Angelica Musco Gennaio 16, 2018 Nessun commento

Il colloquio di gruppo

In molti casi, il classico colloquio di lavoro individuale puó essere sostituito dal colloquio di gruppo. Questa forma viene scelta dalle grandi aziende e, in particolare, per posizioni lavorative che prevedono la gestione delle risorse umane, il teamwork o responsabilitá verso gli altri. Questo tipo di colloquio di lavoro permette, infatti, di valutare i candidati in base alla loro attitudine al lavoro di squadra ed alla capacitá di relazionarsi con il proprio gruppo. Inoltre, una delle principali caratteristiche del colloquio di gruppo è il fatto che vengono create situazioni simili alle dinamiche aziendali.

Come si svolge il colloquio di gruppo

Il colloquio di lavoro in gruppo viene, solitamente, gestito da 3 recruiter, spesso psicologi, che prendono nota di tutto quello che succede. Ai colloqui di gruppo partecipano dai 5 ai 10 candidati. Solitamente, il colloquio dura dai 45 ai 90 minuti. Tuttavia, in alcuni casi, il processo di selezione puó anche durare 2-3 giorni. Questi vengono fatti sedere in una posizione strategica, solitamente a cerchio, per favorire l'ascolto e l'osservazione. Il colloquio in gruppo si compone di piú fasi:

  • Presentazione dell'azienda. I selezionatori presentano l'impresa e descrivono i posti di lavoro
  • Autopresentazione. Ai candidati viene chiesto di presentarsi al gruppo e di raccontare le proprie aspettative e ambizioni
  • Case study. Viene assegnato ai candidati un tema da analizzare, discutere e risolvere
  • Esposizione della soluzione. Un candidato, scelto dal gruppo, espone la soluzione trovata al problema o progetto
Il colloquio di gruppo

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Cosa viene valutato in un colloquio di lavoro di gruppo

Se in un colloquio individuale, l'esito finale dipende dalle risposte del candidato alle domande del recruiter e, soprattutto, dal suo linguaggio del corpo durante l'intervista, ben diverso è il caso del colloquio di gruppo. In questa occasione, infatti, viene valutata la capacitá di interazione e di relazione interpersonale, ma anche il modo in cui si risolvono le situazioni.  Nello specifico, i selezionatori tengono conto di una serie di caratteristiche per giungere all'esito finale:

  • Capacitá di lavorare in gruppo e leadership
  • Capacitá di intervento e argomentazione
  • Ascolto e rispetto delle opinioni altrui
  • Adattamento e collaborazione
  • Negoziazione
  • Problem solving

Consigli per affrontare un colloquio di gruppo

A primo impatto, il colloquio di lavoro in gruppo potrebbe spaventare. Avete superato la fase di screening dei curriculum e adesso vi ritrovate seduto attorno a un tavolo con altre persone. Tutti vi state giocando il posto e il contratto di lavoro in quell'azienda. È importante, dunque, catturare l'attenzione dei recruiter mettendo da parte la timidezza. Bisogna partecipare, proporsi, ascoltare e rimanere concentrati. Ecco una serie di consigli utilissimi per affrontare al meglio un colloquio di gruppo:

  • Mantenere la calma. Cercate di concentrare l'attenzione sul gruppo
  • Mostrarsi rispettosi. Rispettate le opinioni altrui, seppur diverse dalle vostre
  • Interventi incisivi e diretti. Fate attenzione alla durata dei vostri interventi: apparire logorroici non è ben visto
  • Mostrarsi positivi. La polemica, la prevaricazione e l'arroganza sono fattori che minacciano il buon esito del colloquio
  • Non perdere di vista l'obiettivo. Bisogna esporre le proprie argomentazioni in maniera logica e organizzata
Il colloquio di gruppo

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Nonostante il colloquio di lavoro sia una situazione di confronto tra piú persone, l'atteggiamento da assumere non deve mai generare in prepotenza e arroganza. Se il colloquio si svolge in gruppo è perchè la figura ricercata, probabilmente, dovrá lavorare insieme ad altre persone per il raggiungimento di un unico obiettivo. Certamente, la capacitá di leadership viene valutata, tuttavia, almeno durante il colloquio, viene preferito un atteggiamento di collaborazione.

Infine, essere se stessi é sempre la soluzione giusta, anche in un colloquio di lavoro in gruppo. In questa situazione, infatti, è proprio la personalitá dei candidati che fa la differenza. Gli atteggiamenti finti vengono subito riconosciuti dai recruiter, proprio durante il colloquio.

Angelica Musco Gennaio 15, 2018 Nessun commento

Il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro

Sono tanti i fattori che condizionano l'esito finale di un colloquio di lavoro. Sicuramente le risposte alle domande durante il colloquio sono importanti, ma vi sono altri elementi, spesso sottovalutati, che hanno addirittura un valore piú grande. Tra questi, il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro è quello che ha maggiore rilevanza nella scelta definitiva del recruiter. La comunicazione non verbale è, infatti, una chiara rappresentazione della personalitá del candidato, criterio di scelta per l'impresa.

La comunicazione non verbale in un colloquio di lavoro

Nella comunicazione, il linguaggio non verbale gioca un ruolo primario. Attraverso questo è possibile farci un'idea della persona che abbiamo di fronte. L'insieme dei gesti, della postura e dei movimenti del corpo sono, infatti, dei chiari indizi della sua personalitá. Ecco il motivo per cui il modo in cui un candidato si presenta in azienda determina l'esito finale del colloquio.

Sicuramente, l'abbigliamento scelto per il colloquio di lavoro è una prima manifestazione della propria personalitá. Tuttavia, esistono anche altri elementi assolutamente da considerare per un colloquio dall'esito positivo. È bene dunque prepararsi per il colloquio prestando attenzione al linguaggio del corpo.

Il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro

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La stretta di mano con il recruiter

La stretta di mano è uno dei modi piú diffusi per entrare in contatto con una persona. Il modo in cui si stringe la mano dice molto della persona con cui si ha a che fare. Nell'ambito del colloquio, questo condizionerebbe, addirittura, l'esito positivo o negativo del colloquio.



Una stretta di mano forte e sicura genera un'impressione positiva sul recruiter (attenzione, peró, a non esagerare!). Al contrario, una presa debole è sinonimo di fiacchezza, mancanza di fiducia e timidezza. Ricorda, inoltre, di guardare negli occhi la persona che hai di fronte mentre le stringi la mano.

La postura in un colloquio di lavoro

La posizione del corpo è influenzata dallo stato d'animo, dalla situazione e dalla personalitá. Poichè il colloquio di lavoro rappresenta, per molti, un momento carico di tensione, è facile che la propria postura rispecchi questo stato d'animo. Ecco perchè la postura è la prima cosa da curare non appena si entra nella stanza del colloquio.

Bisogna sedersi in modo adeguato e formale, in una posizione naturale e rilassata, mantenendo sempre la schiena dritta. Curvare la schiena in avanti, infatti, è sinonimo di insicurezza e chiusura. Al contrario, invece, la schiena reclinata indietro da l'impressione di eccessiva confidenza e rilassatezza, di certo fuori luogo in questo momento.

Comunicazione non verbale in un colloquio di lavoro

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Il contatto visivo con il recruiter

Lo sguardo è fondamentale in ogni evento comunicativo. Si dice che sia, addirittura, una delle forme di interazione interpersonale piú coinvolgenti. Certamente, durante un colloquio di lavoro è bene guardare negli occhi il proprio interlocutore. Attenzione peró a non esagerare! Guardare negli occhi una persona ha, infatti, molteplici significati: attenzione verso il discorso, atteggiamento di sfida, attrazione e sicurezza in se stessi. Al contrario, non guardare il recruiter negli occhi durante il colloquio dá l'impressione di essere timidi e in soggezione. Nel peggiore dei casi, verrete considerati come disinteressati o falsi.

L'importanza dei gesti in un colloquio di lavoro

La gestualitá è ció che accompagna i nostri discorsi. Si tratta di movimenti spontanei del nostro corpo che enfatizzano le nostre parole. In fase di colloquio, gesticolare non è per nulla vietato. L'importante è essere spontanei e non gesticolare troppo. In questo modo trasmetterete serenitá e spontaneitá. Al contrario, toccarsi i capelli, il viso o la barba è sinonimo di insicurezza, tensione, nervosismo e disagio. Ma non solo! Trasmetterete il vostro stesso stato d'animo alla persona che vi sta di fronte. Allo stesso modo, giocare con oggetti vari o muovere il piede ripetutamente potrebbe anche infastidire il recruiter.

Angelica Musco Gennaio 12, 2018 Nessun commento

Come vestirsi per un colloquio di lavoro

Sai che l'esito finale di un colloquio di lavoro dipende anche dal modo in cui il candidato si presenta in azienda? Ecco il motivo per cui l'abbigliamento gioca un ruolo molto importante. Vestirsi in modo adeguato rappresenta infatti uno dei principali consigli per affrontare il colloquio per lavorare in un'impresa. Il detto dice che l'abito non fa il monaco, tuttavia in questa circostanza puó fare la differenza. Ecco dunque alcune dritte su come vestirsi per un colloquio di lavoro.

L'abbigliamento adatto per un colloquio di lavoro

L'esito di un colloquio di lavoro dipende da vari fattori. Certamente, le risposte alle domande durante il colloquio sono decisive. Tuttavia, vi sono anche alcuni elementi, spesso sottovalutati,  che influenzano e, addirittura, determinano la scelta finale del selezionatore. L'abbigliamento scelto dal candidato per presentarsi al colloquio rientra indubbiamente tra questi. Dunque anche in questa circostanza, la prima impressione è molto importante. Ecco i principali consigli da seguire per l'outfit da colloquio di lavoro.



Come vestirsi per un colloquio di lavoro

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- Vestiti puliti e ordinati

Sembrerá un'ovvietá, ma presentarsi al colloquio con vestiti puliti e ordinati è davvero importante. Questo, infatti, non soltanto ti fará apparire al meglio agli occhi del selezionatore, ma anche mostrerá la cura con cui ti presenti. Tradotto all'interno dell'azienda, questo è sinonimo di accuratezza e precisione con cui fai le cose. Ricorda dunque di indossare abiti puliti, profumati e stirati!

- Quale colore scegliere?

Il colore è una caratteristica importante nella scelta del look da colloquio di lavoro: è, infatti, la prima cosa che si nota. Se l'obiettivo del colloquio è fare una buona impressione affinché il recruiter ti scelga, sará dunque controproducente scegliere colori sgargianti e abbinamenti troppo audaci. I classici nero, grigio e blu rappresentano scelte sicure, ma non obbligatorie. Sia nell'abbigliamento uomo che donna, anche i colori neutri sono indicati, come il blu navy, il beige e il color cipria. Per chi, invece, vuole dare un tocco di personalitá in piú, pur apparendo formale, la scelta vincente consiste nell'abbinare un accessorio un po' piú colorato e vistoso.

- Rispettare il dress code dell'azienda

Ogni colloquio rappresenta una situazione formale, qualsiasi tipo di azienda si tratti. Dunque, presentarsi al colloquio di lavoro con abiti non adatti alla situazione nè, tantomeno, al ruolo per il quale ci si sta candidando, potrebbe rappresentare un enorme ostacolo. Analizza l'azienda prima di presentarti al colloquio, di cosa si occupa e come si vestono i suoi dipendenti.

  • Ambienti formali. Gli uomini devono prediligere l'abito scuro, la cravatta e la valigetta da lavoro. In particolare, la cravatta in un colloquio di lavoro deve essere di qualitá, ben annodata e non eccentrica. Le donne invece devono optare per un tailleur con gonna non troppo corta, collant e scarpe poco vistose. I tacchi in un colloquio non sono fuori luogo, ma attenzione ai cm!
  • Ambienti non troppo formali. Anche in questo caso, per l'uomo sono indicati giacca e pantalone, ma senza l'obbligo di cravatta. La donna, invece, potrá abbinare al tailleur una camicia un po' piú particolare
  • Ambienti informali. In questo caso, non ci sono regole da rispettare. Scelta vincente è quella di presentarsi con un outfit che rispecchi la propria personalitá, ma non stravagante
Come vestirsi per un colloquio di lavoro

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- Attenzione ai dettagli

Una volta scelto lo stile da indossare, è bene non trascurare alcuni particolari che, sebbene piccoli, catturano l'attenzione. Partiamo dalla donna: capelli sciolti o legati? Non esiste una regola; tuttavia, i capelli legati danno un'idea piú seria della persona che li porta. Le mani devono essere curate, con unghie in ordine, non troppo lunghe ed, eventualmente, con uno smalto neutro. Sarebbe anche opportuno evitare il trucco pesante: il trucco leggero fa apparire piú curate.

Passando all'uomo: camicia dentro o fuori? Ovviamente, la camicia va sempre dentro quando si indossa un abito con giacca e cravatta. Nessuna regola, invece, in caso di ambiente meno formale. Per quanto riguarda la barba al colloquio di lavoro, esistono diverse soluzioni. L'ideale sarebbe sempre toglierla completamente, per apparire curati e ordinati. Tuttavia, anche la barba corta e curata va assolutamente bene.

Angelica Musco Gennaio 11, 2018 Nessun commento

Le 10 domande piú frequenti in un colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro rappresenta un momento decisivo nei processi di assunzione delle aziende e nel futuro professionale del candidato. Una volta letti il curriculum e la lettera di presentazione, l'obiettivo, per l'azienda, è quello di conoscere il candidato e verificare la sua idoneitá al posto di lavoro. Questo è il motivo per il quale il colloquio si svolge sulla base di specifiche domande poste dal selezionatore al candidato. Ecco, dunque, la lista delle 10 domande piú frequenti in un colloquio di lavoro.

Domande comuni in un colloquio di lavoro

Chi ha giá affrontato piú colloqui saprá giá che le aziende sono solite porre le stesse domande ai candidati. Si tratta di domande che, a primo impatto, potrebbero sembrare banali. In realtá, dietro queste, si nascondono significati piú profondi. Ecco perchè non bisogna sottovalutarle. Uno dei consigli per affrontare un colloquio di lavoro consiste, infatti, nel prepararsi con anticipo all'incontro studiando le domande ricorrenti nei colloqui.



Domande piú frequenti in un colloquio di lavoro

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1. Mi parli di lei

Classica domanda da colloquio di lavoro, "Mi parli di lei " è una delle prime domande che il selezionatore pone al candidato. Nonostante la vaghezza della domanda, viene valutata l'incisivitá. Dunque frasi concise ma piene di dettagli riguardo le esperienze maturate e gli obiettivi conseguiti, facendo capire cosa si è in grado di offrire. La vita privata non è di interesse del selezionatore.

2. Perchè vorrebbe lavorare per la nostra azienda?

Domanda utile per capire le reali motivazioni che hanno spinto il candidato a rispondere all'annuncio di lavoro. In questo caso - e questa è una delle regole per affrontare un colloquio di lavoro - è necessario studiare l'azienda prima di presentarsi al colloquio. Sará, cosí, possibile valutare il reale interesse del candidato per l'azienda e per il posto di lavoro.

3. Quali sono i suoi punti deboli?

Obiettivo di questa domanda è la valutazione della sinceritá del candidato. Ammettere di avere punti deboli non è per nulla negativo agli occhi del reclutatore. Attenzione peró a non esagerare! La risposta non deve fornire un elenco infinito di difetti, per lo piú irrisolvibili. L'ideale è di esporre punti deboli riguardo le proprie competenze, che possono facilmente essere colmati da corsi di formazione ed esperienza.

4. Quali sono i suoi punti forti?

Il selezionatore vuole sapere quali sono i vostri pregi. In particolar modo, vengono valutati i punti di forza del candidato che possano apportare vantaggi all'azienda. Ecco perchè non bisogna dilungarsi troppo, ma concentrarsi sui 3 principali. Importante è essere onesti: i punti di forza potrebbero essere messi alla prova anche durante il colloquio.

5. A livello professionale, quali sono i suoi obiettivi?

Questa domanda punta a mettere in evidenza il livello di ambizione del candidato. Ovviamente, affinchè il colloquio abbia esito positivo è necessario che gli obiettivi elencati dal candidato siano adeguati all'azienda. L'obiettivo di diventare un importante manager sará, dunque, controproducente se l'azienda è una piccola impresa.

6. Perchè dovremmo scegliere lei?

Solitamente, questa domanda viene posta alla fine del colloquio. L'obiettivo del selezionatore è quello di trovare qualcuno che risponda ai bisogni dell'azienda. Anche in questo caso, dunque, è importante conoscere e studiare l'azienda: la risposta a questa domanda influenza in gran misura l'esito del colloquio.

7. Come si vede tra 5 anni?

Questa domanda mette in luce l'eventuale spirito di progettualitá del candidato. La risposta varia da persona a persona. L'importante, comunque, è essere realisti. I desideri di avere un determinato lavoro e di creare una famiglia, ad esempio, mettono in luce la voglia di stabilitá del candidato.

8. Come reagisce alle critiche?

Parola d'ordine: sinceritá! Il selezionatore valuterá positivamente il lato umano del candidato. Dire che le critiche, talvolta, sono un po' spiacevoli sará ben visto agli occhi del selezionatore. Diversamente, dire che non dispiacciono per niente, dará l'impressione di trovarsi di fronte ad un candidato superbo.

9. Perchè vuole cambiare lavoro?

Il selezionatore valuterá positivamente la voglia di miglioramento da parte del candidato. Importante: non parlare mai negativamente dell'attuale datore di lavoro o dell'azienda per la quale si sta lavorando. Si rischia, infatti, di mettere il luce le proprie debolezze e di sembrare polemici.

10. Qual è stata la decisione piú difficile che ha dovuto prendere?

Questa rappresenta una delle domande trabocchetto del colloquio di lavoro. Tramite questa domanda il reclutatore vuole conoscere il senso di responsabilitá della persona che si candida per il posto di lavoro. Sará utile conoscere la risposta per, eventualmente, affidare incarichi di responsabilitá al candidato.

Angelica Musco Gennaio 10, 2018 Nessun commento

Colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro rappresenta un momento chiave nella ricerca di un nuovo lavoro o, nel caso dell'azienda, di un nuovo lavoratore. È, infatti, lo strumento attraverso cui il selezionatore capisce se il candidato sia adatto a ricoprire un determinato ruolo all'interno dell'impresa. Tutto ció che precede questo momento (curriculum e lettera di presentazione) è finalizzato proprio all'ottenimento di un colloquio di lavoro.



Il colloquio è infatti la fase finale di un processo che inizia con la pubblicazione di un'offerta di lavoro, passando per la valutazione delle skills attraverso il curriculum e terminando con l'incontro tra candidato e selezionatore. Tuttavia, affinchè il tutto proceda in modo lineare è necessario preparare con cura il colloquio di lavoro.

Cos'è il colloquio di lavoro

Il buon rendimento di dipendenti e collaboratori ha delle grosse ripercussioni sul funzionamento dell'impresa. Ecco perchè, il processo di selezione rappresenta un procedimento delicato e importante per l'azienda. Allo stesso modo, il colloquio rappresenta un momento decisivo per il candidato, in quanto aprirebbe le porte ad una nuova esperienza professionale.

Il colloquio di lavoro consiste nel momento di incontro tra selezionatore e candidato. Senza dubbio, ogni azienda gestisce i processi di selezione del personale in modo differente. I colloqui di lavoro all'estero, ad esempio, presentano determinate caratteristiche. Alcune effettuano un solo colloquio ai candidati, altre almeno due o tre. I colloqui, inoltre, possono avvenire individualmente o in gruppo, specialmente nel caso in cui l'azienda preveda il teamwork. Ancora, il colloquio puó avvenire di presenza o per telefono. È anche diffusa la procedura tramite videochiamata.

  • Tipi di colloquio di lavoro
  • Colloquio di lavoro all'estero
Colloquio di lavoro

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Come si svolge un colloquio di lavoro

Come giá detto, ogni azienda gestisce la fase di selezione del personale in modo differente. Generalmente, comunque, il colloquio di lavoro si sviluppa sulla base di specifiche domande poste dal selezionatore al candidato. Effettivamnete, si tratta di una vera e propria intervista che ha come obiettivo quello di verificare l'idoneitá del candidato al posto di lavoro in azienda. E sono proprio le risposte del candidato che determineranno il risultato positivo o negativo del colloquio. Importante, dunque, è prepararsi al colloquio con cura e in anticipo.

Come presentarsi ad un colloquio di lavoro

Affinchè un colloquio di lavoro abbia esito positivo, è necessario che il candidato si mostri interessante agli occhi del reclutatore. Senza dubbio, preparare un curriculum che catturi l'attenzione - e che sia veritiero - è importante. Ma il momento dell'incontro lo è ancor di piú: il primo impatto è sempre decisivo. È necessario, dunque, curare alcuni elementi affinchè il colloquio inizi col piede giusto. L'abbigliamento, il trucco e la barba, ad esempio, non devono essere trascurati. Ricordatevi soprattutto di mostrarvi sicuri e tranquilli. Gli eccessi non sono ben visti!

Colloquio di lavoro

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Consigli per un buon colloquio di lavoro

Fare un buon colloquio di lavoro non è un'impresa facile. In quei pochi minuti, infatti, bisogna fare una buona impressione affinché il recruiter vi selezioni per il posto di lavoro in azienda. A volte, peró, mostrarsi professionali e con una forte personalitá non basta. È necessario rispettare alcune regole affinchè il colloquio abbia esito positivo. Inoltre, seguendo alcuni semplici consigli riuscirai ad arrivare preparato, sicuro e, soprattutto, tranquillo all'incontro con il selezionatore. Non dimenticare, comunque, che la sinceritá e la spontaneitá sono valutati positivamente dalle aziende.

  • Consigli per un colloquio di lavoro vincente
  • 10  regole per affrontare un colloquio di lavoro
  • 7 segreti del colloquio di lavoro
Angelica Musco Ottobre 27, 2017 Nessun commento

Presentarsi ad un’azienda

Il primo contatto tra l'impresa e il candidato al posto di lavoro è il momento piú importante durante la fase di reclutamento del personale. È proprio questo momento che influenza in massima parte la futura scelta del reclutatore. Che avvenga in forma cartacea, per email o per telefono, presentarsi a un'azienda non è semplice come si crede. Occorre essere esaustivi ma anche sintetici, formali ma non troppo, con una personalitá decisa ma non arrogante. È necessario inoltre mostrare le proprie competenze, esperienze e conoscenze nel migliore dei modi, affinchè si possa ottenere il tanto agognato contratto di lavoro. Vediamo dunque come presentarsi ad un'azienda con l'obiettivo di essere assunti.

Cosa serve per presentarsi ad un'azienda?

Ancora prima di prendere il telefono e contattare l'azienda, o addirittura di andare a chiedere un colloquio di persona, è necessario procurarsi alcuni strumenti utili alla candidatura. Il curriculum vitae e la lettera di presentazione sono due espedienti dei quali non dovrete mai fare a meno. Entrambi infatti rappresentano il primo approccio che l'azienda avrá con voi. A partire da questi, l'incaricato al reclutamento del personale dell'azienda a cui siete interessati, deciderá se contattarvi per organizzare un colloquio di lavoro. L'obiettivo è dunque quello di formulare un curriculum e una lettera di presentazione completi e nella miglior forma.

Il curriculum vitae

Il curriculum vitae rappresenta il vostro documento di riconoscimento. Grazie a questo vi presenterete nel modo piú completo ed esaustivo all'azienda, a patto che sia formulato bene. Ricordate che un buon curriculum deve infatti contenere tutte le informazioni riguardanti la vostra figura professionale. Spazio dunque alle competenze acquisite, alla formazione ed alla vostra esperienza professionale. Anche i vostri dati personali devono essere inclusi: nome, cognome, indirizzo e luogo di residenza e recapiti attraverso i quali contattarvi (numero di telefono, indirizzo email, profili dei social network). Non siate banali nè noiosi e ricordate che la prima pagina è quella a cui dedicare maggior attenzione (il cv Route si sviluppa interamente su una pagina: sintetico ed esaustivo). Infine, ricordate di adattare il curriculm all'azienda a cui lo inviate: esistono infatti tantissimi modelli di curriculum adatti ai diversi tipi di impresa.

Cosa serve per presentarsi ad un colloquio

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La lettera di presentazione

Spesso sottovalutata, la lettera motivazionale per un lavoro è uno strumento che stabilisce la prima comunicazione discorsiva tra voi e l'azienda. Inoltre, attraverso le parole scelte e la forma discorsiva, permette di mostrare la propria personalitá a chi la sta leggendo, caratteristica rilevante e ricercata. Da ció deriva la sua importanza: deve essere dunque sfruttata nel migliore dei modi. Curate ogni parte della lettera di presentazione e ricordate che, anche in questo caso, vale la regola della semplicitá e dell'esaustivitá. Per rendervi il tutto ancora piú facile, esistono dei curriculum che contengono modelli di lettera di presentazione abbinati: il cv modello Lux ne è l'esempio.

Come presentarsi ad un'azienda

Una volta preparati curriculum e lettera di presentazione, potrete finalmente inviarli alle offerte di lavoro alle quali siete interessati. A questo punto, se il vostro profilo combacia con quello ricercato dall'azienda, verrete contattati per il colloquio di lavoro. Anche in questo caso, occorre prepararsi con cura per non mostrarvi impreparati alle domande che vi verranno poste dal reclutatore. Innanzitutto, è bene dunque studiare le aziende a cui siete interessati: in questo modo potrete conoscere le loro attivitá, il loro modo di lavorare e i profili da loro ricercati. Ció vi permetterá anche di modificare il vostro cv mettendo in evidenza le caratteristiche a loro interessanti.



Per quanto riguarda il colloquio invece, sia telefonico che di presenza, dovrete presentarvi alle aziende in un modo a loro attrente dal punto di vista professionale. Ecco perchè si rivelano fondamentali alcuni dettagli spesso trascurati. In primo luogo, curate l'abbigliamento: deve essere sobrio e consono al ruolo di lavoro da voi scelto, senza eccessi o stravaganze. Il linguaggio, sia verbale che non, deve essere efficiente ed efficace. Mostratevi all'azienda sicuri di voi ma non superbi, rispondete alle domande sentra troppi giri di parole, siate sinceri e cercate sempre di creare un feedback con la persona vi sta di fronte. Concentrate il discorso sul vostro interesse verso le attivitá dell'azienda e su quello che potreste apportarle.

Come presentarsi a un colloquio

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Concludendo, presentarsi ad un'azienda non è affatto un'impresa semplice. Occorre mostrare le proprie competenze, acquisite durante il periodo di formazione, e le esperienze professionali passate. Ma ció non basta! Un reclutatore incaricato alla selezione del personale di un'impresa, valuterá anche e soprattutto la personalitá. Gli eccessi non sono ammessi, in entrambi i sensi. Preparate dunque il colloquio ancor prima che questo si svolga, solo cosí potrete curare tutti i dettagli.