Da anni orma sulla bocca di tutti, anche se in pochi forse sanno con esattezza di cosa si tratta: stiamo parlando della partita IVA con regime dei minimi. Nell'articolo cercheremo di fare il punto sull'argomento, includendo dei richiami generici alla partita IVA; sempre importanti per avere una visione chiara di questo importantissimo strumento.
La partita IVA: informazioni generali
Come anticipato, prima di vedere meglio di cos'è in concreto il regime dei minimi, vorremo richiamare l'attenzione su alcuni aspetti generali della partita IVA. Questà rappresenta una matricola, attraverso cui è possibile iniziare una propria attività economica mettendosi in proprio. Di seguito alcuni approfondimenti sulla natura di questo strumento:
Oltre a informazioni teoriche, è utile conoscere gli aspetti pratici della partita IVA; come i temi qui proposti:
Cos'è il regime dei minimi?
Nel 2008, la Legge Finanziaria introduce per la prima volta un regime contributivo per le partite IVA semplificato: il cosiddetto regime dei minimi. In cosa consiste questo sistema? Le norme della suddetta legge stabilivano l'esenzione delle partite IVA che aderissero al regime da Irpef, IVA, IRAP e gli studi di settore. In sostituzione si prevedeva una tassazione fiscale unica operata attraverso l'imposta sostitutiva.
Per rispondere alla domanda con cui abbiamo aperto il paragrafo, diremo quindi che il regime dei minimi, chiamato anche come regime dei contribuenti minimi, rappresenta il regime fiscale agevolato per le partite IVA i cui titolari - nello specifico delle attività d’impresa o professionale svolte - abbiano determinati requisiti specifici.
Regime forfettario del 2016
A seguito della recente Legge di Stabilità del 2016, il vecchio regime dei minimi è stato definitivamento superato, attraverso l'introduzione di un nuovo sistema semplificato: il regime forfettario. Di conseguenza, chi intende disporre di una partita IVA agevolata, a partire dal 1° gennaio 2016 avrà a disposizione solo il regime forfettario.
Tuttavia, il regime dei minimi verrà mantenuto da quei contribuenti che avevano optato per il vecchio regime semplifcato; questo sarà fino alla scadenza naturale cosi come prevista dall'originale normativa, ovvero il compimento del 35° anno di età o il superamento dei 5 periodi d’imposta consecutivi.