Andrea Pagliaccia Marzo 1, 2016 Nessun commento

Lavoratore autonomo e INPS

Tra gli aspetti più importanti da conoscere quando si decide di aprire una propria attività, c'è la normativa che regola il lavoratore autonomo e l'INPS. In questo articolo vedremo di chiarire alcuni punti fondamentali della normativa, come ad esempio le modalità di versamento , il calcolo della base imponibile e le aliquote.

Lavoratore autonomo e gestione separata dell'INPS

Il lavoratore autonomo che nel momento dell'inizio attività si iscrive alla gestione separata INPS - ovvero tutti coloro che non siano Professionisti o titolari di reddito da lavoro autonomo soggetti ad una differente forma previdenziale - è obbligato ala versamento del totale dei contributi previdenziali, cosi come al pagamento del relativo acconto.



I termini entro i quali procedere al pagamento dei contributi viene eseguito secondo le seguenti date:

  • 16/06 termine ordinario per il versamento del saldo dell’anno di imposta precedente e per il versamento del primo acconto dell’anno corrente;
  • 16/07 termine per il versamento del saldo e primo acconto con la maggiorazione dello 0,40%;
  • 30/11 termine per il versamento del secondo acconto relativo all’anno in corso.

Alla luce di quanto specificato sopra, bisogna precisare come sono obbligati al versamento alla gestione separata anche quei professionisti che, pur essendosi iscritti ai relativi albi, non sono tenuti al versamento del contributo soggettivo presso la cassa d'appartenenza.

Base imponibile INPS del lavoratore individuale

Come vengono calcolati i contributi della gestione separata INPS da parte dei titolari di redditi di lavoro autonomo? Il valore di riferimento è quello del reddito IRPEF, realizzato come differenza tra i compensi realizzati e costi sostenuti, compreso quello prodotto in regime dei minimi o mediante forma associata.

Di seguito elenchiamo i riquadri da considerare nel modello Unico per il calcolo della base imponibile INPS:

  • Quadro RE, rigo RE25;
  • Quadro LM, rigo LM06, ridotto delle perdite pregresse (rigo LM09) per i contribuenti;
  • Quadro RH, rigo RH15 o RH16, ovvero se la società genera reddito da lavoro autonomo, rigo RH18.

Ovviamente, in questo conteggio non rientrano i redditi da lavoro che sono già stati tassati mediante gestioni previdenziali alternative o che sono redditi assoggettiati a contribuzione dal committente.

Le aliquote contributive INPS per il lavoro autonomo

Determinata la base imponibile, è possible conoscere il totale dei contributi dovuti applicando la corretta aliquota di riferimento. Di seguito le diverse aliquote previste:

  • Aliquota del 22%: per i professionisti coperti con una gestione previdenziale obbligatoria o titolari di pensione;
  • Aliquota del 27,72%: per i professionisti privi di una tutela previdenziale obbligatoria;
  • Aliquota del 28,72%: per tutti i soggetti iscritti alla gestione separata che non siano professionisti.

Dal contributo dovuto, secondo questi calcoli, devono essere detratti gli acconti versati nel corso dell’anno di imposta.