questione stabilisce sostanzialmente l'obbligo di emetere la fattura entro le 24 ore dall'avvenuta vendita, ma anche la possibilità di ricorrere alla fattura differita: documento fiscale emesso entro il giorno 15 del successivo mese.

Cosa si dice quindi in merito alla fattura accompagnatoria? Come anticipato sopra, si tratta di una documento fiscale che presenta caratteristiche in comune con la fattura ordinaria e il ddt, e che quindi, di conseguenza, dovrà riportare tutti gli elementi di un documento valido ai fini fiscali - con conseguenze vedremo sull'obbligo di registrazione e numerazione - ma anche l'insieme delle informazioni contenute normalmente nel documento che accompagna la merce.

Fattura accompagnatoria di cosa si tratta

Fattura accompagnatoria: quando emetterla

Avendo trattato le questioni piú teoriche, ci possiamo dedicare ora ad approfondire aspetti più concreti; legati per esempio al momento dell'emissione della fattura accompagnatoria. Con questo ci vogliamo riferire alle situazioni in cui è possibile ricorrere a questo tipo di fattura, dato la tipologia di transazione influisce su questa possibilità.



A cosa ci riferiamo? Al fatto che, al contrario di quanto avviene per la fattura differita (recentemente oggetto di sostanziali modifiche da parte della Legge di Stabilità), si può ricorrere alla fattura accompagnatoria solo per cessione di beni, restando quindi esclusa la possibilità di emetterla per le prestazioni di servizio.

Quanto alla redazione? La compilazione della fattura accompagnatoria deve essere osservare le direttive prescritte dalla normativa IVa, incluso i vari riepiloghi per aliquota; allo stesso tempo - alla luce di quanto detto in precedenza - dovrà contenere informazioni fondamentale per accompagnare il trasporto, come la data di vendita, le generalità dei soggetti della transazione, etc.

 

Andrea Pagliaccia Gennaio 20, 2016 Nessun commento

Caratteristiche della fattura accompagnatoria

Conoscere le caratteristiche della fattura accompagnatoria è molto importante per poter compilare ed emettere questo documento fiscale senza problemi. Soprattutto alla luce anche di quelle che sono le peculiarità della fattura accompagnatoria; considerato un documento a cavallo tra la fattura immediata e il documento di trasporto. Vediamo quindi gli elementi che lo contraddistinguono.

Fattura accompagnatoria: esiste ancora?

Girando per il web capita di imbattersi in domande curiose riguardo la fattura accompagnatoria: tra queste, quella evidenziata nel titolo del paragrafo, è una delle più curiose. Vi chiederete: perchè inizire la spiegazione delle peculiarità della fattura accompagnatoria con un'interrogativo del genere? Il motivo è che questo titolo esemplifica al meglio la gran confusione che regna attorno a questo documento.

Per rispondere alla domanda, potremo dire che, non solo la fattura accompagnatoria ancora esiste, ma che le sue caratteristiche ne fanno un documento molto utile per le imprese e per la gestione fiscale delle operazioni di compravendita. Il motivo principale è che con questo singolo documento, al momento di dover spedire la merce venduta, siamo tutelati sia dal punto di vista fiscale che riguardo la consegna attraverso corriere.



Peculiarità fattura accompagnatoria

Fattura accompagnatoria: caratteristiche

Dopo questa piccola premessa, possiamo passare ad elencare le due specificità della fattura accompagnatoria; questo tenendo in considerazione gli elementi che emergono dalle norme di legge e dalle pratiche fiscali ormai consolidate:

  • La fattura accompagnatoria viene generalmente emessa in caso di cessione di beni, poichè è proibito ricorrervi, al contrario di quanto avviene per la fattura differita, nel caso di prestazione di servizi;
  • In base a quanto riportato sopra, data la sua natura "ibrida", la fattura accompagnatoria dovrà contenere tutti gli elementi obbligatori delle due tipologie di documenti che sintetizza: la fattura immediata e il documento di trasporto.

Questi due punti hanno ripercussioni evidentemente nel processo di compilazione della fattura accompagnatoria, in merito al contenuto fondamentale ma anche riguardo la registrazione e la numerazione del documento.

 

Andrea Pagliaccia Gennaio 20, 2016 Nessun commento

Definizione della fattura differita

In ambito lavorativo, quando abbiamo la necessità di conoscere un determinato argomento, le fonti principali da cui partire sono quasi sempre i dettati di legge. Per quanto riguarda la definizione della fattura differita, la legge non si pronuncia direttamente in materia, anche se procede a definire l'ambito in cui è possibile emettera la fattura differita. Vediamo dunque quanto stabilito dall'ordinamento e le principali caratteristiche del processo di fatturazione differita.

Cos'è la fatturazione differita

La fattura differita è quel documento avente valore fiscale che viene emesso in una data successiva alla consegna della merce o alla prestazione di un servizio. La possibilità di una fatturazione differita rappresenta un'indubbio vantaggio per l'impresa, dato che permette di racchiudere in un singolo documento fiscale tutte quelle transazione economiche che si sono maturate con un determinato cliente nel corso del mese.



La fattura differita

Quando una fattura è differita

Cos'è che differenzia una fattura differita da una fattura commerciale ordinaria? (che sarebbe un po' chiedere come si fa una fattura differita). In base a quanto detto precedentemente, dovrebbe essere abbastanza semplice fornire una risposta a questo interrogativo. Ebbene, l'unico aspetto formale che caratterizza un documento fiscale differito è rappresentato dalla data di emissione, che per forza di cose sarà successiva rispetto all'effettiva consegna dei beni o dalla conclusione dell'erogazione di un servizio e il relativo pagamento.

La fatturazione differita deve avvenire entro il 15esimo giorno del mese successivo a quello in cui la merce è stata consegnata o - nel caso di servizi - in cui la prestazione è stata realizzata.

Emissione della fattura differita

Non sempre è possibile emettere una fattura differita. Fino alla cosiddetta legge di Stabilita del 2013, era in vigore l’articolo 21 comma 4 del DPR 633/72, il quale stabiliva che la fatturazione differita era possibile solo in caso di cessione di beni accompagnati da Ddt. Dopo la riforma le circostanze in cui si può ricorrere a questo documento sono state ampliate:

Andrea Pagliaccia Gennaio 20, 2016 Nessun commento

Fattura differita per cessione di beni

Originariamente, a partire già dal 1973, era possibile emettere esclusivamente una fattura differita per cessione di beni. Come forse saprete, oggi giorno - a seguito delle recenti modifiche apportate alla legislazione - è possibile ricorrere alla fatturazione differita in altre circostanze: è questo il caso della fattura differita per prestazione di servizi. In questo articolo ci limiteremo alla prima tipologia elencata, analizzandone le principali caratteristiche e accortezze da seguire.

Significato di fattura differita

Cosa si intende con il termine fattura differita? Sempre utile al riguardo - nonostante il nome del documento appaia sufficentemente chiaro nel restituire l'idea generale - è rimarcare la differenza principale tra il procedimento di fatturazione differita e l'emissione di una fattura tradizionale.

A questo scopo basterà fare richiamo all'art. 21 del DPR 633/72, con cui si stabilisce la possibilità di derogare ai normali termini previsti dalla disciplina di legge; nello specifico, si afferma come la fattura deve venir emessa con queste tempistiche:

  • Per le cessioni di beni, quando avviene la consegna o la spedizione;
  • Mentre per cessioni di beni immobili nell'ambito della stipula;
  • In caso di prestazioni di servizi al momento del pagamento del corrispettivo.

Questi momenti ideali vengono meno con i termini della fattura differita, poichè permettono all l'impresa - qualora lo ritenga opportuno, e osservando specifici accorgimenti - di emettere una fattura entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione reale delle operazioni d'interesse.

Cessioni beni in Italia e cessione intracomunitaria

fattura differita di cessione beni



Fino a adesso ci siamo riferiti alla cessione di beni in modo generico; sarà bene ora specificare meglio due possibilità. Le circostanze in cui si può emettere questo documento sono due:

  • Fattura differita per cessioni di beni in Italia

    In questi casi, le cessioni di beni deveno risultare da un documento di trasporto (DDT) o da un diverso documento capace d'identificare le parti dell'operazione (lettera di vettura) e rappresentare il supporto scritto di riferimento per la fattura differita.

  • Fattura differita per cessioni di beni intracomunitarieRiguardo alle cessioni intracomunitarie vengono applicate le stesse regole e come riferimento della data, si prenderà il giorno di partenza del trasporto o della spedizione dei beni dall’Italia.

Compilare una fattura differita per cessione di beni

Nel momento della compilazione della fattura differita per cessione di beni, come in parte anticipato, si dovranno rispettare alcuni accorgimenti formali; necessari per la corretta redazione del documento fiscale.

Nello specifico, sul documento si dovranno includere tutti i riferimenti - numeri progressivi e date - dei singoli documenti di consegna. Per quanto riguarda le date di quest'ultimi, non sarà necessario evidenziare il giorno dell'effettiva spedizione, ma sarà sufficente indicare la data di compilazione del DDT.

Andrea Pagliaccia Dicembre 22, 2015 14 commenti

Emissione della fattura proforma

Siamo sicuri che ti sarai imbattuto svariate volte sul questo documento, divenuto oramai una vera e propria consuetudine nei rapporti commerciali, ma sai quando e chi può procedere all'emissione della fattura proforma? Data l'importanza che svolge oggi giorno questo speciale documento, è bene chiarire alcuni aspetti circa la sua natura.

I vantaggi della fattura proforma

Prima di vedere le tempistiche e le situazioni in cui si puó emettere la fattura proforma, vediamo di seguito i principali vantaggi del documento in questione rispetto alla normale fattura:



  • In presenza di errori, o cambiamenti sull'importo totale, sarà possibile emettere di nuovo la fattura proforma senza che questo comprometta documenti fiscali emessi in precedenza;

  • Si eviterà di pagare le tasse con anticipo all'effettivo pagamento da parte del cliente. La maggior parte delle tasse, incluso l'Iva, devono essere liquidate in funzione dell'emissione della fattura; se poi la stessa è stata pagato o meno, questo non è rilevante;

  • Di conseguenza al punto precedente, sarà possibile erogare la regolare fattura una volta ricevuto il pagamento per la prestazione.

È di fondamentale importanza ricordare tuttavia come, una volta ricevuto il pagamento per la relativa fattura proforma, è obbligatorio procedere immediatamente all'emissione della fattura con valore fiscale.

Fattura pro forma chi la emette

Chi può emettere la fattura proforma

Una domanda che sicuramente ti farai adesso: chi può emettere la fattura proforma. Bene; questo documento può essere emesso ogni qual volta vi sia un accordo commerciale (per saperne di più leggi cos'è la fattura proforma). Se volessimo circoscrivere ulteriormente i soggetti che possono emettere la fattura, potremmo dire che questa può essere utilizzata da un professionista o da una impresa che abbia necessità di far pervenire al cliente una facsimile della fattura finale, evitando di dar via alle normali obbligazioni che seguono ogni l'invio di un documento con valenza fiscale.

Quando emettere la fattura proforma

Gli usi più comuni di questo documento privo di valore fiscale sono essenzialmente due:

  1. Nel caso di una prestazione offerta da un professionista, in quanto questi hanno l’obbligo di fatturazione solo a seguito pagamento del pagamento e non all’esecuzione del servizio;
  2. In caso di vendita di merce, si invia la fattura per dare al cliente la possibilità di controllare la bontà dei prezzi utilizzati e le quantità preventivate.
Andrea Pagliaccia Dicembre 22, 2015 2 commenti

Cos’è una fattura proforma

Se sei un professionista o hai un'impresa, ti sarà sicuramente capitato di porti questa domanda: cos'è una fattura proforma? Non temere; si tratta di un interrogativo del tutto legittimo, data la delicatezza del tema e la confusione che c'è al riguardo. Cerchiamo di vedere meglio le caratteristiche di questo documento, considerando i diversi aspetti peculiari che la contraddistinguono.

La fattura proforma ha valore legale?

Il primo punto da chiarire circa la fattura proforma riguarda il suo "status" giuridico. L'aspetto più importante è che la fattura proforma non ha valore legale, trattandosi infatti di un documento privato tra le due parti del rapporto economico di riferimento; assimilabile per certi aspetti a una sorta di preventivo di spesa (vedi al riguardo la fattura proforma per esportazione), con la differenza che la maggior parte delle volte - quando si ricorre a questa fattura - si è già raggiunto un accordo.

A cosa serve la fattura proforma

A cosa serve una fattura proforma

Per capire se si tratta di un documento che è utile al tuo caso, bisogna vedere bene a cosa serve una fattura proforma. L'utilizzo principale di una fattura proforma è informativo. Trattandosi di un documento privo di validità fiscale, i professionisti che ricorrono a questo documento lo fanno con il fine di comunicare ai relativi clienti la somma totale dovuta, senza che questo abbia conseguenze in termini di liquidazione dell'iva o riguardo alla determinazione dei ricavi.



Un'altra circostanza in cui si ricorre alla fattura proforma è quando si deve spedire della merce ad un cliente che deve pagare con bonifico bancario anticipato. In questo modo, il cliente avrà la possibilità di controllare che i prezzi e il totale siano conformi a quanto stabilito nel momento dell’ordine effettuato; successivamente, la fattura spedita sarà uguale alla proforma presentata per il pagamento.

Come complilare la fattura proforma

Pur essendo un documento che - come detto in precedenza - non ha un vero e proprio valore ai fini IVA, è importante sapere come compilare la fattura proforma. Questo soprattutto perchè, nei casi in cui la fattura venga redatta in maniera errata, le figure preposte al controllo finanziario, potrebbero prendere in considerazione il documento proforma come una vera e propria fattura, con tutte le conseguenze relative agli oblighi di registrazione della fattura piuttosto che di liquidazione periodica dell'aliquota Iva.

Diventa pertanto necessario conoscere come fare la fattura proforma per evitare di incorrere in problemi di natura fiscale e allo stesso tempo raggiungere il vero obiettivo del documento, che per l'appunto è di comunicare in maniera efficacie il valore della prestazione sopportata.