Sono tanti i fattori che condizionano l'esito finale di un colloquio di lavoro. Sicuramente le risposte alle domande durante il colloquio sono importanti, ma vi sono altri elementi, spesso sottovalutati, che hanno addirittura un valore piú grande. Tra questi, il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro è quello che ha maggiore rilevanza nella scelta definitiva del recruiter. La comunicazione non verbale è, infatti, una chiara rappresentazione della personalitá del candidato, criterio di scelta per l'impresa.
La comunicazione non verbale in un colloquio di lavoro
Nella comunicazione, il linguaggio non verbale gioca un ruolo primario. Attraverso questo è possibile farci un'idea della persona che abbiamo di fronte. L'insieme dei gesti, della postura e dei movimenti del corpo sono, infatti, dei chiari indizi della sua personalitá. Ecco il motivo per cui il modo in cui un candidato si presenta in azienda determina l'esito finale del colloquio.
Sicuramente, l'abbigliamento scelto per il colloquio di lavoro è una prima manifestazione della propria personalitá. Tuttavia, esistono anche altri elementi assolutamente da considerare per un colloquio dall'esito positivo. È bene dunque prepararsi per il colloquio prestando attenzione al linguaggio del corpo.
La stretta di mano con il recruiter
La stretta di mano è uno dei modi piú diffusi per entrare in contatto con una persona. Il modo in cui si stringe la mano dice molto della persona con cui si ha a che fare. Nell'ambito del colloquio, questo condizionerebbe, addirittura, l'esito positivo o negativo del colloquio.
Una stretta di mano forte e sicura genera un'impressione positiva sul recruiter (attenzione, peró, a non esagerare!). Al contrario, una presa debole è sinonimo di fiacchezza, mancanza di fiducia e timidezza. Ricorda, inoltre, di guardare negli occhi la persona che hai di fronte mentre le stringi la mano.
La postura in un colloquio di lavoro
La posizione del corpo è influenzata dallo stato d'animo, dalla situazione e dalla personalitá. Poichè il colloquio di lavoro rappresenta, per molti, un momento carico di tensione, è facile che la propria postura rispecchi questo stato d'animo. Ecco perchè la postura è la prima cosa da curare non appena si entra nella stanza del colloquio.
Bisogna sedersi in modo adeguato e formale, in una posizione naturale e rilassata, mantenendo sempre la schiena dritta. Curvare la schiena in avanti, infatti, è sinonimo di insicurezza e chiusura. Al contrario, invece, la schiena reclinata indietro da l'impressione di eccessiva confidenza e rilassatezza, di certo fuori luogo in questo momento.
Il contatto visivo con il recruiter
Lo sguardo è fondamentale in ogni evento comunicativo. Si dice che sia, addirittura, una delle forme di interazione interpersonale piú coinvolgenti. Certamente, durante un colloquio di lavoro è bene guardare negli occhi il proprio interlocutore. Attenzione peró a non esagerare! Guardare negli occhi una persona ha, infatti, molteplici significati: attenzione verso il discorso, atteggiamento di sfida, attrazione e sicurezza in se stessi. Al contrario, non guardare il recruiter negli occhi durante il colloquio dá l'impressione di essere timidi e in soggezione. Nel peggiore dei casi, verrete considerati come disinteressati o falsi.
L'importanza dei gesti in un colloquio di lavoro
La gestualitá è ció che accompagna i nostri discorsi. Si tratta di movimenti spontanei del nostro corpo che enfatizzano le nostre parole. In fase di colloquio, gesticolare non è per nulla vietato. L'importante è essere spontanei e non gesticolare troppo. In questo modo trasmetterete serenitá e spontaneitá. Al contrario, toccarsi i capelli, il viso o la barba è sinonimo di insicurezza, tensione, nervosismo e disagio. Ma non solo! Trasmetterete il vostro stesso stato d'animo alla persona che vi sta di fronte. Allo stesso modo, giocare con oggetti vari o muovere il piede ripetutamente potrebbe anche infastidire il recruiter.