Angelica Musco Settembre 20, 2017 Nessun commento

Start up innovativa

Avviare una start-up potrebbe anche voler dire creare ed offrire qualcosa di innovativo. Alla base del concetto di Start up innovativa vi è infatti la volontá di promuovere l'innovazione e di creare e sviluppare una nuova cultura imprenditoriale. È anche possibile incitare alla mobilitá sociale ed attrarre talenti e capitali dall'estero.



Una Start up innovativa è una societá di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni non sono quotate in un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Deve inoltre avere come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi, ad alto valore tecnologico.

I requisiti di una start up innovativa

Considerando l'oggetto sociale della start-up, e dunque il contenuto innovativo, occorre sottolineare il fatto che l'impresa deve possedere determinati criteri per essere innovativa. Ne basta anche uno. Una quota pari al 15% del valore maggiore tra fatturato e costi annui deve essere speso per sostenere attivitá di ricerca e sviluppo. Altrimenti, occorrerá che almeno 1/3 del personale sia composto da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori; oppure che i 2/3 del personale siano in possesso di laurea magistrale. Ultimo criterio: l'impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato, oppure di un programma per elaboratore originario registrato. Inoltre, la start-up deve possedere tutti i seguenti requisiti:

  • Essere di nuova costituzione o comunque, svolgere l'attivitá da non piú di 5 anni
  • Importante è il fatto che non deve derivare da scissione, fusione o cessione d'azienda
  • Deve avere avere sede principale in Italia o in altri paesi membri dell'Unione Europea, a patto peró che abbia almeno una filiale o sede produttiva in Italia
  • Il valore annuo della produzione deve essere inferiore a 5 milioni di euro, a partire dal secondo anno di attivitá
  • Non deve distribuire nè aver distribuito utili
I requisiti delle start-up innovative

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Le agevolazioni di cui gode una start-up innovativa

Proprio per favorire la nascita e la diffusione delle start up innovative, sono state introdotte alcune misure che hanno lo scopo di agevolare soprattutto i primi passi dell'impresa nascente. Queste sono valide per un periodo di 5 anni a partire dalla costituzione della nuova impresa e consistono in:

  • Costituzione dell'impresa in modalitá digitale e gratuita: è previsto dunque l'uso della firma digitale per l'atto costitutivo e non esistono costi relativi alle creazione dell'impresa, in quanto tutto si svolge su una piattaforma online
  • Esonero dal diritto camerale e dall'imposta di bollo: esenzione dal diritto dovuto in favore della Camera di Commercio e dall'imposta di bollo
  • Deroga alla disciplina sulle societá in perdita sistematica: ció vuol dire che se l'impresa è in perdita fiscale sistematica, non vengono applicate le stesse penalizzazioni previste per le normali imprese
  • Disciplina del lavoro su misura: i contratti a tempo determinato possono essere stipulati per un periodo di massimo 36 mesi, prorogabili per altri 12 mesi, al termine dei quali il rapporto lavorativo prende la forma del contratto a tempo indeterminato
  • Flessibilitá di remunerazione del personale: la parte fissa e variabile della remunerazione del personale è a discapito della nuova impresa
  • Possibilitá di raccogliere capitali derivanti dall'equity crowfunding su portali online autorizzati, necessari per finanziare la start-up
  • Fail fast, ovvero procedure piú rapide e meno gravose per concludere l'attivitá
  • Trasformazione in PMI innovativa nel caso di successo
Agevolazione per start-up innovative

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L'incubatore certificato per le start up innovative

Accanto l'introduzione del concetto di start up innovativa, è stato anche introdotto quello di incubatore certificato. Si tratta di una struttura che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo delle start up innovative. Questo non soltanto deve possedere degli spazi adeguati ad accogliere le start-up innovative, ma deve anche disporre di attrezzature adeguate alle loro attivitá. Inoltre, il suo personale deve essere qualificato e con esperienza nel settore dimostrando anche di avere regolari rapporti con universitá, centri di ricerca e istituzioni pubbliche.

Melania Armento Settembre 19, 2017 Nessun commento

Come finanziare una Startup

Sei un giovane imprenditore e hai intenzione di creare una start-up? Allora armati di carta e penna e redigi innanzitutto un buon Business Plan. Solo grazie a questo documento avrai chiara la situazione di partenza: quali sono i punti di forza della tua idea imprenditoriale e soprattutto, considerando le risorse a disposizione, ti renderai conto della necessitá di finanziamenti e agevolazioni per la tua impresa. Ma nulla vieta il fatto che anche una start-up giá avviata possa richiedere ed usufruire di finanziamenti per poter crescere e sviluppare l'attivitá.

Sono molte e diverse le possibilità per finanziare una startup: ognuna ha i propri svantaggi e i propri vantaggi. A seconda del tipo di progetto imprenditoriale, conviene puntare sull’una piuttosto che sull’altra.

Un aiuto dallo Stato per finanziare la start-up

Negli ultimi anni le banche e lo Stato italiano hanno cercato di agevolare i finanziamenti  alle start up. Con questo scopo è stato istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico un Fondo di Garanzia, con cui lo Stato si fa garante di una quota per il prestito erogato dalle banche alle neo-imprese.

Una volta calcolato il prestito di cui si ha bisogno, la banca è la prima fonte da cui spesso si attinge. Questo aiuto è stato creato una volta constatata la difficoltá da parte delle nuove imprese di richiedere crediti bancari, non disponendo di sufficienti garanzie. Ció nonostante, la start-up e l'imprenditore devono essere valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito sulla base dei piani previsionali che vengono fatti.

Aiuto dello stato per finanziare le start-up

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Il bootstrapping che finanzia la start up

C’è poi l’autofinanziamento, detto bootstrapping, le cui variabili dipendono unicamente dal soggetto privato. Si tratta di affidarsi interamente ai propri risparmi e alle proprie capacitá per poter crescere cercando di raggiungere il piú velocemente possibile il Break Even Point.



Gli obiettivi dell'impresa devono essere quelli primari: i clienti e la liquiditá. Concentrandosi unicamente su questi, l'imprenditore svilupperá dunque la capacitá di problem solving e l'impresa acquisterá quella flessibilitá che gli permetterá di cambiare facilmente strategia in base alle dinamiche del mercato.

Finanziamenti alla portata di tutte le start up

Appena oltre l’autofinanziamento, andando a coinvolgere più persone, c’è la formula 3F, abbreviazione gergale che riassume friends, family & fools. Consiste in un metodo valido per ottenere un finanziamento evitando compromessi onerosi con i finanziatori. Si tratta infatti di servirsi di "finanziatori" appartenenti alla cerchia delle proprie conoscenze personali. Occorre solamente che l'idea di business sia buona, che appassioni e che sia realista. Grazie a questo è nato per esempio Whatsapp.

Anche il crowdfunding puo’ rivelarsi un modo soprendentemente prolifico per raggiungere l’obiettivo. Si tratta principalmente di fondi provenienti dalla "folla". Il microfinanziamento proviene dunque da quei benefattori che liberamente scelgono di investire. Per fare appello a un più vasto bacino di utenza, il web è il canale ideale proprio grazie alla rapiditá con cui si diffondono le informazioni.

Il crowfunding per finanziare una start up

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Gli investitori delle start up

Andando invece a cercare altri metodi di finanziamento là dove i rapporti tra beneficiario e finanziatore possono farsi più vincolanti, oltre ai già citati finanziamenti bancari e pubblici, troviamo i venture capitalist, investitori che, generalmente in cambio di quote di partecipazione dell’impresa finanziata, scommettono su imprese con un elevato potenziale di sviluppo in ambito tecnologico e in aree ad alto contenuto di innovazione. Fu in questo modo che Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell’Università di Stanford, finanziarono Google.

Le vie per concretizzare un’idea ritenuta valida, sviluppargli attorno un progetto, e far nascere una startup, sono molte. Ognuna di esse può apportare contributi e benefici considerevoli, e per questo meritevoli di una certa considerazione. Ciò detto, vi sono poi tutta una serie di fattori determinanti per il successo di un’impresa che si possono trovare solo nella persona, non altrove. Tra questi, ad esempio, la determinazione, la visionarietà, l’originalità e la temerarietà, tutti elementi imprescindibili per il buon esito di una startup.

Angelica Musco Settembre 14, 2017 Nessun commento

Il Business Model Canvas

Il primo documento che ti aiuterá nella formulazione della tua idea di impresa è il Business Model Canvas.  Questo è un vero e proprio strumento strategico che grazie al suo aspetto visivo ti permetterá di costruire una vera e propria strategia di business. Puó essere utilizzato per rendere l'impresa ancora piú competitiva o addirittura piú innovativa. Si presenta sottoforma di grafico e, sebbene sembri uno strumento utile solamente per le grandi aziende, in realtá offre una visuale schematica e chiara utile a chiunque sia intenzionato a creare un'impresa.

Il Business Model Canvas si compone di 9 blocchi che costituiscono gli elementi costitutivi di un'azienda. Inoltre per la sua semplicitá, favorisce sia la discussione e l'analisi del business che la condivisione e la creativitá.

I blocchi dei clienti nel modello Canvas

Il blocco Customer Segments o dei Segmenti di Clientela descrive i gruppi di persone a cui l'impresa si rivolge. Per meglio individuare i clienti, questi vengono suddivisi in gruppi o categorie in base alle esigenze e caratteristiche che questi hanno in comune. Possono infatti essere raggruppati per dati demografici, per interessi o per abitudini di consumo. Compilare questo blocco in modo corretto è di fondamentale importanza poichè identifica il mercato in cui l'azienda si posizionerá.

La Value Proposition o Proposta di Valore è il motivo per cui i clienti scelgono il tuo prodotto per soddisfare i proprio bisogni. In questo blocco, non occorre solo inserire il prodotto o servizio offerto ma anche tutti gli elementi di valore per il cliente. La proposta di valore puó infatti riguardare l'innovazione o l'accessibilitá del prodotto, un prezzo piú basso o addirittura una performance migliore.

I clienti nel business model canvas

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Il blocco Channels o dei Canali descrive come l'impresa raggiunge i segmenti di clienti per fornirgli la proposta di valore. Questo blocco dunque riguarda la fase della comunicazione, della distribuzione e della vendita. I canali possono essere diretti, come i punti vendita, e indiretti, ad esempio i fornitori dei negozi.



Le Customer Relationship o Relazioni con i Clienti riguardano i contatti con i clienti, ovvero il modo in cui l'azienda li acquisisce, come li fidelizza e il modo in cui fa aumentare le vendite. Un'azienda puó creare la relazione col cliente servendosi di diversi strumenti che dipendono dal tipo di azienda: tramite l'assistenza personale, il self service, i servizi automatici, la communtity e tanti altri.

L'attivitá dell'impresa nel Business Model Canvas

Il blocco Key Resources o delle Risorse Chiave comprende tutte le risorse necessarie affinchè l'impresa funzioni. Qui dunque concorrono le risorse umane o forza lavoro, le risorse fisiche o beni materiali, le risorse intellettuali e quelle finanziarie (calcola il tuo prestito). Lo scopo di questo blocco è quello di identificare le migliori tra queste per la creazione di uno specifico valore per uno specifico segmento di clienti.

Le Key Activities o Attivitá Chiave sono tutte le attivitá che l'impresa svolge per creare la proposta di valore. In base al tipo di azienda, queste possono essere produttive, come nel caso delle aziende manifatturiere, di problem solving come nel caso delle aziende di consulenza e di manutenzione e sviluppo come nel caso di Google.

I Key Partners o Partner chiave sono tutti quelli con cui l'azienda collabora per la creazione della proposta di valore da offrire al cliente. Infatti un'impresa non puó considerarsi autosufficiente ma ha sempre bisogno del supporto di attori esterni, come i fornitori.

Le uscite nel business model canvas

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Le entrate e le uscite modello Canvas

I Revenue Streams o Flussi di Ricavi sono gli incassi che l'azienda ottiene dalla vendita dei prodotti o servizi a un determinato segmento di clientela. In questo blocco occorre dunque tenere in considerazione due elementi: i prezzi e le modalitá di pagamento. I primi possono essere fissi o dinamici, in base all'andamento del mercato. I pagamenti invece possono avvenire in un'unica soluzione o essere ricorrenti.

Infine, il blocco della Costs Structure o Struttura dei Costi comprende tutti i costi che l'azienda affronta per rendere funzionante il proprio business. Di questo ovviamente fanno parte sia i costi fissi sia quelli variabili, così come le economie di scala e quelle di scopo.

Angelica Musco Settembre 14, 2017 Nessun commento

La struttura del Business Plan

Il Business Plan è uno strumento fondamentale per la gestione di un'impresa, sia durante la sua fase iniziale di Start up sia quando giá avviata. Questo infatti fornisce una guida strategica utile per evidenziare gli obiettivi. Inoltre, identificando i punti di forza e di debolezza del progetto puó anche essere un punto di riferimento per valutare la propria performance nel tempo. Costituisce inoltre la base per la creazione di una struttura finanziaria ed è un valido mezzo per reperire finanziamenti.

Per la sua redazione è indispensabile che tu abbia ben chiara la finalitá, ovvero il motivo per cui stai per redigerlo, se lo userai a livello interno o esterno, cercando di attrarre potenziali investitori. La scelta infatti condiziona la sua stesura. Non esiste un modello unico di piano di impresa, data la vastitá delle variabili da considerare. Vediamo peró qual è la struttura del Business Plan e gli elementi che non devono mancare.

Descrivi l'impresa nella composizione del Business plan

La parte piú importante del Business Plan è l'Executive Summary, ovvero la sintesi che precede l'intero documento. Questo costituirá la prima pagina che il potenziale investitore leggerá e dunque il suo valore è fondamentale. Per questo, deve contenere tutte le informazioni e le caratteristiche necessarie, permettendo a chi legge di farsi un'idea ben chiara del progetto.

Segue poi la descrizione dell'impresa. Occorre specificare il settore di lavoro dell'impresa, il suo budget e i suoi obiettivi, compresi quelli finanziari  Anche le criticitá, i punti di forza e di debolezza devono essere messi nero su bianco: questi infatti saranno indispensabili per elaborare la strategia. Tutto ovviamente deve essere concreto e realizzabile in modo tale da attrarre l'attenzione degli investitori.

La descrizione dell'impresa nel Business Planº

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Anche la descrizione del prodotto o servizio offerto dall'impresa deve essere dettagliata e chiara. In questa sezione, l'imprenditore deve evidenziare le caratteristiche del prodotto e i suoi possibili impieghi. In special modo si dovrá puntare agli elementi che caratterizzano e distinguono il prodotto offerto rispetto alla concorrenza.

Includi la tua strategia nella struttura del piano d'impresa

Le analisi di settore e di mercato costituiscono il punto cardine di ogni impresa. Queste infatti sono necessarie per decidere lo scenario e l'ambiente in cui l'impresa nascente opererá, definendo i vantaggi del proprio prodotto rispetto alla competitivitá e le eventuali minacce che ne derivano. In questa fase parla dunque dei vari mercati che potrebbero interagire col tuo, sia positivamente che negativamente. Usa fonti quanto piú concrete e affidabili! Queste conferiranno ancora piú forza ai tuoi dati.

Dunque, in base a quanto emerso dalle analisi, occorre adesso pianificare una strategia di marketing. Questa, altro non è che l'insieme delle linee guida che l'impresa dovrá seguire per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Dovranno dunque essere definiti tutti gli elementi fondamentali del marketing, ovvero il prodotto, il prezzo, la distribuzione e il punto vendita e tutte le attivitá di promozione.

L'economia dell'impresa nell'organizzazione del Business plan

Non dimenticare che qualsiasi idea di business potrebbe risultare fallimentare se gestita da persone non all'altezza. Il team è di fondamentale importanza anche per i possibili investitori che spesso valutano il progetto in base al suo management. Dunque, all'interno del Business Plan dovrai anche inserire  proprio la struttura del team: le funzioni aziendali, le caratteristiche e competenze di ciascuna di queste funzioni e anche una presentazione delle persone con i tipi di contratto stipulati.

Il team dell'impresa nel Business Plan

Syda Productions || Shutterstock

Passando poi dalla teoria alla pratica, occorre dimostrare di avere le competenze per portare l'idea alla sua realizzazione. È per questo che viene inserito il piano operativo, ovvero la descrizione dello sviluppo del prodotto, della sua produzione, dell'assistenza dopo la vendita e delle possibili influenze esterne provenienti dai clienti, dalle innovazioni o dalle normative.

Ultima, ma non in ordine di importanza è l'analisi finanziaria, ovvero tutto ciò che riguarda l'economia aziendale. Se non si possiede una copertura finanziaria per svolgere il lavoro, allora si rischia di avviare l'impresa con grandi e reali probabilitá di fallimento. Poichè si tratta di un'analisi che richiede delle competenze specifiche, è bene affidarla al lavoro di un consulente.